Fondo sovrano europeo tra le priorità italiane per la revisione del QFP 2021-27
In vista delle proposta della Commissione sulla revisione del Quadro finanziario pluriennale 2021-27, il Governo ha inviato a Bruxelles un non paper che ribadisce l'importanza di attivare un Fondo di sovranità europeo a sostegno degli investimenti strategici e di reperire nuove risorse proprie per finanziare i progetti comuni e l'azione esterna verso Ucraina e Nord Africa.
Le richieste del Parlamento UE per la revisione del Quadro finanziario pluriennale 2021-27
Il confronto sull'introduzione di nuove entrate a favore del bilancio pluriennale dell'UE, secondo Roma, dovrebbe però essere sganciato da quello sulla revisione di medio termine del Multiannual financial framework, per non bloccare - con le divisioni tra i 27 – entrambi i negoziati.
Roma chiede un Fondo sovrano, flessibilità sui fondi europei e nuove risorse proprie
La revisione del Quadro finanziario pluriennale rappresenta una finestra di opportunità per rendere disponibili, almeno in parte, le risorse necessarie ad affrontare un contesto profondamente mutato rispetto a quando il QFP 2021-27 è stato adottato, esordisce il documento trasmesso la scorsa settimana dal Governo all'Esecutivo UE e discusso nei giorni scorsi dal ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, con il commissario per il bilancio Johannes Hahn. La guerra in Ucraina, l'inflazione, l'aumento dei tassi di interesse, l'instabilità geopolitica, sono tutti fattori che richiedono risposte a livello UE, sottolinea il non paper.
Allo stesso tempo, guardando realisticamente all'opportunità di riaprire il negoziato, sempre complesso, tra i 27 sui massimali del bilancio europeo, l'Italia spinge sul tasto della flessibilità nell'uso dei fondi europei già previsti, che significherebbe sia poter riallocare le dotazioni sulla base di nuove esigenze che poter snellire le procedure amministrative per accelerare l'effettiva disponibilità delle risorse esistenti.
Il non paper italiano mette quindi in fila una serie di priorità, da cui, secondo il Governo, l'UE dovrebbe partire.
La prima riguarda l'autonomia strategica e la competitività di lungo termine dell'Unione, quindi la necessità di sostenere gli investimenti strategici per l'UE, ad esempio relativi a semiconduttori, materie prime critiche, ma anche anche produzione di energie rinnovabili e capacità di difesa, senza mettere in discussione il level playing field, quella parità di condizioni nel mercato interno che in realtà già il nuovo quadro temporaneo sugli aiuti di stato introdotto dal Green deal industrial plan rischia di minare. E qui, infatti, entra in gioco il secondo obiettivo prioritario, un Fondo di sovranità europeo, per evitare un funding gap per gli investimenti strategici nei paesi che non possono mettere in campo forti aiuti di stato nazionali. Il modello potrebbe essere InvestEU e lo schema dovrebbe basarsi su una combinazione di risorse europee, nazionali e di istituzioni terze.
Dove invece servono necessariamente risorse aggiuntive è sul fronte dell'azione esterna, in particolare per l'assistenza macro finanziaria all'Ucraina, che non può venire meno, ma anche nei confronti di altri partner, in particolare nel vicinato meridionale, alla luce delle forti pressioni - in termini migratori, di accesso al cibo e all'energia - nei paesi del Nord Africa.
Qualche risparmio di spesa può darsi con riferimento ai costi della macchina amministrativa dell'Unione, coerentemente con l'attenzione alle finanze pubbliche nazionali e i costanti richiami di Bruxelles al contenimento della spesa corrente degli Stati membri, ma è chiaro che risorse aggiuntive per il bilancio UE potranno venire solo da nuove entrate. Il dibattito circa l'introduzione di nuove risorse proprie, in virtù della sua complessità, dovrebbe però essere separato da quello sulla revisione del QFP, per non paralizzare entrambi gli iter in caso di stallo tra i 27.
Per approfondire: Fondo sovrano europeo atteso entro l'estate
Consulta il non paper sulla revisione di medio termine del Quadro finanziario pluriennale 2021-27