Piano Juncker - piu' di 60 progetti pronti. Comitato esperti attivo a novembre
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Oltre 60 progetti, considerando sia il capitolo dedicato a infrastrutture e innovazione che quello riservato alle piccole e medie imprese. Sono i numeri dai quali parte il piano Juncker in queste settimane, secondo quanto ha spiegato il commissario europeo agli Affari economici, Jyrki Katainen.
Sarà possibile, grazie a questi interventi, mobilitare risorse per poco meno di 30 miliardi in tutta Europa.
Intanto, il lavoro per la costituzione del piano va avanti. Entro novembre sarà attivata la commissionedi esperti che dovrà selezionare i progetti e stimolare l’intervento dei privati. Con un’avvertenza: sarà data un’attenzione particolare a progetti che non sono in grado di ricevere sostegno attraverso altre forme di finanziamento.
Infrastrutture, 13 progetti pronti
“Il piano - ha spiegato Katainen - è perfettamente allineato alle scadenze che abbiamo stabilito. Anzi, devo dire che ci siamo muovendo con velocità”. Al momento l’Efsi ha direttamente sotto il suo ombrello 13 progetti, sostenuti attraverso le sue garanzie. A questi ci sono da aggiungere quelli che la Banca europeaper gli investimenti (BEI) ha prefinanziato usando il suo capitale, e che rientreranno anch’essi nel calderone del Fondorelativo al piano Juncker, quando questo diventerà completamente operativo.
Dieci miliardi di investimenti
Questi 13 progetti sono tutti relativi al capitolo dedicato dal piano Juncker al tema dell’innovazione e delle infrastrutture. L’altro grande tassello sono i finanziamenti dedicati alle piccole e medie imprese. Complessivamente, il volume di investimenti mobilitati è stato pari a 9,4 miliardi di euro, coinvolgendo anche il contributo di soggetti privati per massimizzare l’impatto.
Pmi, altri 17 miliardi
Esplorando, invece, il capitolo che riguarda le Pmi, al momento il tema è gestito dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI) che sta “raggiungendo risultati significativi per le imprese più piccole, come parte del pianodi investimenti europeo”. Il Fondo ha già firmato più di 50 accordi per altrettante operazioni da inserire nel perimetro dell’Efsi, per un ammontare totale che supera gli 1,2 miliardi di euro di garanzie, in grado di attivare una leva di circa 17 miliardi. “Ci aspettiamo che ne beneficino 65mila piccole e medie imprese, tra Belgio Bulgaria, Repubblica ceca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo e Gran Bretagna”.
Commissione di esperti pronta a novembre
Nel processo di selezione dei nuovi progetti sarà decisiva la Commissione di esperti in investimenti. “Sarà pronta a novembre", ha spiegato il commissario. "Il prossimo passo sarà rendere operativo il fondo a livello micro per ogni settore, dall’innovazione all’energia ai trasporti, per indirizzare i bisogni finanziari del piano in modo da mobilitare gli investimenti privati”.
Le interferenze con gli altri finanziamenti Ue
Lo scopo, nello specifico, è agire in maniera complementare ai contributi diretti di Bruxelles. “Per essere chiari, il modo in cui i progetti di ricerca e innovazione beneficiano dell’Efsi è differente da quello in cui ricevono fondi pubblici. Allo stesso tempo, l’Efsi è pensato specificamente per supportare quei progetti che non possono avere finanziamenti per altre strade. Vogliamo che il valore aggiunto di ricerca e innovazione cominci a pesare di nuovo in futuro”.
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