Certificati bianchi: le novità per le richieste di incentivo a consuntivo
A partire da oggi le richieste a consuntivo per i certificati bianchi andranno inviate solo tramite il Portale Efficienza Energetica e non più tramite PEC. A comunicarlo il GSE che gestisce l’incentivo.
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Nato nel 2005 i certificati bianchi sono un meccanismo di incentivazione dell'efficienza energetica nel settore industriale, delle infrastrutture a rete, dei servizi e dei trasporti, che può essere richiesto in due modi: a consuntivo oppure come “progetti standardizzati”.
La novità sulla presentazione delle richieste di incentivo in vigore dal 14 giugno 2022, riguarda la prima modalità di accesso, quella appunto a consuntivo.
Per capire meglio, però, di cosa stiamo parlando, è importante sapere bene cosa sono i certificati bianchi e capire come funzionano.
Cosa sono i certificati bianchi?
Come accennato, i certificati bianchi sono uno strumento di promozione dell'efficienza energetica che certifica il conseguimento di risparmi negli usi finali di energia attraverso interventi di incremento, appunto, dell'efficienza energetica.
Chiamati anche Titoli di Efficienza Energetica (TEE), infatti, i certificati bianchi sono titoli negoziabili che certificano il risparmio di una Tonnellata Equivalente di Petrolio (TEP) conseguito grazie all’intervento.
Il GSE riconosce infatti un certificato bianco per ogni TEP di risparmio conseguito, dando indicazione al Gestore dei Mercati Energetici (GME) di emettere il certificato su appositi conti.
A quel punto “i certificati bianchi possono essere scambiati e valorizzati sulla piattaforma di mercato gestita dal GME o attraverso contrattazioni bilaterali. A tal fine, tutti i soggetti ammessi al meccanismo sono inseriti nel Registro Elettronico dei Titoli di Efficienza Energetica del GME”. Il valore economico dei titoli è, quindi, definito nelle sessioni di scambio sul mercato.
Chi può accedere ai certificati bianchi?
Il sistema prevede due macro tipologie di beneficiari.
La prima riguarda i cosiddetti “soggetti obbligati”, cioè i distributori di energia elettrica e gas naturale con più di 50.000 clienti finali che ogni anno devono conseguire obbligatoriamente una determinata quota di risparmio di energia primaria. Per farlo, tali soggetti hanno due modi:
- realizzare direttamente i progetti di efficienza energetica ammessi al meccanismo;
- acquistare i titoli dagli altri soggetti ammessi al meccanismo.
In questo secondo caso, entrano in gioco i “soggetti volontari" dei certificati bianchi, cioè tutti quegli “operatori che liberamente scelgono di realizzare interventi di riduzione dei consumi negli usi finali di energia, e a cui si riconosce il diritto a ricevere la corrispondente quantità di certificati bianchi”. In genere si tratta di società di servizi energetici (ESCO) o di società che abbiano nominato un esperto in gestione dell’energia (EGE) certificato. In realtà, però, ai certificati bianchi può accedere chiunque, inclusi i privati, le imprese e le Pubbliche Amministrazioni.
Come si presentano i progetti per i certificati bianchi?
Come previsto dalla normativa, i certificati bianchi possono essere concessi solo per interventi di efficienza energetica (suddivisi per settore) che possiedono determinati requisiti, tra cui quelli di:
- non essere stati ancora realizzati,
- essere in grado di generare risparmi energetici addizionali.
Restano fuori, invece, i progetti di efficienza energetica che vengono realizzati per mero adeguamento a vincoli normativi o a prescrizioni di natura amministrativa.
Per accedere ai certificati bianchi - che, lo ricordiamo, è in definitiva un meccanismo di scambio di TEP - il soggetto che intende realizzare l’intervento di efficienza energetica deve “inviare al GSE una richiesta corredata da idonea documentazione che consenta di verificare la conformità del progetto ai requisiti previsti dalla normativa”.
A seconda delle caratteristiche del progetto che si intende realizzare, la procedura prevede due modalità:
- progetti a consuntivo (PC), che prevedono una misura puntuale delle grandezze caratteristiche sia nella configurazione ex ante sia in quella post-intervento
- progetti standardizzati (PS), che prevedono - al verificarsi di specifiche condizioni di ripetitività e non convenienza economica - la possibilità di misurare le grandezze caratteristiche di un idoneo campione rappresentativo dei parametri di funzionamento del progetto”.
A quel punto, se il progetto è approvato, “l'emissione dei titoli di efficienza energetica avviene dopo un periodo di monitoraggio dei principali parametri che concorrono a determinare i risparmi energetici del progetto”.
Guida operativa ai certificati bianchi
Foto di Bruno Scramgnon da Pexels