Ok del CdM alla manovra: le novità della legge di bilancio 2025

Giorgetti - Photo credit: Palazzo ChigiIl Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema del disegno di legge contenente il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e il bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027. Via libera anche al Documento programmatico di bilancio 2025 (DPB) da inviare alla Commissione europea e ad un decreto fiscale collegato alla manovra.

Almeno sei settimane per il giudizio di Bruxelles sul Piano strutturale di bilancio di medio termine

Approvati lo schema del ddl di bilancio e il Documento programmatico di bilancio, che individua il quadro generale della manovra, l'iter della legge di bilancio 2025 è pronto a partire. Il testo della manovra 2025 dovrebbe arrivare alle Camere nella settimana del 21 ottobre, con approvazione finale entro la fine dell’anno.

La manovra 2025 prevede interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più di 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027.

In anticipo sulla legge di bilancio si muove un decreto-legge contenente misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali, mentre in esame preliminare il Consiglio dei Ministri ha discusso un decreto legislativo di revisione delle disposizioni in materia di accise.

Le novità della manovra 2025

Come da attese, la legge di bilancio 2025 si muove su un raggio di azione limitato, con focus sul sostegno ai redditi medio-bassi e in particolare sulle famiglie, alla luce dei vincoli di spesa imposti dalla riforma del Patto di stabilità UE.

Confermati, quindi, il taglio del cuneo fiscale in busta paga per i redditi fino a 35mila euro, la riduzione Irpef con tre aliquote, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività, le agevolazioni sui fringe benefit. Nella manovra tornano inoltre la “Carta Dedicata a te”, rifinanziata per il 2025 con ulteriori 500 milioni, e il bonus nido. Prevista anche una nuova “Carta per i nuovi nati” da 1.000 euro per i genitori con ISEE entro i 40 mila euro.

Discorso analogo per il capitolo pensioni, con la conferma delle forme di flessibilità in uscita già previste, cioé Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna, insieme all’indicizzazione delle pensioni.

La legge di Bilancio stanzia inoltre risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con riferimento al triennio 2025-2027, e per i contratti nella sanità.

Piatto povero per le imprese, che almeno in base al comunicato del Governo, sembrano portare a casa solo gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici nel Mezzogiorno, riconosciuti anche per i rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027; la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zona economica speciale (ZES) Mezzogiorno; gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. 

Infine, la legge di bilancio 2025 stanzia risorse per assicurare che, nel post PNRR, l’andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. Tra gli investimenti potenziati, quelli nel settore della difesa.

Per approfondire: Verso la manovra: quali incentivi alle imprese nella legge di Bilancio 2025