E’ stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il nuovo Codice appalti (Dlgs 36/2023) destinato a mandare progressivamente in pensione il vecchio Codice del 2016. Oltre a una forte spinta verso la digitalizzazione, torna l’appalto integrato, si ammette il subappalto a cascata e si stabilizzano le deroghe varate in pandemia per l’affidamento senza gara di contratti fino a 5 milioni di euro (oltre il 98% di tutti i lavori pubblici). Tra le altre novità, la clausola di revisione dei prezzi obbligatoria e un nuovo tentativo di lanciare i PPP.
L’Italia è in ritardo sul PNRR, speso solo il 6% dei fondi europei