Recovery Fund: ok del Consiglio al Next Generation EU
Il Consiglio europeo ha approvato gli atti legislativi relativi al pacchetto Next Generation EU: il piano di ripresa che aiuterà l’Europa ad uscire dalla crisi e getterà le basi per essere un sistema più moderno e sostenibile.
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I 27 confermano le decisioni del Consiglio europeo del 10-11 dicembre, approvando il testo legislativo relativo al Next Generation EU, spesso indicato per facilità come Recovery Fund.
Il nuovo strumento per il futuro delle nuove generazioni potrà contare su un budget complessivo di 750 miliardi di euro. Le risorse a disposizione dell'iniziativa prevedono 390 miliardi di sovvenzioni e 360 miliardi di prestiti.
Il Piano si basa sulla raccolta di denaro sul mercato finanziario da destinare al perseguimento di obiettivi europei, oltre che sul rafforzamento del Quadro finanziario pluriennale, che a questo punto richiede necessariamente una maggiore potenza di fuoco rispetto alla proposta di due anni fa.
Next Generation EU reperirà risorse finanziarie grazie all'innalzamento temporaneo del massimale delle risorse proprie al 2% Pnl (Prodotto nazionale lordo) comunitario, il che permetterà alla Commissione, forte del suo elevato rating creditizio, di contrarre sui mercati finanziari prestiti per 750 miliardi di euro. Questi finanziamenti supplementari saranno indirizzati verso i programmi dell'Unione; il loro rimborso sarà spalmato nei futuri bilanci europei sull'arco di un lungo periodo, con inizio non prima del 2028 e completamento non oltre il 2058.
"Non è una novità, il bilancio comunitario ha sempre finanziato sovvenzioni, per investimenti specifici, per migliorare la coesione, nel campo sociale ed economico. E il fatto che hanno sempre funzionato prova che possono funzionare anche ora. Investendo insieme nel nostro futuro moltiplicheranno la prosperità per tutti", ha detto la presidente von der Leyen.
Rimarcato il concetto che non saranno gli Stati membri ad indebitarsi, poiché le sovvenzioni del Piano per la ripresa saranno investiti in chiari obiettivi comuni europei. La Commissione, all'insegna dell'equità e della condivisione, proporrà anche nuove forme di recupero dei fondi: oltre alla plastic tax e al sistema di scambio di emissioni, si propone anche una tassa per le emissioni rivolta ai Paesi extra UE, una web tax e una tassa per l'accesso al mercato interno pensata per le grandi multinazionali. Interventi che potrebbero portare fino a 300 miliardi di euro nelle casse UE.
Next Generation EU: investire per le nuove generazioni
I fondi stanziati per Next Generation EU saranno così convogliati:
- Un nuovo fondo per la ripresa e la resilienza (Recovery and resilience facility) da 672,5 miliardi di euro offrirà sostegno finanziario per investimenti e riforme, anche nell'ottica della transizione verde e digitale e per la resilienza delle economie nazionali, assicurandone il collegamento con le priorità dell'UE. Il dispositivo, che sarà integrato nel semestre europeo, avrà una capacità di sovvenzionamento che potrà arrivare a 312,5 miliardi di euro e sarà in grado di mettere a disposizione prestiti fino a un massimo di 360 miliardi di euro. Tutti gli Stati membri avranno accesso al sostegno, che tuttavia si concentrerà verso quelli che sono stati colpiti più duramente e in cui più acuto è il bisogno di aumentare la resilienza.
- Gli attuali programmi della politica di coesione riceveranno 47,5 miliardi di euro nell'ambito della nuova iniziativa ReactUE; i fondi così reperiti saranno assegnati in funzione della gravità delle conseguenze socioeconomiche della crisi, tra cui il livello di disoccupazione giovanile e la prosperità relativa degli Stati membri.
- 7,5 miliardi di euro per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale che aiuterà le zone rurali a introdurre i cambiamenti strutturali richiesti ai fini del Green Deal europeo e a centrare gli ambiziosi obiettivi delle nuove strategie sulla biodiversità e "Dal produttore al consumatore".
- Il potenziamento di InvestEU, il programma faro d'investimento europeo, fino a concorrenza di 5,6 miliardi di euro permetterà di mobilitare investimenti privati in progetti in tutta l'Unione.
- Grazie a un rinforzo di 1,9 miliardi di euro, il meccanismo di protezione civile dell'Unione RescEU sarà ampliato e potenziato così da attrezzare l'Unione per le crisi future e permetterle di farvi fronte.
- Il potenziamento del Just transition Fund, che potrà contare su 10 miliardi di euro aiuterà gli Stati membri ad accelerare l'approdo alla neutralità climatica.
- Horizon Europe riceverà 5 miliardi di euro, potenziamento che gli permetterà di finanziare attività essenziali di ricerca nel campo della salute, la resilienza e la transizione verde e digitale
Come saranno finanziati i nuovi strumenti?
Per finanziare le misure proposte la Commissione contrarrà prestiti sui mercati finanziari per un massimo di 750 miliardi di euro per conto dell'Unione a favore delle misure per la ripresa nel periodo 2021-2024.
Per raggiungere lo scopo, la Commissione utilizzerà un margine o 'headroom', dato dalla differenza tra il massimale delle risorse proprie del bilancio a lungo termine (pari all'importo massimo dei fondi che l'Unione può chiedere agli Stati membri per onorare i suoi obblighi finanziari) e il massimale della spesa effettiva (massimale di pagamento del QFP).
A questo scopo Bruxelles propone una modifica alla decisione sulle risorse proprie, ossia il testo giuridico che stabilisce le condizioni di finanziamento del bilancio dell'UE, per consentire di contrarre prestiti e incrementare in via eccezionale e temporanea il massimale delle risorse proprie di 0,6 punti percentuali. Questo incremento si aggiungerà all'aumento permanente del massimale delle risorse proprie pari all'1,4 % del reddito nazionale lordo dell'UE, in considerazione delle incertezze economiche e della Brexit.
L'aumento a 0,6 punti percentuali sarà limitato nel tempo e sarà finalizzato unicamente alla ripresa dalla pandemia di coronavirus. Quindi, questo intervento non sarà più valido quando saranno stati rimborsati tutti i fondi e saranno state riassorbite tutte le passività.
Con questo margine di bilancio dell'UE a garanzia, l'Unione sarà in grado di emettere debito a condizioni relativamente vantaggiose rispetto a molti Stati membri singolarmente. I fondi raccolti saranno rimborsati dai futuri bilanci europei a cominciare da dopo il 2027 ed entro il 2058 al più tardi. Quanto ai prestiti, provvederanno a rimborsarli gli Stati membri debitori.