Codice appalti - Anac vara rating di impresa

L’Anac ha appena pubblicato sul suo portale il secondo pacchetto di linee guida attuative del Codice appalti.

 K.H.Reichert

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Le linee guida del Codice appalti comprendono tre provvedimenti, che andranno a riempire altrettanti buchi lasciati dalla riforma. Quello più importante, senza dubbio, riguarda il rating di impresa. L’Anticorruzione si prepara a introdurre nel mercato dei lavori pubblici un sistema di valutazione delle aziende, che integrerà la qualificazione delle società di attestazione e terrà conto del curriculum degli operatori: contenziosi, rispetto dei contratti, organizzazione, regolarità nel versamento dei contributi. Le altre due linee guida, invece, riguardano il partenariato pubblico-privato e le cause di esclusione dagli appalti.

Valutazione del curriculum

Il rating, introdotto nel nostro sistema dal nuovo Codice appalti, servirà a valutare il curriculum degli operatori a margine della qualificazione Soa. In sostanza, per l’assegnazione dei contratti pubblici non bisognerà tenere conto solo delle caratteristiche astratte della società, come il fatturato o il numero di dipendenti, ma anche del suo comportamento concreto in fase di esecuzione delle opere.

Media ponderata

L’Anticorruzione, per la prima volta, fornisce dettagli sull’organizzazione del sistema. Partendo dall’assegnazione del punteggio. Il rating sarà organizzato secondo il meccanismo delle medie ponderate. In pratica, al momento della sua prima valutazione, all’impresa sarà assegnato un punteggio unico, basato sulla considerazione di vari elementi che l’Anac considera requisiti reputazionali essenziali. Nel corso del tempo, poi, questo rating sarà aggiornato, tagliando punti o aggiungendone.

Ad essere oggetto di valutazione dell’Autorità saranno diversi elementi. Dalla capacità strutturale (l’organizzazione e la professionalità dell’operatore) fino al rispetto di tempi e costi delle opere, passando per il livello di contenzioso con esito negativo, la regolarità nel pagamento dei contributi, le sanzioni per omessa denuncia di richieste estorsive e la presenza del rating di legalità, che l’Antitrust assegna come strumento per facilitare l’accesso ai finanziamenti, sia pubblici che privati.

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La fase sperimentale

Questo rating sarà utilizzato al momento dell’accesso alle gare o di inviti a partecipare ai bandi. In sostanza, la stazione appaltante potrà esprimere una preferenza per imprese che possiedano un livello minimo di rating di impresa. Questa rivoluzione, però, non partirà da subito, per evitare terremoti improvvisi sul mercato. Ci sarà prima una fase sperimentale, condotta in raccordo con le Soa, che simulerà gli effetti del rating sulle gare sopra i 150mila euro. Solo in una seconda fase il sistema diventerà obbligatorio.

PPP e cause di esclusione

Completano il quadro le altre due linee guida. Quella sul partenariato pubblico-privato chiarisce una serie di dubbi degli operatori sulle novità del nuovo Codice: ad esempio, stabilisce come le regole sulle concessioni devono essere messe in relazione a quelle sul project financing. Il provvedimento sulle cause di esclusione delle imprese, invece, punta a evitare che le modifiche introdotte dal Dlgs n. 50 del 2016 siano interpretate in maniera difforme dalle singole stazioni appaltanti, sbarrando la strada a qualche impresa in maniera arbitraria.

Linee guida attuative del nuovo Codice dei Contratti Pubblici