Commissione Ue - via al piano per il mercato unico digitale
La Commissione europea presenta la sua strategia per il mercato unico digitale. L’obiettivo è integrare pienamente, su questo fronte, i 28 mercati nazionali dei paesi membri.
Il programma riguarda il commercio on line, il diritto d’autore, le telecomunicazioni, le app per apparecchi mobili, i motori di ricerca. La Commissione europea mercoledì mattina ha reso pubblici i piani particolareggiati che ha elaborato per creare un mercato unico digitale a livello europeo. Si tratta di sedici azioni che dovranno essere completate entro la fine del 2016: se ne discuterà anche nel corso del Vertice europeo di fine giugno.
I numeri del mercato digitale
Guardando alle statistiche, i limiti alle operazioni on line costituiscono un freno per il mercato. Solo il 15% della popolazione effettua acquisti via internet da un altro Stato membro. Questo significa che le imprese che operano on line e le start-up non possono trarre pieno vantaggio dalle opportunità di crescita offerte dalle nuove tecnologie. Solo il 7% delle Pmi, infatti, oggi vende all’estero. Il mercato unico digitale, allora, mira ad abbattere le barriere regolamentari esistenti tra i 28 mercati nazionali, creando un’unica economia integrata.
Le parole di Ansip
Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione e responsabile per il Mercato unico digitale, presenta così l’iniziativa: “La nostra strategia è un programma ambizioso e necessario che contiene iniziative mirate ai settori in cui l’Ue può fare davvero la differenza. Esse preparano l’Europa a raccogliere i frutti del futuro digitale e daranno ai cittadini e alle imprese la libertà di beneficiare appieno, anche online, dell’enorme mercato interno europeo. Le iniziative sono interconnesse e si rafforzano reciprocamente”.
I tre pilastri
Arrivano così i tre pilastri della nuova strategia, che dovranno essere attuati entro la fine del 2016: migliorare l’accesso a beni e servizi digitali in tutta Europa per i consumatori e le imprese; creare un contesto favorevole e parità di condizioni affinché le reti digitali e i servizi innovativi possano svilupparsi; massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale.
Faro sul commercio elettronico
In concreto, questi obiettivi generali passano da alcune azioni specifiche, sedici in totale. Ci soffermiamo su quelle più interessanti. Saranno introdotte norme intese ad agevolare il commercio elettronico transfrontaliero, guardando in particolare al tema della protezione dei consumatori. Saranno assicurati servizi di consegna dei pacchi più efficienti e a prezzi accessibili. Saranno rimossi i blocchi geografici per l’accesso ai siti di commercio via internet.
Attenzione ai regimi Iva
Ancora, saranno aggiornate le regole sul diritto d’autore: in questo caso si punta a migliorare l’accesso dei cittadini ai contenuti culturali online. Sarà revisionata la direttiva sulla trasmissione via satellite e via cavo, pensando anche alle nuove trasmissioni on line. Si metterà mano agli oneri amministrativi legati ai diversi regimi Iva e alle regole in materia di frequenze radio e televisive.
Partenariato con l'industria della sicurezza
Si lavorerà su tutta la filiera delle piattaforme online (motori di ricerca, social media, app store), in particolare per quanto riguarda il trattamento dei dati personali. Sarà proposto un partenariato con l’industria sulla sicurezza informatica “nell’ambito delle tecnologie e delle soluzioni per la sicurezza delle reti”.
Il calendario del piano
Infine, sarà proposta un’iniziativa europea per il libero flusso dei dati, “per promuoverne la libera circolazione nell’Unione europea”. Dovranno essere rimosse tutte le restrizioni collegate al luogo in cui si trovano i dati. E saranno elaborate norme specifiche per alcuni settori del mercato unico digitale, come la sanità elettronica, la pianificazione dei trasporti o l’energia. Tutte queste misure dovranno essere attuate entro la fine del 2016. Per velocizzare la pratica se ne parlerà anche nel corso del Vertice del 25 e 26 giugno prossimi.
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