Addio Reddito di cittadinanza, arriva la nuova Misura di Inclusione Attiva
Dopo la prima stretta operata con la legge di Bilancio, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è già a lavoro per la definizione di un nuovo strumento che sostituirà l'attuale Reddito di cittadinanza. Entro la fine del mese, infatti, dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri il decreto legge che introduce la Misura di Inclusione Attiva (MIA).
Reddito di cittadinanza, le nuove regole nella legge di Bilancio 2023
A quattro anni dalla sua istituzione, il Reddito di cittadinanza verrà rimpiazzato da un nuovo sussidio contro la povertà che ne conserverà la doppia natura di strumento di sostegno economico e politica attiva.
Si tratta della MIA, Misura di Inclusione Attiva, che dovrebbe scattare già da quest'anno, dopo i sette mesi di proroga accordati ai beneficiari del RdC con la Manovra 2023. Presumibilmente, quindi, le domande potranno essere presentate a partire da settembre.
Tutte le caratteristiche del nuovo strumento, dalla soglia ISEE alla ricerca del lavoro, saranno definite da un apposito decreto legge che la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, dovrebbe portare in Consiglio dei Ministri tra un paio di settimane.
Dal Reddito di cittadinanza all'introduzione di MIA
- Che cos'è la Misura di Inclusione Attiva?
- MIA requisiti, dall'ISEE agli importi
- MIA e il patto di Lavoro
Che cos'è la Misura di Inclusione Attiva?
La Misura di Inclusione Attiva (MIA) è una nuova misura di welfare per contrastare le difficoltà economiche, aggravate dalla pandemia di Covid-19 e dal caro energia legato alla guerra in Ucraina, che andrà a sostituire l'attuale Reddito di cittadinanza già dagli ultimi mesi del 2023.
MIA requisiti, dall'ISEE agli importi
I beneficiari della MIA sono divisi in due platee: le famiglie povere senza persone occupabili e le famiglie con occupabili.
Le prime sono quelle in cui c’è almeno un minorenne, un anziano over 60 o un disabile. Mentre, le seconde quelle dove non ci sono queste categorie 'deboli', ma almeno una persona tra 18 e 60 anni d’età.
Rispetto al Reddito di cittadinanza, il tetto ISEE per aver diritto alla Misura di Inclusione Attiva dovrebbe scendere dagli attuali 9.360 euro a 7.200 euro. Questa stretta provoca una duplice conseguenza: da un lato si traduce nell'esclusione di un terzo dei potenziali beneficiari, dall'altro si cerca di garantire maggiori risorse alle famiglie più numerose, correggendo la cosiddetta scala di equivalenza, ovvero quella che fa aumentare l’importo del sussidio in base al numero dei componenti la famiglia.
Per ottenere il sussidio si dovrà essere cittadini italiani o dell’UE con diritto di soggiorno permanente o cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. Al momento della presentazione della domanda, bisognerà essere stati residenti in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo, a fronte dei 10 richiesti per il Rdc.
In sintesi, guardando alle cifre del beneficio:
- alle famiglie in condizione di povertà senza persone occupabili - considerando i nuclei composti da una sola persona - verrà destinato l’importo minimo di 500 euro, più il contributo per l’affitto che oggi è pari a un massimo di 280 euro. Le cifre dovrebbero essere poi calcolate in base alla composizione della famiglia e riconosciute per 18 mensilità;
- per gli occupabili, che beneficiano dell’attuale Reddito di cittadinanza al massimo per 7 mesi nel 2023, sarà possibile beneficiare dell'assegno MIA per l'importo base di 375 euro e di una durata massima di 12 mesi.
MIA e il patto di Lavoro
Nonostante un forte restyling alla struttura del Reddito di cittadinanza, resta fermo come pilastro anche per accedere alla MIA il precedente sistema di ricerca del lavoro.
Nel dettaglio, i beneficiari della misura, cosiddetti occupabili, dovranno stringere un patto per il Lavoro tramite i centri per l’impiego. Tuttavia, grazie alla riforma, potranno essere coinvolti in questo passaggio anche le agenzie private per il lavoro. Con questo meccanismo, inoltre, le stesse agenzie otterranno un bonus per ogni contratto chiuso, anche a termine o part time.
Per semplificare ulteriormente la ricerca di un'occupazione, verrà attivata una piattaforma online per mettere in contatto i beneficiari della MIA e le aziende che offrono lavoro.
Tramite il portale di 'matching' i cittadini potranno ricevere facilmente le offerte di lavoro, ma basterà un solo rifiuto per perdere la misura di sostegno.
Coerentemente con le regole previste dalla legge di Bilancio 2023, i potenziali beneficiari della MIA potranno percepire il sussidio e avere dei contratti di lavoro dipendente, di qualsiasi tipo, per una retribuzione fino a 3mila euro. Nel caso in cui si dovesse superare questa cifra, la MIA verrà sospesa solo se la durata del contratto sarà inferiorie a quello della misura di sostegno.