Bruxelles lancia l'alleanza europea sulle materie prime
La Commissione europea ha presentato la nuova alleanza per la costituzione di una catena di approvvigionamento completa di materie prime, come il litio, fondamentale per il futuro digitale e la transizione verde del Green Deal.
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Cos'è l'alleanza europea sulle materie prime
L'alleanza sulle materie prime - prevista dal piano d'azione sulle materie prime critiche - ha il compito di riunire diversi portatori d'interesse, dalle imprese alla società civile, con l'obiettivo di rafforzare la resilienza e l'autonomia strategica dell'UE con riferimento alle catene del valore dei magneti e delle terre rare, che sono di vitale importanza per la maggior parte degli ecosistemi industriali europei, come le energie rinnovabili, la difesa e lo spazio.
L'alleanza intende anche individuare gi ostacoli, le opportunità e le possibilità di investimento in tutte le fasi della catena del valore delle materie prime, dall'estrazione mineraria al recupero dei rifiuti, affrontando contemporaneamente la sostenibilità e l'impatto sociale.
Il vicepresidente della Commissione europea Maroš Šefčovičha ha dichiarato: "La nostra prospettiva strategica mostra chiaramente che la domanda di materie prime critiche non farà che aumentare, soprattutto vista la transizione in corso verso un'economia verde e digitale. La pandemia ha anche evidenziato l'importanza delle materie prime per la nostra ripresa economica. Per garantire un approvvigionamento sostenibile di materie prime, dobbiamo unire le forze in tutta Europa, come abbiamo fatto con l'European Battery Alliance".
Il commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton ha aggiunto: “L'alleanza europea per le materie prime è un passo importante per rafforzare gli ecosistemi industriali che dipendono dalle materie prime. Accelererà le transizioni verdi e digitali rafforzando le catene del valore, diversificando le forniture e coinvolgendo tutti i partner volontari nell'attuazione delle azioni necessarie".
Materie prime: UE alla ricerca dell'autonomia strategica
L'Europa ha a disposizione notevoli depositi di materie prime, dal cobalto alla bauxite, dal berillio al bismuto, e poi gallio, germanio, indio, niobio o borato. Queste, nonostante siano ampie e diversificare, non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno europeo.
Per l'approvvigionamento delle materie prime, l'UE fa già molto affidamento sulle importazioni paesi come la Cina, cui fa capo il 98% della fornitura di elementi delle terre rare, la Turchia - da cui proviene il 98% di borato - e il Sud Africa, che fornisce il 71% del fabbisogno di platino.
Considerato questo contesto, è importante per il sistema UE creare importanti partenariati con paesi terzi, come il Canada e l'Australia, e integrare meglio i paesi africani interessati nelle catene del valore europee e sviluppare le loro economie.
"Perché quando parliamo di autonomia strategica - o quella che a volte viene definita sovranità o resilienza - non parliamo di isolarci dal mondo, ma di avere scelta, alternative, concorrenza. Evitare dipendenze indesiderate, sia economicamente che geopoliticamente", ha spiegato il commissario Breton.
La governance dell'alleanza
L'alleanza sarà gestita dalla Comunità della conoscenza e dell’innovazione (Knowledge and Innovation Communities - KIC) per le materie prime dell'European Institute of Innovation & Technology (EIT) - KIC-EIT RawMaterials - e sarà supervisionata direttamente dalla Commissione UE, in particolare dal Partenariato europeo per l'innovazione sulle materie prime.
L'alleanza, sul modello della European Battery Alliance, avrà un quadro di governance flessibile basato sui principi di apertura, trasparenza, diversità e inclusività. Sarà aperta a società, regioni, istituti di ricerca, sindacati e organizzazioni non governative, coprendo l'intera catena del valore.
L'iniziativa, che coinvolgerà tutti gli attori dell'industria e dell'innovazione, gli Stati membri, le regioni, la BEI, gli investitori e la società civile, riunisce per ora oltre 150 partner industriali e non, tra cui Fiat Chrysler.
A tal proposito, il vicepresidente della BEI Ambroise Fayolle ha sottolineato l'impegno dell'istituzione UE: "Le materie prime sostenibili sono fondamentali affinché l'Europa continui a svolgere un ruolo attivo nell'intera catena del valore delle tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio. La BEI è pronta a continuare a fare la differenza in questi settori e a mobilitare finanziamenti, inclusi strumenti di condivisione del rischio, laddove vi siano lacune di mercato".
Per aderire i soggetti interessati devono sottoscrivere gli obiettivi fissati nella Dichiarazione dell'alleanza ossia: rendere l'Europa economicamente più resiliente diversificando le sue catene di approvvigionamento - creando posti di lavoro, attirando investimenti, formando giovani talenti - e contribuire al miglioramento del quadro per le materie prime e l'economia circolare nel mondo.
Come ha spiegato il vicepresidente Šefčovičha il senso di mobilitare una serie eterogenea di stakeholder è quello di "identificare opportunità e casi di investimento o progetti che dovrebbero essere operativi entro il 2025. Ma oltre a questo, la sfida è sfruttare sostanzialmente l'autonomia strategica dell'UE, la nostra partecipazione e posizione nelle catene del valore globali".