Le novità sul Fondo rigenerazione urbana dei Comuni con meno di 15.000 abitanti
Anche il decreto Aiuti Quater interviene sul tema della rigenerazione urbana, istituendo un nuovo Fondo che si rivolge, però, solo ai Comuni con meno di 15mila abitanti.
Cosa prevede il decreto Aiuti Quater?
La disposizione è stata introdotta dal Parlamento durante l’esame per la legge di conversione del DL 176-2022, andando a pescare le risorse da un Fondo con finalità simili, istituito dalla Finanziaria 2020.
Anche se allo stato attuale le informazioni non sono molte, sembra di intuire che la nuova misura strizzi l’occhio agli scontenti del bando da 300 milioni per la rigenerazione urbana, destinato sempre ai Comuni con meno di 15mila abitanti e che - a causa della carenza di risorse - ha lasciato a bocca asciutta molte amministrazioni locali, soprattutto del nord.
Per approfondire: Bando rigenerazione urbana, Senato: più fondi ai Comuni esclusi del Nord
Il Fondo rigenerazione urbana del decreto Aiuti Quater
Andando con ordine la misura in questione, contenuta nel decreto Aiuti Quater, prevede l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'Interno, di un Fondo per investimenti di rigenerazione urbana a favore dei Comuni con popolazione inferiore a 15 mila abitanti, con una dotazione complessiva per il biennio 2025- 2026 pari a 235 milioni di euro.
I criteri di riparto del Fondo nonché le modalità di utilizzo delle risorse non sono ancora note. Essi, infatti, saranno stabilite da un successivo decreto ministeriale che dovrà essere adottato entro la data del 30 giugno 2023, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Città ed autonomie locali.
Ciò nonostante, la disposizione stabilisce già che, nell’individuare i criteri di riparto, il decreto ministeriale dovrà assicurare in ogni caso l’attribuzione delle risorse in proporzione al fabbisogno espresso da ciascuna Regione, anche tenendo conto delle risorse assegnate ai sensi dell’art. 1, comma 534 della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Legge di bilancio 2022).
La misura in questione è, appunto, il bando da 300 milioni di euro sul quale nelle scorse settimane sono piovute diverse critiche da parte dei sindaci e non solo. A fronte di un invio massiccio di progetti (circa 5 mila), infatti, le risorse disponibili hanno coperto solo 200 domande.
Per quanto concerne, invece, le risorse stanziate sul nuovo Fondo, come già accennato parliamo complessivamente di 235 milioni di euro, di cui:
- 115 milioni di euro per il 2025;
- 120 milioni di euro per il 2026.
Non si tratta, però, di nuovi stanziamenti. Le risorse del Fondo previsto dall’articolo 14-quinquies del DL 176-2022 provengono, infatti, dal Fondo per investimenti a favore dei Comuni istituito dal comma 44 dell’articolo unico della Legge di bilancio 2020 destinato al rilancio degli investimenti per lo sviluppo sostenibile e infrastrutturale del Paese, con un focus particolare su: manutenzione e sicurezza ed efficientamento energetico; manutenzione della rete viaria; dissesto idrogeologico; prevenzione del rischio sismico e valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Un Fondo che cubava complessivamente 4 miliardi dal 2025 al 2034, di cui adesso 235 finiscono nel nuovo Fondo previsto dal decreto Aiuti quater.
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