Preparazione alle pandemie: servono nuovi modelli di finanziamento per le innovazioni
L'Agenzia tedesca per l'innovazione dirompente ha elaborato un nuovo modello di finanziamento per lo sviluppo di antivirali ad ampio spettro che possano essere rapidamente distribuiti in future pandemie. Si tratta di uno schema che punta a colmare il divario tra i benefici per la salute pubblica e l'attrattiva finanziaria, per le imprese, di investire in percorsi di R&S caratterizzati da bassi rendimenti degli investimenti privati.
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A spingere l'ente tedesco, SPRIN-D, a studiare nuovi modelli di finanziamento che permettano il dispiegamento rapido e massiccio di antivirali ad ampio spettro, in caso di nuove pandemie, è stata la lezione appresa con il Covid.
Oltre a causare un numero elevatissimo di perdite di vite umane (si stima oltre 27 milioni di decessi), il Covid è stato anche un terremoto per l'intera economia mondiale, costato quasi 14 trilioni di dollari in riduzione della produzione economica. Dati che, uniti alle valutazioni del Centre for Global Development che prevedono che le future pandemie saranno eventi ricorrenti da 30 a 50 anni (con un numero medio di decessi stimato di 2,5 milioni all'anno), impongono la necessità di strategie di preparazione più solide.
Una parte di tali strategie passa per la disponibilità di antivirali ad ampio spettro basati su piattaforma che hanno il potenziale per agire ampiamente e adattarsi rapidamente a virus nuovi o evoluti.
Si tratta, però, di farmaci che richiedono grandi investimenti da parte dei privati, con ritorni non sicuri dal momento che l'arrivo delle pandemie è incerto.
In tale contesto SPRIN-D, con l’ausilio del Market Shaping Accelerator’s (MSA) Innovation Challenge dell’Università di Chicago, ha messo a punto un nuovo modello di finanziamento che meglio si adatta al percorso di ricerca e sviluppo di tali farmaci. Si tratta di un Impegno anticipato di mercato (Advance market commitment, AMC, in inglese), un accordo per acquistare o sovvenzionare un prodotto se un'azienda riesce a svilupparlo e produrlo con successo. Ciò garantisce una domanda successiva sufficiente a incentivare fornitori e investitori ad assumersi i costi e i rischi dell'innovazione.
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Perché gli antivirali ad ampio spettro sono importanti in caso di una pandemia?
Prima di analizzare il nuovo modello di finocchio ipotizzato da SPRIN-D, è bene soffermarci sulla rilevanza degli antivirali ad ampio spettro.
Come spiega l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), “gli antivirali sono medicinali che servono per combattere le infezioni causate da virus. Essi appartengono alla più ampia categoria di farmaci, definiti antimicrobici, che include anche gli antibiotici, attivi contro le malattie di origine batterica, gli antifungini (attivi contro le malattie dovute a funghi), e gli antiparassitari (attivi contro le malattie da protozoi e le parassitosi).
Alcuni medicinali antivirali sono specificamente attivi verso alcuni virus o famiglie di virus, come per l’influenza, l’herpes, l'HIV o i virus dell'epatite B (HBV) o C (HCV), mentre altri sono ad ampio spettro, in altre parole possono essere efficaci contro una varietà di virus.
In generale, i farmaci antivirali agiscono bloccando una fase vitale del ciclo di moltiplicazione del virus, impedendone quindi lo sviluppo e la propagazione”.
Ad interessare SPRIN-D sono, in particolare, i “platform-based broad-spectrum antivirals”. Mentre “le classi di antivirali tradizionali, come le piccole molecole e gli anticorpi monoclonali (...) in genere prendono di mira proteine specifiche di singoli virus e, di conseguenza, sono spesso altamente suscettibili alle mutazioni del virus”, spiegano l’Universirà di Chigaco, “gli antivirali ad ampio spettro basati su piattaforma offrono il potenziale per una maggiore efficacia e adattabilità. Rispecchiando la tecnologia della piattaforma del vaccino mRNA, gli antivirali basati su piattaforma potrebbero essere rapidamente adattati a minacce nuove e in evoluzione, mentre le piccole molecole richiederebbero adattamenti lunghi e costosi, se mai potessero essere realizzati”.
Come funzionano gli Impegni anticipati di mercato?
Il principale ostacolo al loro allo sviluppo è il costo. “I mercati farmaceutici non hanno gli incentivi commerciali per investire in nuove ricerche che potrebbero non essere rimborsate in futuro poiché l'arrivo delle pandemie è incerto”, spiegano da SPRIN-D.
In tale contesto, per il finanziamento e lo sviluppo di queste tecnologie diventa cruciale “colmare il divario tra i benefici per la salute pubblica e l'attrattiva finanziaria della preparazione alla pandemia”.
Secondo SPRIN-D, gli AMC hanno il potenziale per colmare questo divario perchè sono dei sistemi che prevedono un accordo per acquistare o sovvenzionare un prodotto, se un'azienda riesce a svilupparlo e produrlo con successo, garantendo in tal modo una domanda successiva sufficiente a incentivare fornitori e investitori ad assumersi i costi e i rischi dell'innovazione.
“Un AMC sponsorizzato dal governo consente una nuova forma di condivisione del rischio tra contribuenti e investitori. Quando vengono sviluppate nuove tecnologie tramite sovvenzioni governative, i contribuenti pagano per gli inevitabili fallimenti nel percorso verso nuovi farmaci. Poiché l'AMC paga solo per i farmaci sviluppati con successo, gli investitori si assumono parte del rischio dei tentativi falliti di sviluppare questi nuovi farmaci. Ciò consente ai governi di perseguire obiettivi ambiziosi di grande beneficio per la società, condividendo parte del rischio tecnologico con investitori privati”, spiegano sempre da SPRIN-D.
Come è noto, SPRIN-D non è la prima agenzia governativa ad aver suggerito l’impiego degli AMC. Un modello del genere, ad esempio, è stato utilizzato per il programma globale volto a fornire vaccini Covid-19 ai paesi sottosviluppati (COVAX).
Ad essere rilevanti sono, invece, gli scenari elaborati dall’Agenzia tedesca. I ricercatori di SPRIN-D hanno infatti “modellato 135 scenari, calibrati utilizzando il numero di infezioni e i tassi di mortalità osservati durante la pandemia di Covid-19. Lo scenario di riferimento è che gli antivirali diventino disponibili dopo 100 giorni dalla prima infezione, offrendo il 50% di protezione contro la trasmissione e il 50% di efficacia contro la mortalità. Rispetto alle infezioni e alle perdite di COVID-19, la ricerca di SPRIND ha scoperto che la disponibilità tempestiva di antivirali ad ampio spettro, per una pandemia futura comparabile, potrebbe ad esempio creare un'efficace prevenzipne di una pandemia diffusa in atto, con mortalità e casi ridotti a meno dell'1% della pandemia di COVID-19; o ancora salvare circa 6 milioni di vite, con benefici derivanti da decessi evitati in termini monetari per un totale di 7,8 trilioni di dollari; o evitare il 91% delle perdite economiche, per un totale di 11,8 trilioni di dollari.
Foto di Lucas Jackson da Pixabay