Intelligent Transport Systems: trasporti sicuri, sostenibili ed efficienti

Bitta ormeggioTrasporti ed infrastrutture: due settori che possono contribuire al superamento della crisi. Ne è convinto il Vice Presidente dell’esecutivo dell’Unione Europea e Commissario per i Trasporti, Antonio Tajani, a patto che si verifichino le condizioni di coordinamento e di sintonia tra i ventisette paesi membri. Tra le priorità del settore trasporti, su cui investire con maggiore impegno, ci sono gli Intelligent Transport Systems applicabili a qualunque tipo di trasporto (strada, rotaia, mare, spazio aereo).

Dopo anni di sperimentazione, la svolta è arrivata nel dicembre 2008, nel momento in cui la Commissione Europea è riuscita ad imprimere un’accelerazione verso il varo di un’apposita Direttiva.

Vice presidente, a che punto è il potenziamento del sistema ITS (Sistemi di Trasporto Intelligente)?
Antonio TajaniCon l’aumento del numero delle auto e dei camion sulle strade dobbiamo affrontare una maggiore congestione del traffico ed un incremento delle emissioni di CO2. Ogni anno circa 40 mila persone continuano a rimanere vittime di incidenti sulle strade europee. I sistemi di trasporto intelligente (ITS) possono contribuire a risolvere il problema rendendo più sicuro, più efficiente e più rispettoso dell’ecosistema il trasporto su strada. ITS rende possibile tutto questo applicando al settore dei trasporti le più recenti tecnologie dell’informazione e della comunicazione (telefono, satellite, computer). ITS agisce con lo scopo di agevolare la mobilità sostenibile e rappresenta un’opportunità per l’Europa di affermarsi in una posizione competitiva sui mercati mondiali, portando benefici diretti in termini di crescita e creazione di posti di lavoro.

Ridurre la congestione nelle nostre strade è un obiettivo importante. Ogni giorno circa 300 milioni di euro vengono dispersi sulle strade di tutta Europa in tempo perso e spese per il carburante extra. Le autorità nazionali possono avvalersi dell’ITS per utilizzare in maniera più efficace i sistemi esistenti di gestione ed informazione sul traffico.

Insieme all’uso delle fonti di energia rinnovabile per il trasporto (biocarburanti, macchine elettriche o ibride) e ad una migliore efficienza di carburante, i sistemi di gestione intelligente del traffico  ontribuiranno alla riduzione dell’impatto ambientale.

Le recenti scoperte del  forum eSafety hanno indicato che le misure legate all’ ITS consentirebbero una diminuzione del 20% delle emissioni CO2 provenienti dal trasporto su strada. Ma soprattutto, la presenza di questi sistemi può contribuire a salvare vite umane.

La Commissione europea ha proposto che le automobili debbano essere adattabili ai sistemi di assistenza ai freni (BAS) entro il 2009. Se l’intero parco auto fosse adattato a BAS, le vite di 1100 pedoni potrebbero essere salvate ogni anno. La piena implementazione del sistema di emergenza eCall potrebbe portare a 2500 incidenti in meno all’interno dell’Ue. Per il trasporto pubblico ITS può contribuire ad una migliore integrazione delle diverse opzioni di trasporto. Un sistema moderno di controllo del traffico può integrare la comunicazione tra il centro di controllo da un lato e treni, tram e a autobus dall’altro e anche altre applicazioni potrebbero essere implementate ovunque, come l’informazione dinamica dei passeggeri o la biglietteria elettronica attraverso smart card e cellulari. 

Quale sviluppo sta avendo l’ITS?
L’Ue sta supportando la ricerca e lo sviluppo dell’ITS da circa vent’anni. Una serie di progetti sono stati lanciati nel 2008 con il Seventh Framework Programme, nell’ambito delle ICT per veicoli intelligenti e i servizi di mobilità e in sistemi di cooperazione. Questo include programmi relativi al trasporto intelligente di merci come Euridice o a piattaforme di scambio di dati stradali come Rosatte. Bandi aggiuntivi per le proposte sono in preparazione e dovrebbero mirare ad alcuni aspetti della mobilità urbana.

Lo sviluppo di ITS in Europa è supportato anche nell’ambito del programma TEN-T (Trans-European Transport networks) da più di dieci anni. Dopo un iniziale approccio a livello regionale – l’Italia ha partecipato con tre progetti regionali (CONNECT, CORVETTE e SERTI) - la Commissione europea sta sostenendo attualmente il progetto “EasyWay”, che si svolge in ventuno stati membri, compresa l’Italia, e che è stato formalmente incaricato di continuare lo sviluppo di ITS nella rete di strade transeuropee (avviate con il progetto “Euroregional”).

Tuttavia, lo sviluppo di ITS per il trasporto su strada è più lento del previsto e i servizi si stanno dispiegando su basi frammentate. Questa soluzione “patchwork” a livello nazionale, regionale e locale può mettere in pericolo l’integrità del mercato unico. Di conseguenza, ITS non può ancora contribuire efficacemente alla sfida del trasporto su strada. L’Ue in tal senso gioca un ruolo chiave nella creazione di appropriate condizioni per lo sviluppo di ITS. 

In che modo il settore dei trasporti può contribuire a superare la crisi?
Stiamo attraversando una crisi severa, diffusa nei settori della proprietà immobiliare, delle costruzioni, della finanza, dell’industria dell’automobile e in tutta l’economia. La Commissione Europea ha risposto alla crisi con due comunicazioni del 28 ottobre e del 29 novembre scorso, nelle quali ha posto l’enfasi sulle azioni mirate a sostegno dell’innovazione, che puntano a rinforzare la competitività in Europa, nel rispetto del patto di stabilità. Come parte dei piani di ripresa, la Commissione ha proposto il 28 gennaio scorso 5 miliardi di nuovi investimenti dai fondi non spesi dell’Ue in energia e progetti di infrastrutture a banda larga.

Queste le azioni principali su cui puntare:

  1. Assistere le industrie colpite dalla crisi
  2. Accelerare gli investimenti provenienti dai fondi strutturali e di coesione e dal budget di TEN-T
  3. Utilizzare in modo sistematico i prestiti della Banca europea degli Investimenti
  4. Migliorare l’efficienza delle reti di trasporto, contribuendo all’integrazione economica europea

I singoli stati membri potrebbero trovare difficoltà ad accrescere la domanda da soli. Di conseguenza è necessario che continuino a coordinarsi e che entrino in sintonia tra di loro.
(a cura di Alessandra Flora)