Manovra: proroga Sport Bonus e novita' sul Fondo Sport e Periferie
Proroga dello Sport Bonus anche per il 2020 e nuova gestione del Fondo Sport e Periferie nelle mani dell’Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri. Ruota attorno a questi snodi chiave la Legge di Bilancio 2020 nel settore sportivo.
> Il testo della Legge di Bilancio 2020
Proroga Sport Bonus 2020
In Manovra, viene confermata anche per il prossimo anno la disciplina del credito d'imposta per le erogazioni liberali destinate ad interventi di manutenzione e al restauro di impianti sportivi pubblici, oltre che alla realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche.
Lo Sport Bonus è riconosciuto sia alle persone fisiche e agli enti non commerciali, nel limite del 20 per cento del reddito imponibile, che ai soggetti titolari di reddito d’impresa, nel limite del 10 per mille dei ricavi annui.
Non cambiano, rispetto alla legge di Bilancio 2019, l’intensità dell'agevolazione, pari al 65% delle erogazioni effettuate, anche nel caso in cui le stesse siano destinate ai soggetti concessionari o affidatari degli impianti medesimi.
Il credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo, non è cumulabile con altri tipi di incentivi e, per i soggetti titolari di reddito d'impresa, è utilizzabile tramite compensazione.
Nel complesso, il limite complessivo di spesa stabilito è pari a 13,2 milioni di euro.
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Come cambia il Fondo Sport e Periferie
Istituito con il decreto-legge n. 185-2015 per realizzare interventi edilizi per l’impiantistica sportiva, il Fondo Sport e Periferie nasce con l'obiettivo di potenziare l’attività sportiva agonistica nazionale, soprattutto nelle aree svantaggiate e nelle zone periferiche urbane.
Il fondo finanzia interventi destinati a:
- la ricognizione di impianti sportivi esistenti su tutto il territorio nazionale;
- la realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi finalizzati all'attività agonistica, localizzati nelle aree svantaggiate del paese e nelle periferie urbane;
- la diffusione di attrezzature sportive con l'obiettivo di rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti;
- il completamento e adeguamento di impianti sportivi esistenti da destinare all'attività agonistica nazionale e internazionale.
Questo strumento che, con il decreto-legge n. 32-2019, ha visto la propria gestione passare dalle mani del CONI a quelle della società Sport e salute s.p.a., vedrà subentrare in questa attività la Presidenza del Consiglio. La Manovra, infatti, prevede che le risorse siano riversate su un apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF), per poi essere assegnate all’Ufficio per lo sport di Palazzo Chigi.
Le disposizioni attuative della misura saranno approvate con futuro decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di Bilancio.
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Sport femminile
Al fine di promuovere il professionismo nello sport femminile e di estendere alle atlete le condizioni di tutela previste dalla legge sulla prestazione di lavoro sportivo, la Manovra prevede un esonero delle società sportive femminili dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per gli anni 2020, 2021 e 2022.
Più in dettaglio, la misura si applica alle società che stipulano con le atlete contratti di lavoro subordinato o autonomo. L’esonero riguarda il 100% dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi per l’assicurazione obbligatoria infortunistica, entro il limite massimo di 8 mila euro annui.
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