Politica Agricola Comune-PAC - sui pagamenti rischio boom di errori
Circa 50 milioni di transazioni di pagamento relative alla Politica agricola comune (PAC) da mettere sotto la lente. La denuncia arriva dal Parlamento europeo: il tasso di errori nella liquidazione degli incentivi, ancora superiore al 2%, è destinato a salire tra il 2014 e il 2020.
Procedure ancora troppo complesse. Per questo, gli errori in fase di pagamento sono destinati ad aumentare. La denuncia arriva dalla commissione sul Controllo dei bilanci del Parlamento europeo, che ha appena messo nel mirino la Politica agricola comune: la fase di liquidazione degli incentivi, con il relativo monitoraggio della spesa, nonostante i molti interventi degli ultimi anni, è ancora piena di falle. Per questo anche nel periodo 2014-2020 Bruxelles teme che ci saranno molti errori. Il tasso di pagamenti contenenti inesattezze resterà superiore al 2 per cento. Servono interventi immediati, a partire da sanzioni dirette a carico degli organismi pagatori.
Più errori in arrivo
La commissione parte da un rilievo della Corte dei conti europea, in base al quale “le disposizioni adottate per la spesa della Politica agricola comune per il periodo 2014-2020 rimangono complesse”. Il timore è che il tasso di errore nei pagamenti diretti della PAC nel settennato 2014-2020 possa addirittura aumentare rispetto ai livelli attuali. Il motivo principale è che il quadro normativo in vigore non prevede ancora una riduzione della complessità delle procedure per le autorità di gestione e per i beneficiari.
Sotto la lente 50 milioni di transazioni
Facendo un passo indietro, negli ultimi anni il Parlamento e la stessa Corte dei conti hanno spesso evidenziato la necessità di trovare un giusto equilibrio tra la riduzione degli oneri amministrativi e un controllo finanziario efficace. I costi di questi controlli, sul fronte della PAC, sono esorbitanti. Le stime parlano di circa quattro miliardi di euro su 58 miliardi totali messi a bilancio dell’Europa per l’agricoltura. Sono messe sotto la lente ben 50 milioni di transazioni.
Controlli inefficaci
Tutti questi controlli, però, non sono ancora sufficientemente efficaci, dal momento che in base ai dati 2013 il tasso di errore nell'ambito dei pagamenti diretti sarebbe stato dell'1,1% più basso se le autorità nazionali avessero utilizzato le informazioni a loro disposizione per prevenire, individuare e correggere gli errori almeno parzialmente. Addirittura, nello scenario più positivo il tasso di errore sarebbe potuto scendere del 2 per cento totale.
Pagatori poco attenti
A poco servono le norme in vigore, che prevedono che gli organismi pagatori vengano certificati. Nonostante questo, la Commissione ha dovuto rivedere al rialzo le previsioni sui tassi di errore di 42 pagatori su 68 in tutta Europa nell’ultimo anno: segno che le somme effettivamente liquidate nell’ambito della Politica agricola comune sono troppo alte e troppo spesso contengono inesattezze.
Le novità da approvare
Servono, allora, interventi basati su nuove sanzioni a carico dei pagatori, in caso di dichiarazioni inesatte o false. E serve che la Commissione sia autorizzata a revocare il riconoscimento degli organismi pagatori in caso di gravi inesattezze. Ma non solo. Bruxelles, chiede il Parlamento, “si avvalga pienamente del processo di semplificazione della PAC, in particolare per quanto concerne le regolamentazioni onerose e complesse che disciplinano la condizionalità e l'inverdimento”, il cosiddetto greening. Altrimenti, la programmazione 2014-2020 sarà un altro bagno di sangue.
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