Come funziona lo strumento Strumento Anti-Coercizione dell'UE?
Via libera definitivo del Parlamento europeo (PE) allo Strumento Anti-Coercizione che ha l’obiettivo di contrastare le indebite interferenze di paesi terzi nelle politiche europee, attuate mediante il ricorso a ricatti in materia di commercio e investimenti.
La nuova strategia UE per la sicurezza economica
Come ha spiegato il relatore e presidente della Commissione ITRE del PE, Bernd LANGE, “questo strumento consente di reagire rapidamente contro le misure coercitive, contro le pressioni di altri Paesi”, fornendo all’UE un'ampia gamma di contromisure per impedire le indebite pressioni. Da un lato, dunque, l’ACI mira a fungere da deterrente, mentre dall'altro permette a Bruxelles di intervenire in maniera concreta per difendere la sovranità dell'Unione.
Una volta in vigore, il nuovo Strumento Anti-Coercizione si andrà ad affiancare ad una serie di altri strumenti di difesa commerciale adottati negli ultimi anni dall’UE come quelli per il contrasto alle sovvenzioni estere distorsive o al dumping ambientale.
Perché serve uno Strumento Anti-Coercizione nel campo del commercio internazionale e degli investimenti?
La necessità di dotarsi di uno Strumento Anti-Coercizione è emersa con forza negli ultimi anni, davanti all'aumento del numero di casi di Paesi stranieri che cercano di influenzare le decisioni e il comportamento dell'UE (o dei suoi Stati membri) tramite ritorsioni contro le nostre imprese. Si tratta di interferenze che mirano ad ottenere determinati risultati politici attraverso la messa in atto (o la minaccia di attuare) limitazioni al commercio o agli investimenti a scapito delle aziende europee.
In ultima istanza parliamo quindi di pratiche che interferiscono indebitamente con il legittimo spazio politico dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, mettendo in pericolo quell’Open Strategic Autonomy su cui Bruxelles sta ormai strutturando la propria azione internazionale.
Nonostante la gravità e pericolosità della questione, ad oggi questo tipo di coercizione non è contemplata dall'accordo dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Il meccanismo di risoluzione delle controversie dell'OMC, infatti, non è attivabile per casi specifici di coercizione economica, a meno che essi non riguardino anche aspetti che violano le regole dell'OMC.
Inoltre, anche a livello europeo, finora le armi utilizzabili da parte di Bruxelles erano sostanzialmente spuntate. L'attuale quadro legislativo non prevede infatti uno strumento giuridico unico o completo capace di affrontare il problema in modo soddisfacente. In particolare, ciò che finora è mancata è stata la possibilità di adottare misure commerciali, di investimento o di altro tipo che siano tempestive e coordinate (cosa che aumenterebbe in modo significativo l'effetto deterrente).
Cosa prevede lo Strumento Anti-Coercizione dell’UE sul commercio internazionale
Da qui la decisione di Bruxelles di dotare l’UE di un nuovo strumento di politica commerciale, adatto ad affrontare l’attuale contesto geopolitico.
Una volta in vigore, l’Anti-Coercion Instrument permetterà alla Commissione di indagare sulle potenziali pratiche di coercizione messe in atto da paesi terzi e, nel caso, di intervenire prontamente per cercare di risolvere la questione.
L’obiettivo principale dello strumento è dunque quello di fornire all’UE armi negoziali per convincere le autorità del paese terzo a cessare la coercizione.
Qualora però i negoziati dovessero fallire, l'UE avrà a disposizione un'ampia gamma di contromisure come ad esempio l’imposizione di restrizioni all’importazione e all’esportazione di beni e servizi, ma anche sui diritti di proprietà intellettuale e sugli investimenti diretti esteri. Inoltre, l’ACI consentirà l’imposizione di varie restrizioni all’accesso al mercato dell’UE, in particolare agli appalti pubblici, nonché all’immissione sul mercato di prodotti soggetti a norme chimiche e sanitarie. Tra le altre misure figurano infine anche le restrizioni all'accesso ai programmi di ricerca finanziati dall'UE.
Dal punto di vista operativo, il regolamento dello Strumento Anti-Coercizione specifica le situazioni “triggers” (cioè i "fattori scatenanti") in cui l'azione UE può essere intrapresa e prevede la sua attuazione mediante atti di esecuzione o delega. Esso inoltre include forme specifiche di consultazione e partecipazione delle parti interessate alla sua applicazione.
Quando entra in vigore lo Strumento Anti-Coercizione UE?
Dopo il voto definitivo del PE il 3 ottobre 2023, gli ulteriori step da fare per la sua formale entrata in funzione sono pochi.
Dopo l'adozione formale anche da parte del Consiglio (prevista sempre per ottobre 2023), il Regolamento dello Strumento Anti-Coercizione sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione.
Per approfondire: Il pilastro commerciale del Green deal Industrial Plan