Incentivi rinnovabili: parere positivo delle Regioni ai due decreti FER X

FERX - Foto di PixabayLuce verde dalla Conferenza unificata ai testi dei due decreti FER X, quello transitorio che disciplina il regime di incentivazione delle energie rinnovabili relativo al 2025, e il definitivo, che arriva al 2028. Su entrambi i testi a luglio Arera aveva espresso il proprio parere, accolti quasi completamente dalle bozza in circolazione e che qui vi anticipiamo. Ora, con l'approvazione della Conferenza, inizierà l'iter parlamentare.

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I nuovi decreti FER X che disciplinano il regime delle energie rinnovabili in questo momento sono due: lo schema di decreto FER X definitivo, che ha davanti una strada ancora lunga per la sua approvazione, e il FER X transitorio, di cui è stata diffusa una seconda bozza dopo quella dello scorso marzo, e che disciplinerà il settore fino al dicembre 2025, consentendo anche le prime aste.

Entrambi i provvedimenti hanno ricevuto a luglio il parere di Arera e, il 17 ottobre, quello della Conferenza unificata, che riunisce la Conferenza permanente Stato-Regioni e la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali.

Conferenza unificata, intesa raggiunta sui decreti FER X per le rinnovabili

L'intesa raggiunta dalla Conferenza unificata, con l'emissione dei due pareri positivi, riguarda entrambi i decreti FER X e anche la Piattaforma unica digitale per la presentazione delle istanze, prevista dal nuovo Testo Unico sulle rinnovabili all'esame delle commissioni Ambiente e Industria e Attività produttive di Camera e Senato e delle altre interessate.

Per la realizzazione di alcune tipologie di interventi si applica infatti la Procedura abilitativa semplificata (PAS): in questi casi il soggetto proponente presenta al Comune, mediante la piattaforma Suer e secondo un modello unico digitalizzato, il progetto. Lo scopo è il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, coerentemente con gli obiettivi di sicurezza e adeguatezza del sistema elettrico. Tutto liscio all'Unificata, dunque, con la luce verde espressa da Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, grazie anche a una precedente mediazione di dettaglio. 

La seconda bozza del decreto FER X transitorio

Andando al dettaglio dei provvedimenti, il decreto FER X Transitorio introduce un "Meccanismo transitorio di supporto per impianti a fonti rinnovabili con costi di generazione vicini alla competitività di mercato di cui agli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199", come recita il titolo della misura.

Il provvedimento riguarda gli impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e per il trattamento di gas residui della depurazione. Il decreto, la cui bozza vi anticipiamo, indica i contingenti totali disponibili fino alla fine del 2025: circa 14,65 GigaWatt, 10 GW fotovoltaico, 4 GW eolico, 0,63 GW idroelettrico, 0,02 GW gas depurazione. La bozza che sta circolando sostituisce quella di marzo e, secondo alcune fonti, sarebbe quella inviata alla Commissione europea. Essa ha recepito quasi completamente il parere espresso da Arera a luglio.

Il parere conteneva la raccomandazione secondo cui lo sviluppo futuro delle fonti rinnovabili deve essere il più possibile coordinato con lo sviluppo delle reti elettriche, ottimizzando la gestione in sicurezza del sistema. Inoltre Arera ha stablito che gli aiuti siano concessi entro il 31 dicembre 2025; che, per impianti che non accedono al meccanismo di supporto per il tramite di una procedura competitiva il prezzo di esercizio degli impianti sia fissato in via amministrativa dall'Authority; che i beneficiari non ricevano aiuti alla produzione in periodi in cui il valore di mercato di tale produzione sia negativo. 

Accolta parzialmente nella bozza la richiesta sull'orizzonte temporale: i prezzi di aggiudicazione per gli impianti di potenza inferiore o uguale a 1 MW che accedono direttamente al meccanismo di supporto avranno 90 giorni invece di 60, ma non i 120 richiesti dall’Arera. Secondo quanto scritto nella bozza, il decreto cessa di applicarsi il 31 dicembre 2025 ovvero, per gli impianti di potenza inferiore o uguale a 1 MW, decorsi sessanta giorni dalla data in cui è raggiunto un contingente di potenza finanziata pari a 3 GW, qualora tale data risulti anteriore rispetto al termine del 31 dicembre 2025.

Il doppio percorso del FER X per accelerare i tempi in Europa

Come anticipato in questo articolo, la fine dell'anno è la deadline che il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica si è posto per le prime aste relative al FERX. E lo farà con un "escamotage", ossia cercando di avere una prima "approvazione temporanea" dall'Europa, valida fino a fine 2025, per poi approvare l'intero schema che sarà valido fino al 2028. 

FER X definitivo: tempi ancora incerti

Diversi i tempi, invece, per la bozza di decreto FER X definitivo, sul quale il parere Arera adottato con delibera 220/2024/I/EFR del 4 giugno ha emesso sostanzialmente una green light, seppur con qualche richiesta.

Innanzitutto occorrerà: declinare le cause di forza maggiore che consentono di allungare i tempi di realizzazione degli impianti e che «siano esplicitamente esclusi i ritardi non imputabili al soggetto richiedente», come ad esempio quelli nella connessione alla rete dell'impianto di produzione imputabili al gestore di rete; che sia definita esplicitamente la «data di entrata in esercizio attesa dell'impianto di produzione», rilevante ai fini dell'aggiornamento del prezzo di aggiudicazione per tener conto dell'inflazione; che siano definite da parte del Gse le specifiche tempistiche e modalità per l'acquisizione dei dati di misura dell'energia elettrica dai gestori di rete.

Inoltre, Arera richiede che il Ministero dell'Ambiente valuti la possibilità di prevedere che, nelle more della piena implementazione del Portale Terna per le connessioni, i produttori che intendano partecipare a una determinata procedura competitiva debbano preventivamente inviare una manifestazione di interesse al Gse: questo per rendere maggiormente competitiva la partecipazione alla procedura stessa.

Per ciascun impianto di produzione, Arera ha inoltre richiesto che si possano presentare manifestazioni di interesse per un limitato numero di procedure competitive (massimo 2 o 3) nel periodo 2024-2028, così da limitare i comportamenti strategici dei partecipanti; nel caso di procedure competitive, con quantitativi offerti inferiori rispetto al contingente minimo da approvvigionare, il Gse scarti comunque - per una quota pari a una capacità minima calcolata in termini di numero di offerte o di percentuale rispetto al contingente minimo previsto dall'asta - le offerte che, in applicazione di quanto previsto all'articolo 6 dello schema di decreto ministeriale FerX, si posizionano nelle ultime posizioni utili.

Incassato il parere della Conferenza unificata, sarà necessaria la notifica formale del provvedimento alla Commissione europea per la verifica dei profili di compatibilità con la disciplina in materia di aiuti di Stato. Su quest'ultimo passaggio, però, il sottosegretario al Mase Claudio Barbaro rispondendo a un question time in Commissione Attività produttive alla Camera ha dato rassicurazioni: «Al fine di accelerare quest'ultimo passaggio - ha detto - il Ministero ha già avviato i colloqui con la Commissione con l'obiettivo di illustrare le principali novità introdotte dal meccanismo».

La novità del decreto FER X: inflazione a carico dello Stato

Tra le innovazioni del decreto FER X tanto atteso, si prevede che il Sistema si faccia carico del rischio dovuto alle dinamiche inflattive, particolarmente accentuate nell'ultimo anno, in modo tale da rendere i corrispettivi riconosciuti più adeguati alla struttura di costo e alla sua evoluzione, riducendo così i rischi degli operatori.

Altra novità riguarderà la modifica della struttura dei pagamenti del contratto per disincentivare l'offerta della capacità contrattualizzata a prezzi inferiori ai propri costi marginali. Si stima che le prime aste saranno bandite entro la fine del 2024.

Cosa prevede la bozza di decreto FER X

Come già anticipato nel documento di consultazione, il decreto FER X definitivo metterà a disposizione poco più di 62 GW di potenza nelle aste (62,15 GW per la precisione) nel periodo 2024-2028 per permettere agli impianti rinnovabili sopra 1 MW di accedere ai meccanismi di incentivazione. Una potenza nettamente superiore ai 4 GW che saranno incentivati dal decreto FER 2, il decreto pensato per incentivare tecnologie come l’eolico galleggiante, l’energia marina e la geotermia più avanzata, che avrebbe dovuto vedere la luce a febbraio 2020.

Gli impianti FER che potranno accedere al meccanismo di supporto con il decreto FER X sono:

  • impianti solari fotovoltaici;
  • impianti eolici;
  • impianti idroelettrici;
  • impianti di trattamento di gas residuati dai processi di depurazione.

In base alla bozza del decreto, i contingenti di potenza e i prezzi a base d’asta sarebbero: 

  • Fotovoltaico: 45 GW (contingente di potenza) e tariffa a base d’asta di 85 euro per megawattora;
  • Eolico: 16,5 GW per l’eolico (contingente di potenza) e tariffa a base d’asta di 80 euro per megawattora;
  • Idroelettrico: 0,63 GW (contingente di potenza) e tariffa a base d’asta di 110 euro per megawattora;
  • Impianti di trattamento di gas residuati dai processi di depurazione: 0,02 GW (contingente di potenza) e tariffa a base d’asta di 100 euro per megawattora.

Previste correzioni del prezzo di aggiudicazione per gli impianti fotovoltaici che prevedano la sostituzione di eternit o amianto, per gli impianti oggetto di interventi di ricostruzione, rifacimento e potenziamento e per quelli cui è stato riconosciuto un contributo in conto capitale.

La bozza di decreto FER X fissa anche dei tempi massimi per l’entrata in esercizio dei nuovi impianti e dei rifacimenti che possono accedere agli incentivi (21 mesi per il fotovoltaico, 34 mesi per l’eolico e 54 mesi per idroelettrico e trattamento di gas residuati se si tratta di impianti nuovi; 19 mesi per l’eolico, 39 mesi per l’idroelettrico e 27 per i gas residuati se si tratta di rifacimenti) e l’applicazione di una decurtazione nel caso di sforamento delle tempistiche (0,2% in meno sul prezzo di aggiudicazione per ogni mese di ritardo per i primi nove mesi e 0,5% per i successivi sei, nel limite di 15 mesi, dopodiché decadrà il beneficio). 

La bozza di decreto prevede inoltre modalità di accesso agli incentivi, diversificate in base alla taglia dell’impianto. In particolare:

  • gli impianti di potenza inferiore o pari a 1 MW accedono direttamente al meccanismo di supporto per un ammontare complessivo pari a 5 GW al 2028; 
  • gli impianti che superano 1 MW partecipano alle procedure d’asta competitive;
  • gli impianti oltre i 10 MW di potenza possono accedere a una procedura accelerata di valutazione.

Una volta che il decreto FER X sarà pubblicato, Terna, in collaborazione con il GSE, sarà tenuta a formulare una proposta di progressione temporale dei contingenti messi a disposizione nei successivi 5 anni e una proposta di coefficienti da applicare alle offerte di riduzione del prezzo di esercizio presentate per ogni zona di mercato. Si tratta di un passaggio necessario per garantire la disponibilità nei periodi futuri di determinate quantità di energia rinnovabile in coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione e con l’esigenza di garantire la sicurezza del sistema elettrico al minor costo per il consumatore finale.

Infine, una volta che il decreto FER X vedrà la luce, il GSE avrà 30 giorni di tempo per trasmettere al Ministero una proposta di regole operative per accedere agli incentivi. Saranno appunto le regole operative del GSE a definire il calendario delle aste e l’approvazione del primo avviso pubblico.

La bozza del decreto FER X

Il parere di Arera sul decreto transitorio FER X

La seconda bozza del decreto transitorio FER X

Intesa sulla Piattaforma unica digitale

Intesa sul decreto FER X transitorio

Intesa sul decreto FER X esteso

Foto di Pixabay