In Gazzetta il Regolamento del nuovo Fondo europeo per la difesa da 7,9 miliardi
Con la pubblicazione in GUE del Regolamento, entra in vigore (in maniera retroattiva dal 1° gennaio 2021) lo European Defence Fund 2021-2027 da oltre 7,9 miliardi che finanzierà progetti di ricerca e sviluppo nel settore difesa.
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Nuova stagione per il comparto della difesa. Dopo il via libera delle scorse settimane da parte di Consiglio e Parlamento, infatti, sulla Gazzetta ufficiale europea (GUE) del 12 maggio è stato pubblicato il Regolamento del Fondo europeo per la difesa che disciplina le forme di finanziamento di Bruxelles per sostenere la competitività, l’efficienza e la capacità di innovazione della base industriale e tecnologica di difesa europea. A tal fine gli oltre 7,95 miliardi (a prezzi correnti) stanziati nel Fondo sono divisi tra:
- Progetti di ricerca (2,65 miliardi)
- Progetti di sviluppo (5,3 miliardi).
Non si tratta tuttavia di una ripartizione marmorea. “Per far fronte a circostanze impreviste o a nuovi sviluppi ed esigenze - si legge infatti nel Regolamento - la Commissione può riassegnare l’importo destinato alle azioni di ricerca o di sviluppo fino a un massimo del 20%”.
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Fondi europei dimezzati rispetto alla proposta della Commissione UE
L’accordo sulle cifre raggiunto a metà dicembre dimezza in buona sostanza la dotazione prevista dalla prima proposta della Commissione UE che si aggirava, infatti, sui 13 miliardi di euro.
“Questo compromesso, così come l'intero Fondo”, aveva però spiegato nei mesi passati l'eurodeputato Zdzisław Krasnodębski (ECR), relatore per il PE sul fascicolo, "è un segnale importante inviato dagli Stati membri, ai loro cittadini e alle imprese: d'ora in poi, vogliamo unire le nostre risorse per aumentare la qualità delle tecnologie di difesa prodotte dal settore della difesa europeo, riducendo il loro costo”. Un buon risultato, insomma, che secondo il rapporteur polacco “dovrebbe avvantaggiare non solo le forze armate degli Stati membri, ma anche le loro industrie, che hanno un disperato bisogno di ogni possibile stimolo che le aiuti a riprendersi adeguatamente dalle conseguenze della pandemia COVID-19. Inoltre, il Fondo integrerà gli sforzi di spesa per la difesa degli Stati membri e dovrebbe quindi essere percepito come parte di una risposta più ampia alle richieste giustificate dei nostri alleati".
Che cos’è il Fondo europeo per la difesa
Lanciato nel 2017 a titolo di sperimentazione, il Fondo europeo per la difesa (FED) nasce con l’obiettivo di favorire l’autonomia strategica dell'Europa, promuovendo la cooperazione in materia di difesa tra le imprese e tra i paesi UE in questo settore. Per far ciò il Fondo era stato articolato in due sezioni:
- Il lato “ricerca” grazie all’Azione preparatoria sulla ricerca nel settore della difesa (PADR), alla quale il bilancio dell'UE ha fornito finanziamenti per progetti di ricerca collaborativa in materia di difesa;
- Il lato “Capability” tramite il Programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP), il cui focus è stato invece lo sviluppo congiunto di prodotti e tecnologie. In questo caso i fondi europei avevano assunto la forma di cofinanziamenti.
Le principali caratteristiche del nuovo Fondo europeo per la difesa post-2020
Con la pubblicazione del Regolamento, è orami chiaro che nei prossimi sette anni il FED continuerà a finanziare sia progetti di ricerca, che iniziative di sviluppo, coprendo progetti concordati congiuntamente dagli Stati membri e compatibili con le priorità di difesa dell'Unione, definite nel quadro della Politica di sicurezza e difesa comune.
L’obiettivo ultimo del Fondo resta, infatti, quello di contribuire a ridurre le duplicazioni e a rafforzare l'interoperabilità dei sistemi di difesa utilizzati dalle forze armate europee, non escludendo però a prioriò anche la cooperazione degli Stati membri all'interno di altre organizzazioni regionali e internazionali come la NATO.
Ad essere finanziati saranno quei progetti di collaborazione che coinvolgono almeno tre partecipanti di tre Stati membri, verso i quali il Fondo fornirà cofinanziamenti per attività come: i prototipi; il collaudo di un prodotto/componente/tecnologia; la certificazione; lo sviluppo di tecnologie o beni che aumentano l’efficienza durante il ciclo di vita dei prodotti e delle tecnologie per la difesa (solo per citarne alcuni).
Per sostenere diversi tipi di collaborazione, inoltre, il Fondo prevede delle maggiorazioni nei tassi di finanziamento. E’ il caso ad esempio di quei progetti che coinvolgeranno PMI o Mid-Caps, oppure di quelli che verranno sviluppati nel quadro della Cooperazione strutturata permanente (PESCO).
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Passando invece al campo delle priorità tecnologiche, il Fondo dedicherà fino all'8% delle risorse alle cosiddette “disruptive technologies”, cioè quelle tecnologie capaci di rivoluzionare il settore, contribuendo all’aumento del peso europeo nel campo della difesa.
Il nuovo Fondo europeo per la difesa reca infine una significativa novità sul fronte “etico”. Per la prima volta, infatti, le azioni che saranno attuate nell'ambito del Fondo saranno soggette a una valutazione etica da parte della Commissione.
Consulta la scheda programma sul Regolamento del Fondo europeo per la difesa 2021-2027