Semplificare e accelerare la ricerca in Europa con Horizon 2020
Eccellenze scientifiche, competitività e sfide sociali. Ecco le parole d'ordine di Horizon 2020, il programma da ottanta miliardi di euro della Commissione Europea per il 2014-2020, nato dalla convergenza fra il Settimo Programma Quadro di Ricerca (7PQ), il Programma Innovazione e Competitività (CIP) e l'Istituto per l'innovazione e la tecnologia (IET). Ma non solo.
Molta enfasi è stata data dal Commissario Quinn alla semplificazione ed accelerazione delle procedure, fortemente volute da imprese e ricercatori.
In particolare, si applicherà un solo quadro normativo per tutte le calls, con un'unica percentuale di rimborso dei costi indiretti e due funding rates, rispettivamente per la ricerca e per le attività vicine al mercato. L'obiettivo, grazie anche alla centralizzazione del punto di accesso per i partecipanti, è di portare l'erogazione dei finanziamenti da 350gg a 120gg.
Continua inoltre l'impegno della Commissione nel coinvolgere le PMI nei programmi di ricerca europea, notoriamente poco inclini a sobbarcarsi gli sforzi della cooperazione internazionale. La partecipazione ai bandi Horizon prevede infatti dei partenariati con imprese e centri di ricerca di altri paesi, attività che spesso le piccole aziende non affrontano facilmente.
Il Direttore Raffaele Liberali della DG Ricerca, presente a Roma per illustrare il nuovo programma e commentare le dichiarazioni dei tre Commissari (Quinn, Tajani e Vassiliou) alla conferenza stampa di Horizon 2020, ha evidenziato che per le Pmi ad alto tasso di contenuti scientifici le opportunità sono molto elevate; inoltre la collaborazione a livello europeo è caratteristica fondamentale per lo sviluppo della ricerca nell'Unione. Caterina Buonocore dell'Apre ha riferito che l'obbligatorietà di coinvolgimento delle Pmi, già prevista nei bandi del 7 Programma quadro, ha avviato un trend crescente di università e centri di ricerca impegnate nell'individuazione di aziende da far partecipare ai progetti.
Le risorse messe a disposizione dall'UE si svilupperanno in tre direzioni. 24,6 miliardi saranno destinati alle punte di diamante della ricerca scientifica europea, primi fra tutti il Consiglio europeo della ricerca (ERC), il programma Marie Curie e le eccellenze dello sviluppo tecnologico.
Gli investimenti più sostanziosi riguardano quelle che la Commissione ha definito "sfide sociali". 31,7 miliardi verranno impiegati per migliorare la vita dei cittadini europei: salute, sostenibilità, energie alternative e inclusione sociale sono alcuni dei settori principali, ed ognuno di essi richiede sviluppo tecnologico e innovazione.
Infine, 17,9 miliardi andranno alla leadership industriale: in questo caso gli investimenti riguarderanno la competitività e coinvolgeranno anche le piccole e medie imprese. Obiettivo: rendere le aziende europee, anche quelle di dimensioni ridotte, innovative e all'avanguardia, facendo così dell'Europa un polo di attrazione per gli investitori privati e aumentando i posti di lavoro. La decisione dell'UE di dedicare alle piccole e medie imprese una corsia preferenziale dovrebbe soddisfare un paese come l'Italia, con un gran numero di PMI sparse sul territorio nazionale e un basso livello di investimenti in ricerca e innovazione.
Rispetto al passato, Horizon 2020 può vantare fondi più elevati - circa 26 miliardi in più rispetto al settennato 2007-2013. "E' necessaria una nuova visione della ricerca e dell'innovazione in un contesto economico radicalmente mutato", ha dichiarato il commissario europeo Màire Geoghegan-Quinn, "Horizon 2020 stimola direttamente l’economia e ci garantisce la base scientifica e tecnologica e la competitività industriale per il futuro, con la promessa di una società più intelligente, sostenibile e inclusiva”.
La parola ora passa al Consiglio e al Parlamento Europeo; il programma sarà varato definitivamente entro il 2013 ed i primi bandi verranno pubblicati nel 2014.
Links
Presentazione di Raffaele Liberali, Commissione europea
Presentazione di Caterina Buonocore, Apre
Istituto europeo di innovazione e tecnologia (IET): IP/11/1479 e MEMO/11/851