Legge Bilancio 2018 – credito imposta per quotazione PMI
Aggiornato al 2 gennaio 2018. La Manovra 2018 introduce un credito d’imposta per le spese di consulenze sostenute dalle PMI che intendono quotarsi.
Novità per le PMI che intendono avviare una procedura di quotazione in un mercato regolamentato. La Legge di Bilancio 2018 - pubblicata in Gazzetta ufficiale il 29 dicembre - introduce un credito d’imposta sul 50% dei costi di consulenza sostenuti per l’operazione di IPO (Initial public offering) fino al 31 dicembre 2020. Misura che vale 80 milioni di euro nel triennio 2019-2021.
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Credito d’imposta per quotazione PMI
La misura si rivolge alle piccole e medie imprese che successivamente alla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio iniziano una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo.
Alle PMI in questione è riconosciuto, nel caso di ottenimento dell’ammissione alla quotazione, un credito d’imposta del 50% dei costi di consulenza sostenuti fino al 31 dicembre 2020, fino ad un importo massimo del credito di 500mila euro.
Il bonus fiscale è utilizzabile, nel limite complessivo di 20 milioni di euro per l’anno 2019 e 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, in compensazione nel modello F24 a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata ottenuta la quotazione, e dev’essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.
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Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini Ires e della base imponibile ai fini Irap.
Modalità e criteri di attuazione della misura saranno definiti con decreto del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze. Il decreto, in particolare, dovrà fornire indicazioni riguardo alle procedure che danno accesso al beneficio, ai casi di esclusione, alle procedure di concessione e di utilizzo del bonus, alla documentazione richiesta, all’effettuazione dei controlli e delle revoche e alle modalità finalizzate ad assicurare il rispetto del limite di spesa.
L’incentivo sarà concesso nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dal regolamento UE sugli aiuti di stato, n. 651/2014, e in particolare dall’articolo 18, che disciplina gli aiuti alle PMI per servizi di consulenza. Agli adempimenti europei, nonché a quelli relativi al registro nazionale degli aiuti di Stato, provvede il ministero dello Sviluppo economico.
I costi ostacolano la quotazione in borsa delle PMI
Per quattro PMI su dieci (il 41%) quotate sull’Aim, il listino delle piccole imprese, il principale deterrente alla quotazione sono i costi.
A dirlo, la ricerca di IR Top - società di consulenza specializzata nell’advisory su Equity Capital Markets per la quotazione in Borsa e l’apertura del capitale a Investitori Istituzionali (Investor Relations) - che ha coinvolto imprenditori e amministratori delegati di aziende quotate sull’Aim Italia.
Alla luce di tali evidenze, la misura contenuta nella Manovra potrà “alimentare un circolo virtuoso di nuove quotazioni”, ha sottolineato Anna Lambiase, amministratore delegato di IR Top Consulting.
“È auspicabile che le PMI italiane possano valutare la quotazione oggi come una vera e concreta alternativa di finanza per la crescita, superando l'ostacolo dei costi che, grazie alla manovra fiscale vengono a tutti gli effetti avvicinati ai costi del debito ma con una grande differenza: si tratta di costi sostenuti una sola volta, in IPO appunto, per un capitale che non dovrà essere rimborsato ma che rimarrà a disposizione delle casse aziendali per finanziare percorsi di sviluppo profittevoli, in una logica di creazione di valore per gli azionisti nel medio lungo termine”, ha aggiunto.