Via al bando da 700 milioni per Comuni, per ristrutturare e costruire asili nido
Si chiude il 21 maggio il bando appena pubblicato in Gazzetta ufficiale che assegna fino a 3 milioni di euro ai Comuni per mettere in sicurezza gli asili nido del proprio territorio, o per costruirne di nuovi.
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Come anticipato dal DPCM del 30 dicembre 2020 che contiene le regole e i criteri per accedere a 700 milioni di euro di contributi per gli asili nido comunali, sulla Gazzetta del 31 marzo è stato pubblicato il bando che detta i termini e le modalità per l’invio della domanda da parte dei Comuni.
Le risorse sono in realtà solo la prima di tre tranche di quei 2,5 miliardi di euro stanziati dalla legge di bilancio 2020 per aumentare il numero di asili nido (utilizzando edifici di proprietà comunale) e che sono stati spalmati su un arco temporale di 15 anni. Per ora i criteri contenuti nel DPCM del 30 dicembre valgono solo per il quinquennio 2021-2025. In caso però non fosse emanato un altro decreto, tale DPCM regolerà anche le tranche dei successivi quinquenni (2026-2030 e 2031-2034).
Quali interventi si possono finanziare con i contributi della legge di Bilancio 2020?
Come si è detto, sul piatto ci sono 700 milioni di euro, divisi in quattro blocchi. I primi tre blocchi riguardano i lavori di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezza e riqualificazione rispettivamente di:
- Asili nido, per i quali sono destinati 280 milioni di euro;
- Scuole dell’infanzia, a cui vanno 175 milioni;
- Centri polifunzionali per servizi alla famiglia che si portano a casa 105 milioni.
Ognuno di questi blocchi prevede, inoltre, delle quote destinate alle strutture localizzate nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane presentati dai Comuni capoluoghi di provincia, con lo scopo di rimuovere gli squilibri economici e sociali.
Il quarto blocco prevede invece 140 milioni volti alla riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati, con la finalità del riequilibrio territoriale, anche nel contesto di progetti innovativi finalizzati all’attivazione di servizi integrativi che concorrano all’educazione delle bambine e dei bambini e che soddisfino i bisogni delle famiglie in modo flessibile e diversificato sotto il profilo strutturale e organizzativo.
Le risorse possono essere utilizzate non solo per la realizzazione dei lavori, ma anche per le spese di progettazione (definitiva, esecutiva o definitiva-esecutiva)
I tempi per l'avvio di gare e cantieri
Il contributo massimo erogabile a ciascun intervento è pari a 3 milioni di euro. I fondi saranno erogati in tre tranche. Su richiesta del Comune, infatti, lo Stato potrà erogare un anticipo fino al 20% dell’importo. La restante somma dovuta sarà assegnata sulla base degli stati di avanzamento lavori, fino al raggiungimento del 90% della spesa. Infine il residuo 10% verrà liquidato a seguito dell'avvenuto collaudo e/o del certificato di regolare esecuzione dell'opera.
Per evitare di perdere i fondi, inoltre, il decreto stabilisce una tabella di marcia per le gare e l’avvio dei cantieri. I Comuni beneficiari sono infatti tenuti ad affidare le gare (proposta di aggiudicazione) entro i seguenti termini:
- 12 mesi per le opere con costo fino a 200mila euro;
- 18 mesi per le opere con un budget compreso tra i 200.001 euro e 1 milione;
- 21 mesi per le nuove costruzioni e per le opere sopra il milione.
Le risorse revocate saranno usate per scorrere le graduatorie.
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Beneficiari e termini per l’invio delle domande di contributo
La domanda può essere inviata dagli Enti locali interessati che intendono realizzare interventi relativi ad opere pubbliche su edifici di proprietà dei Comuni destinati ad asili nido e scuole dell’infanzia o destinati o da destinare a centri polifunzionali per la famiglia.
La domanda va presentata online, tramite la piattaforma presente sul sito del Ministero dell'istruzione, entro il 21 maggio 2021.
Il bando non è a sportello, prevedendo infatti quattro graduatorie per ciascuno dei quattro blocchi di interventi finanziabili. Tuttavia in caso di parità di punteggio, si darà precedenza alla candidatura inviata per prima.
Ciascun Ente può fare richiesta di contributo per un massimo di due progetti.