Errori da evitare e consigli pratici per partecipare ai bandi LIFE 2023
Con la primavera, come ogni anno, si aprono i bandi di LIFE, l’unico Programma europeo dedicato in maniera esclusiva al finanziamento di progetti per l’Ambiente e l’Azione per il clima, attivo dal 1992. Le prime call del 2023 sono state pubblicate il 18 aprile, altre (con focus in particolare sulla transizione energetica) l’11 maggio. Cosa finanziano i bandi 2023 e come presentare una proposta progettuale di successo?
Il puzzle dei fondi europei per ambiente e clima
Sono i temi di cui si è discusso il 4 aprile nel corso del webinar dedicato alle Calls 2023 del Programma LIFE - il Programma europeo per ambiente (inclusa economia circolare), natura e biodiversità, clima, energia pulita (efficienza energetica ed energie rinnovabili) - organizzato da Fasi in collaborazione con Confcommercio e Federservizi.
- LIFE e l’importanza degli investimenti ambientali
- Le call LIFE 2023: cosa finanziano, come funzionano, a chi si rivolgono
- Partecipare ai bandi LIFE: i consigli e gli errori da evitare
- Un esempio di progetto vincente: LIFE GoProFor MED
LIFE e l’importanza degli investimenti ambientali
LIFE non è il solo strumento che Bruxelles mette in campo per portare avanti azioni ambientali, climatiche e a favore della transizione green, ma si inquadra in un contesto più ampio, fatto di strategie europee, dal Green Deal europeo al Fit for 55, che puntano a fare dell’Europa il primo continente climaticamente neutrale.
Tutela dell’ambiente, sostegno all’economia circolare, contrasto alla perdita di biodiversità e al degrado degli ecosistemi, adattamento al cambiamento climatico e mitigazione dei suoi effetti, supporto alla transizione ecologica ed energetica sono obiettivi quanto mai attuali, che le politiche UE e i programmi di finanziamento come LIFE affrontano direttamente, prevedendo il coinvolgimento delle imprese, delle autorità pubbliche e delle comunità.
“I temi ambientali, del risparmio energetico e della gestione dei rifiuti sono entrati con forza nel bilancio delle imprese, sia nel bilancio economico sia nei bilanci sociali per le iniziative che le aziende assumono”, sottolinea Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma aprendo i lavori dell’evento.
Le preoccupazioni degli imprenditori rispetto a questi temi non sono solo ‘vitali’, legate cioè al fatto che “il cambiamento climatico ha a che fare con la vita stessa delle imprese”, ma sono anche timori “di carattere etico e legati ai costi, dell’energia e dei rifiuti ad esempio, che si riflettono poi sui costi per i consumatori”.
Programmi come LIFE possono rappresentare una risposta in tal senso ma, affinché facciano pienamente presa sul tessuto imprenditoriale italiano, “è molto importante avvicinare ai bandi europei le imprese medio-piccole”.
Le call LIFE 2023: cosa finanziano, come funzionano, a chi si rivolgono
Che LIFE sia un Programma di grande importanza lo dicono i numeri: esiste da trent’anni e può contare su quasi 5 miliardi e mezzo per il periodo 2021-27. Soprattutto, LIFE è un Programma che ha grande successo nel nostro Paese, primo ai primi posti in Europa, assieme alla Spagna, per numero di partecipanti proponenti e secondo per tasso di successo dei progetti finanziati.
Il Programma LIFE, lo ricordiamo, sostiene progetti che si inquadrano in Settori e Sottoprogrammi, nello specifico:
- Settore ‘Ambiente’, che comprende i Sottoprogrammi: Natura e biodiversità (NAT); Economia circolare e qualità della vita (ENV);
- Settore ‘Azione per il clima’, che comprende i Sottoprogrammi: Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici (CLIMA); Transizione all’energia pulita (CET).
Ma cosa finanzia LIFE e cosa, nel dettaglio, prevedono i bandi 2023? A questa domanda risponde Marco Rinaldi, rappresentante del National Contact Point LIFE presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Rinaldi chiarisce innanzitutto a chi è rivolto il Programma. Una platea ampia e diversificata che comprende enti pubblici e soggetti privati, comprese le ONG, stabiliti in uno dei Paesi ammissibili.
Come ricapitolato in questo articolo, le Calls LIFE 2023 riguardano – oltre alle Sovvenzioni di funzionamento per ONG (OGs), in relazione alle quali il bando per Convenzioni di sovvenzione Specifiche (SGA OGs) è rivolto soltanto ai già firmatari di “Accordi Quadro di Partenariato” (FPA OGs) – le seguenti sovvenzioni di azioni:
- Progetti di Azione Standard (SAPs);
- Progetti Strategici Integrati (SIPs);
- Progetti di Assistenza Tecnica (TA): Progetti di Assistenza Tecnica per la Preparazione di progetti SNAPs e SIPs (TA-PP) e Progetti di Assistenza Tecnica per la Replicazione (TA-R);
- Altre Azioni (OA): Azioni di Coordinamento e Sostegno (CSAs) di LIFE CET e PLP Progetti per affrontare Priorità Legislative e Politiche ad hoc (PLP).
L’unica tipologia di sovvenzioni di azioni esclusa dai bandi 2023 riguarda i Progetti Strategici di Tutela della Natura, i cosiddetti SNAPs.
In tutto, i bandi LIFE 2023 possono contare su 611 milioni di euro (cifra che ricomprende i 6, 5 milioni di euro del bando SGA OGs). La fetta maggiore delle risorse va sui bandi che si sono aperti il 18 aprile scorso, il resto sarà destinato alla Call CSAs di LIFE CET, pubblicata l'11 maggio.
Call per i Progetti di Azione Standard (SAPs)
I SAPs sono i progetti LIFE “tradizionali” e quelli che numericamente tarano di più quest’anno:
- SAP di LIFE NAT: 148,4 milioni
- SAP di LIFE ENV: 81 milioni
- SAP di LIFE CLIMA: 66,35 milioni
Si tratta di progetti che intendono:
- Sviluppare, dimostrare e promuovere tecniche, metodologie e approcci innovativi;
- Contribuire alla base di conoscenze e all’applicazione di buone pratiche;
- Supportare lo sviluppo, l’attuazione, la sorveglianza e il controllo dell’applicazione delle pertinenti politiche e legislazione dell’Unione, anche attraverso il miglioramento della governance a tutti i livelli;
- Fungere da catalizzatore per l’introduzione su vasta scala delle soluzioni tecniche e strategiche dimostratisi efficaci per l'attuazione delle pertinenti politiche e legislazione dell'Unione, replicando i risultati, integrando i relativi obiettivi in altre politiche e nelle pratiche del settore pubblico e privato, mobilitando gli investimenti e migliorando l'accesso ai finanziamenti.
Hanno un tasso di cofinanziamento che arriva al massimo al 60%, ad eccezione di proposte indirizzate ad habitat e specie particolarmente attenzionate (67% per i progetti NAT aventi come target habitat e/o specie prioritarie e non; 75% per i progetti NAT aventi come target solo habitat e/o specie prioritarie).
La durata massima dei progetti è di 10 anni e il budget indicativo per progetto, spiega Rinaldi, è compreso tra 700mila e 13 milioni di euro.
Call per i Progetti Strategici Integrati (SIPs)
I cosiddetti SIPs sono i progetti dedicati all’attuazione su scala regionale, multiregionale, nazionale o transnazionale di Piani d’azione o Strategie per l'ambiente o il clima elaborate dalle autorità degli Stati membri e disposti da specifici atti normativi o politiche dell’UE in materia di ambiente, clima o da quelli pertinenti in materia di energia. Progetti dunque che riguardano solo i Sottoprogrammi LIFE ENV e CLIMA e che assicurano la partecipazione degli stakeholders e promuovono il coordinamento e il coinvolgimento di almeno un’altra fonte di finanziamento privata, nazionale o europea.
Si tratta di progetti di lunga durata (fino a 14 anni) che possono beneficiare di un tasso di co-finanziamento massimo del 60%.
Nel 2023 il bando per i cosiddetti SIPs potrà contare su un budget complessivo di 83 milioni.
Call per i Progetti di Assistenza Tecnica (TA)
I bandi per i Progetti di Assistenza Tecnica (TA) hanno meno fondi disponibili (21 milioni e mezzo in tutto nel 2023), ma non per questo sono meno importanti. Anzi, è proprio in questa categoria che si registra una novità importante delle Calls LIFE 2023.
15 milioni sono dedicati ai Progetti di Assistenza Tecnica per la Preparazione di progetti SNAPs e SIPs (TA-PP): il tasso di co-finanziamento, ancora una volta, non può superare il 60% e il contributo massimo è di 70mila euro.
6,5 milioni vanno a quella che Rinaldi indica come “una novità di quest’anno molto interessante”, quella relativa ai Progetti di Assistenza Tecnica per la Replicazione (TA-R). Obiettivo di questi progetti, per il quali il bando riguarda quest’anno solo i Sottoprogrammi LIFE NAT ed ENV, è facilitare lo sviluppo su più larga scala o la replica dei risultati di progetti LIFE (e non), anche preparando l’accesso ad altri strumenti finanziari dell’UE. Insomma, si pensa al dopo-LIFE, alla vita nel lungo termine di un progetto e ai benefici che i risultati di questo possono apportare al di là dei suoi confini geografici, in altri settori o anche in altre aree tematiche diverse dalle quelle per il quali il progetto è stato ideato.
Ancora una volta il tasso di cofinanziamento è del 60% massimo e il contributo LIFE non può superare il milione di euro.
Call per le Azioni di Coordinamento e Sostegno (CSAs) di LIFE CET
Si tratta di sovvenzioni di tipo “standard” per il Sottoprogramma LIFE CET, intese al rafforzamento di capacità, alla divulgazione di informazioni e conoscenze e alla sensibilizzazione per sostenere la transizione verso le energie rinnovabili e l’aumento dell'efficienza energetica.
Non coprono le spese per le infrastrutture, è ammissibile principalmente il ‘costo del lavoro’ e il tasso di cofinanziamento è molto alto, fino al 95%.
Call per i Progetti per affrontare Priorità Legislative e Politiche ad hoc (PLP)
Si tratta di sovvenzioni per progetti che rispondono a specifiche esigenze e priorità legislative e politiche dell’UE e che sono determinati su base annuale, previa consultazione con gli Stati membri. Nel 2023 sono previsti per tale Call 4 Topics, che interessano tutti i Sottoprogrammi LIFE e ricomprendono progetti che spaziano “dal settore dell’edilizia e delle costruzioni, tramite il supporto all’Iniziativa New European Bauhaus, al tema “vehicle to grid”, per creare un framework favorevole all’integrazione di veicoli elettrici”.
Si tratta di una Call molto interdisciplinare, che prevede un tasso di cofinanziamento del 90%. È atteso per il 2023 il cofinanziamento di un numero massimo di 15 progetti, ciascuno dei quali non può superare il contributo UE indicato nel bando per il pertinente “specific need” che è chiamato ad affrontare.
Partecipare ai bandi LIFE: i consigli e gli errori da evitare
Come si evince dalla varietà di progetti e sovvenzioni previste, LIFE è un Programma piuttosto complesso e anche molto competitivo. Nel corso del webinar Marco Rinaldi ha dato quindi qualche importante consiglio per partecipare alle Calls LIFE.
“Il primo consiglio è studiare il materiale. Potrà sembrare banale ma non lo è”. Inoltre, “è importante conoscere la piattaforma “Funding and Tender Portal” dell’UE, in cui vengono pubblicate le Calls, ed è bene conoscerla per tempo”.
“Una buona proposta progettuale deve fornire una solida analisi del problema che intende affrontare: deve dimostrare che si conosce lo stato dell’arte, dev’essere chiara e deve indicare gli stakeholders chiave coinvolti, inclusi eventuali utenti finali. Ciò evita problemi comuni come informazioni di background insufficienti, progetti che presentano troppi obiettivi o non chiaramente definiti o partenariati che si rivelano non all’altezza”.
Insomma, un buon progetto deve avere alcune caratteristiche chiave:
- Robusta valutazione degli impatti nell’arco del ciclo di vita della soluzione proposta (quindi occorre definire in maniera reale che risultati le azioni progettuali avranno);
- Chiara strategia di come sostenere e moltiplicare gli impatti del progetto nell’after-LIFE;
- Lato disseminazione, va definita una strategia di comunicazione chiara per capire come sostenere gli impatti del progetto anche post-LIFE.
Consigli ed errori da evitare
Proviamo a sintetizzare schematicamente i consigli forniti da Marco Rinaldi, rappresentante del National Contact Point LIFE.
Iniziare per tempo:
- Lavorare col dovuto anticipo;
- Sottomettere la proposta progettuale almeno 48 prima della deadline.
L’idea, da sola, non basta:
- Assicurarsi di avere una precisa comprensione dello stato dell'arte;
- Descrivere chiaramente la situazione di partenza (baseline) e il problema ambientale o climatico che si intende affrontare con il progetto che si propone;
- Darsi precisi obiettivi.
L’importanza del consorzio:
- Definire chiaramente la struttura del partenariato;
- Essere adattabili: “A volte si ha la tentazione di inserire qualche partner in più perché ci sono più Paesi rappresentati o magari perché si pensa, erroneamente, che ciò possa rappresentare una condizione di prestigio o privilegio. Ma bisogna sempre chiedersi se il partner è adatto, affidabile, sufficientemente flessibile e centrato con le azioni proposte”, spiega Rinaldi;
- Creare un piano per garantire il contributo dei partners e per mantenerli motivati.
Il budget:
- Usare un approccio bottom-up (prima le azioni progettuali e poi il budget);
- Indicare nel dettaglio i piani e le attività (ai fini della sostenibilità);
- Costruire una sequenza di azioni logica e coerente con la descrizione e gli obiettivi di progetto;
- Destinare risorse e tempo sufficiente per attività di monitoraggio e raccolta dati sugli impatti di progetto e tenere conto di possibili ritardi per ottenere permessi/autorizzazioni.
La proposta:
- Essere essenziali: limitate il numero di azioni a quelle necessarie per gli obiettivi del progetto;
- Seguire le istruzioni nei bandi, nel modello di proposta e negli specifici formulari di candidatura disponibili all’interno del “Funding and Tender Portal” dell’UE;
- Garantire coerenza fra le descrizioni e gli output forniti nel testo narrativo della Parte tecnica della proposta e nei singoli Work Packages.
I ritocchi finali:
- Controllare la correttezza della lingua inglese utilizzata, nonché la leggibilità e la stampabilità della proposta;
- Assicurarsi che la proposta sia completa;
- Verificare la coerenza di budget e descrizione delle attività;
- Chiedere a un "estraneo informato" di leggere la proposta e di dare un feedback.
Ai consigli di Rinaldi si aggiungono quelli di Marcello Miozzo, Direttore Tecnico e Responsabile dell'area progetti europei di DREAm Italia, nonchè referente di LIFE GoProFor MED, progetto finanziato da LIFE nel 2021 che intende migliorare lo stato di conservazione degli habitat forestali nel Mediterraneo.
Avendo alle spalle oltre vent’anni di esperienza con il Programma LIFE e numerosi progetti di successo all’attivo, anche le sue dritte sono preziose per chi si cimenta per la prima volta con il Programma europeo per l’Ambiente e l’Azione per il Clima.
Il primo consiglio di Miozzo è “provare, provare, provare”. “Quando si presenta una proposta progettuale si deve avere la tenacia di portarla a termine”. Non solo: il fatto stesso di partecipare ai bandi europei e presentare fattivamente la proposta è molto importante: “Meglio presentare un progetto che si sa in anticipo che non passerà, ma presentarlo comunque per fare questa esperienza, soprattutto per via delle valutazioni sul progetto”, che vengono fornite una volta che il bando si è chiuso e Bruxelles ha analizzato i progetti presentati. Queste valutazioni, infatti, “sono molto importanti perché permettono di capire dove si sbaglia e dove migliorare”.
Il secondo consiglio di Miozzo riguarda il partenariato: “è veramente importantissimo” e sottovalutarlo è un grave errore. “Si rischia spesso di fare progetti che uniscono partners considerati utili, ma a volte ci sono partners che non collaborano o sono troppo burocratizzati.
Un progetto può essere bellissimo, ma può morire il giorno dopo essere stato finanziato perché non si riesce a realizzarlo”.
Infine, “un progetto diventa di successo se coglie con attenzione quelle che sono le intenzioni del Programma LIFE, indicate nella documentazione di riferimento (Regolamento, Programmi di Lavoro Pluriennali, bandi, etc.), nelle strategie dell’Unione europea e negli incontri organizzati da Bruxelles o dal National Contact Point LIFE”.
Altri consigli utili nel corso dell’evento arrivano da Gian Luca Spitella, Direttore della comunicazione di ARERA. In qualità di esperto di comunicazione la sua attenzione si focalizza proprio sulla dissemination.
“Tendenzialmente si ha una logica ‘confezionatoria’ alla comunicazione: prima si pensa a realizzare il progetto poi si arriva alla fase di comunicazione, percepita come la carta che confeziona il tutto o come una vetrina”. Ma si tratta di un “errore di impostazione” molto diffuso.
“A chi dovesse iniziare oggi un percorso, consiglierei di valutare la comunicazione in ottica strategica: nel disegnare il project management di un processo lungo mesi o anni è bene prevedere dei punti di carotaggio della sensibilità della società, dei consumatori, degli enti locali o della pubblica amministrazione”.
“Se mettiamo la comunicazione nella parte progettuale, come peraltro richiesto obbligatoriamente dal Programma LIFE riusciamo ad evitare la sola celebrazione o, peggio ancora, la comunicazione di crisi”, conclude Spitella.
Un esempio di progetto vincente: LIFE GoProFor MED
Un’altra indicazione utile per chi si avvicina al Programma LIFE è cercare tra le storie di successo, tra quei progetti che sono riusciti ad accedere ai fondi europei.
LIFE GoProFor MED è uno di questi.
L'obiettivo principale di LIFE GoProForMED è trovare modelli di gestione vicini alla natura, flessibili e condivisi tra i Paesi rappresentativi dell’area mediterranea. Il progetto ha individuato 4 habitat forestali tra i più rappresentativi e unici della regione biogeografica mediterranea e porterà avanti azioni specifiche, condivise da tutti i partners, per migliorare lo stato di conservazione di tali habitat, o almeno per prevenirne un ulteriore deterioramento.
È Marcello Miozzo, referente del progetto, a spiegare nel corso dell’incontro le caratteristiche principali di LIFE GoProForMED. Per farlo fa una dovuta premessa che si riaggancia al consiglio riportato qualche riga fa: “i progetti possono diventare di successo se affondano in maniera sapiente nelle politiche europee”.
In questo caso specifico il focus è sulle foreste. Di conseguenza, “Direttiva Habitat a parte, dal 2019 una serie di importanti strategie sono state presentate dalla Commissione europea, ancorate al Green Deal europeo. In ambito forestale, oltre alla Strategia per la Biodiversità per il 2030, vale la pena citare la Strategia per le Foreste per il 2023, una grande novità nel panorama europeo perché punta ad avere foreste non soltanto produttive e in grado di fornire altri fondamentali servizi ecosistemici, ma soprattutto ad avere foreste sane dal punto di vista della biodiversità”.
Il progetto LIFE GoProFor MED parte da questo presupposto per proporre pratiche di conservazione sperimentali, dimostrative, che verranno divulgate attraverso attività formative che si svolgeranno in tutti i paesi partner: insieme all’Italia (capofila), Francia, Spagna e Grecia.
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Foto di Adrian da Pixabay