Connecting Europe Facility - il punto sui finanziamenti UE per reti transeuropee

Connecting Europe Facility - Photo by Tawheed Manzoor on Foter.com / CC BYInvestiti 25 miliardi di euro per le reti transeuropee nei settori dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni. I risultati della valutazione intermedia del Meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe Facility - CEF).

CEF Energia - fondi UE per progetti di interesse comune

La Commissione UE ha pubblicato la valutazione di medio termine del Meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe Facility - CEF), in cui analizza gli obiettivi e i risultati raggiunti dal programma - nei primi anni di attuazione -  nei settori dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni.

Connecting Europe Facility - CEF

Il Meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe Facility, CEF) promuove lo sviluppo delle reti transeuropee nei settori dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni.

Le risorse a disposizione per il periodo 2014-2020 ammontano a oltre 33,2 miliardi di euro così ripartiti:

  • oltre 26 miliardi di euro per il settore dei trasporti, al fine di migliorare i collegamenti transfrontalieri,
  • più di 5,8 miliardi di euro per il settore dell'energia, con l'obiettivo di modernizzare e ampliare le infrastrutture energetiche e di aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti,
  • oltre un miliardo di euro per le telecomunicazioni, per stimolare lo sviluppo delle reti a banda larga e dei servizi digitali.

Investimenti per trasporti, energia e telecomunicazioni

Gli investimenti necessari al raggiungimento degli obiettivi di connettività previsti dai tre settori del programma sono molto elevati:

  • 750 miliardi di euro entro il 2030 per la rete di trasporto transeuropea (TEN-T),
  • 179 miliardi di euro per il periodo 2021-2030 per i progetti di interesse comune in ambito energetico,
  • circa 500 miliardi di euro fino al 2025 nel campo delle telecomunicazioni.

Finora il CEF ha contribuito allo sviluppo delle reti transeuropee nei settori dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni, favorendo investimenti chiave - pari a 25 miliardi di euro dal 2014 - per la transizione dell’UE verso una società digitale e a basse emissioni.

Nel campo dei trasporti, infatti, il programma finanzia interventi destinati a completare la rete di trasporto transeuropea (TEN-T), come la galleria di base del Brennero tra Italia e Austria. In merito al settore dell’energia, invece, il CEF svolge un ruolo chiave nel supportare le infrastrutture energetiche transfrontaliere, promuovendo la cooperazione tra diversi Stati membri.

Nell’ambito delle telecomunicazioni, poi, il programma ha facilitato il coordinamento tra i Paesi UE nello sviluppo di standard comuni e servizi transfrontalieri interconnessi.

Connecting Europe Facility - Telecom, bandi 2018 per servizi digitali

Contributi UE per le reti transeuropee

Il 90% delle risorse messe a disposizione dal CEF sono erogate sotto forma di contributo/sovvenzione (grant). Si tratta di un approccio appropriato dal momento in cui la maggior parte dei finanziamenti del CEF riguarda progetti che possono contare su ampi benefici a livello UE e regionale, mentre i finanziamenti nazionali e del mercato sono insufficienti.

Il contributo UE è modulato in relazione al settore e alla categoria di investimento, fino ad un tasso di cofinanziamento massimo pari all’85% delle spese ammissibili. La natura competitiva dei bandi CEF fa sì che i progetti non in grado di dimostrare la necessità di supporto finanziario sotto forma di grant siano scartati in fase di valutazione.

Il programma purtroppo può contare su un budget molto ristretto rispetto a quello inizialmente proposto nel 2011 dalla Commissione UE (50 miliardi di euro), che ha visto i tagli più consistenti nel settore delle telecomunicazioni. Il CEF può pertanto concentrarsi solamente su alcune priorità; tuttavia, sottolinea la Commissione europea nella valutazione, esiste il potenziale per sbloccare ulteriori investimenti pubblici e privati in aggiunta ai fondi UE già stanziati.

Complementarietà con altri programmi UE

Il CEF ha dimostrato di essere complementare ad altri programmi e strumenti UE, come nel caso di Horizon 2020. Quest’ultimo infatti finanzia le prime fasi di un percorso innovativo, mentre il CEF consente l’applicazione tecnologica a livello delle infrastrutture.

Il programma è complementare anche ai fondi strutturali e di investimento europei, che si concentrano sul supporto finanziario alle regioni meno sviluppate. Il CEF affianca i fondi strutturali promuovendo l’integrazione UE attraverso connessioni e interconnesioni transfrontaliere.

Semplificazione

Grazie alla semplificazione del processo di partecipazione al programma, sia i beneficiari del CEF che la Commissione UE possono contare su procedure più snelle. Tra i miglioramenti apportati al programma figurano l’applicazione di strumenti elettronici per lo scambio di informazioni con i beneficiari e la firma degli accordi finanziari a carico del direttore dell'Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti (INEA), non più della Commissione UE.

Tuttavia il processo di selezione in vigore potrebbe causare delle discrepanze in termini di costi per i progetti più piccoli, per i quali potrebbero essere definite procedure ancora più semplici. Inoltre, l’adozione di programmi di lavoro annuali non favorisce la pianificazione degli investimenti sul lungo termine, oltre a generare oneri amministrativi per quanto riguarda la gestione del CEF.

> Valutazione intermedia

Photo by Tawheed Manzoor on Foter.com / CC BY