LEONID sviluppa test cancro con i contributi UE Horizon 2020
Finanziamento SME Instrument di circa 2 milioni di euro a 3 PMI italiane per test cancro al polmone
E’ previsto prima dell’estate l’avvio del progetto italiano LEONID (Lung cancEr fusiOn geNes: a new dIagnostic Device), selezionato per la fase 2 dello SME Instrument, lo Strumento per le PMI di Horizon 2020. Oliva Alberti, amministratore delegato di Diatech Pharmacogenetics Srl, azienda marchigiana a capo del progetto, ci spiega le caratteristiche di LEONID.
LEONID è uno dei 5 progetti italiani selezionati dall’EASME nell’ambito della scadenza intermedia del 17 dicembre 2014 dello SME Instrument di Horizon 2020. Il progetto, presentato nell'ambito del bando ‘Clinical research for the validation of biomarkers and/or diagnostic medical devices’ (PHC-12-2014-1), coinvolge tre partner del Gruppo Diatech: Diatech Pharmacogenetics Srl di Jesi, BiMind di Jesi e GeneticLab di Pordenone. Le tre PMI avranno accesso ad un contributo europeo di circa 2 milioni di euro per svolgere attività di ricerca e innovazione, tra cui attività di dimostrazione e di replica di mercato, nell'ambito della fase 2 dello Strumento per le PMI.
Come è nato il progetto LEONID e in cosa consiste?
LEONID è un progetto di ricerca che si propone di sviluppare un nuovo test diagnostico che consente l’analisi di alcuni marcatori tumorali decisivi nella scelta della terapia del cancro al polmone. Rispetto ai metodi tradizionali, LEONID permetterà di ottenere molte più informazioni, velocizzando i tempi della diagnosi e riducendone notevolmente i costi.
L'utilizzo di questo test diagnostico, certificato dall’Ue e associato a un software di analisi dei dati, consentirà di ottenere risultati standardizzati e di evitare l’interpretazione personale delle informazioni. La riduzione della componente umana nell’analisi permetterà di diminuire sensibilmente anche il tasso di errore nella refertazione, favorendo la scelta della terapia più opportuna per i pazienti affetti da carcinoma polmonare.
Come siete venuti a conoscenza dello SME Instrument?
Tramite i mezzi di comunicazione istituzionali, stampa e associazioni di categoria.
Quali passi avete dovuto seguire per accedere alla fase 2?
Abbiamo presentato direttamente il progetto per la fase 2 dello SME Instrument, pensando di ridurre in questo modo i tempi per la realizzazione del progetto e del relativo kit per uso in vitro diagnostico.
Allo SME Instrument possono accedere le PMI sia in forma singola che in consorzio. LEONID coinvolge 3 diverse PMI del Gruppo Diatech. Avete presentato un progetto unico, come consorzio, oppure ogni azienda ha presentato un progetto separato?
Abbiamo presentato un unico progetto suddiviso in diversi 'pacchetti di lavoro' (Work Package - WP). Ciascuna azienda svolgerà il proprio WP singolarmente o in collaborazione, rendicontando poi le attività realmente gestite.
Come vi coordinerete per la realizzazione del progetto?
Le attività sono già state definite e dettagliate nel corpo del progetto, tenendo presenti le peculiarità di ciascuna entità, in modo tale da sfruttare al massimo la sinergia tra i soggetti coinvolti. Il coordinatore, nello specifico un responsabile di Diatech Pharmacogenetics Srl, si occuperà di tenere sotto controllo le diverse attività coinvolgendo i protagonisti in riunioni periodiche di verifica e di pianificazione, che avranno una cadenza massima mensile.
Quali sono i benefici, economici e non, a cui avete avuto accesso?
Il finanziamento europeo (1.704.000 milioni di euro) ci permetterà di accelerare i tempi di realizzazione del prodotto e quindi l’ingresso sul mercato. Avremo inoltre la possibilità di completare il sistema con un software dedicato e validato per uso diagnostico in vitro. Il sistema completo, supportato dal finanziamento dell’Ue, potrà quindi essere proposto ad un mercato più ampio di quello italiano, dandoci l’opportunità di avviare e consolidare le attività di export.
Quali difficoltà avete incontrato nell'accesso alla fase 2 dello SME Instrument?
Il progetto presentato è l’esempio tipico dei progetti di ricerca e sviluppo gestiti dalle nostre società, pertanto non abbiamo avuto difficoltà particolari nella stesura dello stesso, se non l’approccio con ‘il nuovo’, essendo questo il primo progetto presentato nell’ambito del programma Horizon 2020.
Quali sono i prossimi passi?
Inizieremo subito a lavorare alla realizzazione di LEONID per rispettare i tempi indicati ed immettere il prodotto sul mercato nel più breve tempo possibile. Pensiamo di avviare il progetto prima dell’estate e di riuscire ad immettere il prodotto sul mercato al termine dei primi 12 mesi di lavoro.
Photo credit: Montage Communications / Foter / CC BY-SA