Legge conversione decreto Rilancio: le misure per startup e PMI innovative
Nella legge di conversione del decreto Rilancio anche una serie di misure per le startup: oltre ai 200 milioni per il Fondo di sostegno al venture capital, cambia il profilo dei finanziamenti agevolati Smart&Start, nasce un fondo per i videogiochi e arrivano contributi per le startup della moda.
> Cosa prevede il decreto Rilancio
Dimenticate nei precedenti decreti per far fronte all’emergenza Coronavirus, le startup entrano nella legge di conversione del decreto Rilancio con una serie di misure dedicate.
Le misure per le startup nel decreto Rilancio
- Fondo di sostegno al venture capital
- Smart&Start
- Fondo di garanzia e incentivi per chi investe in startup e PMI innovative
- Startup Visa
- Credito d'imposta R&S anche per le startup
- Registro delle imprese
- First Playable Fund: il fondo per i videogiochi
- Fondazione Enea Tech: fondo per il Trasferimento tecnologico
- Contributi alle startup della moda
200 milioni per il Fondo di sostegno al venture capital
Previsto il finanziamento del Fondo di sostegno al venture capital collegato al Fondo nazionale innovazione con 200 milioni di euro nel 2020.
Non cambia l’obiettivo: investire nel capitale delle startup anche attraverso la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi.
Il finanziamento agevolato che ciascuna startup e PMI innovativa può ottenere è pari a un massimo di quattro volte l’importo complessivo delle risorse raccolte dalla stessa, con il limite massimo di 1 milione di euro per singolo investimento.
Cambiamenti in vista per Smart&Start
Previsti inoltre il rifinanziamento (100 milioni nel 2020) e la modifica del programma di Smart&Start. Si tratta di uno strumento, lo ricordiamo, nato nel 2014 per sostenere le startup innovative promuovendo, da un lato, le condizioni necessarie per la diffusione di nuove imprese innovative, e sostenere, dall’altro, le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati prodotti dal sistema italiano della ricerca (pubblica e privata).
In considerazione anche del momento di emergenza, nella legge di conversione del decreto Rilancio si propone una nuova versione di Smart&Start, che conduca ad estendere l’ambito di intervento dello strumento, permettendo alle startup meritevoli di consolidare il proprio sviluppo attraverso apporti in termini di capitale proprio anche da parte di investitori privati e istituzionali.
In particolare, la conversione del prestito Smart & Start Italia a talune condizioni di capitalizzazione delle imprese potrà costituire un valido incentivo idoneo a favorire l’ingresso di privati nel capitale sociale. Il nuovo strumento agevolativo potrà consentire, dunque, la conversione del debito in uno strumento partecipativo, accompagnato dall’ingresso nel capitale sociale di un investitore e/o aumento del capitale stesso, la cui restituzione sarà legata al rendimento aziendale. Grazie a questa operazione potrà essere sostenuta la patrimonializzazione della startup e si concederà la liquidità necessaria alla startup stessa per poter sviluppare il proprio business.
Inoltre, per facilitare l’incontro tra startup innovative e sistema degli incubatori, acceleratori, università, innovation hub ecc. il provvedimento prevede l'attivazione un contributo a fondo perduto per l’acquisizione dei servizi prestati da tali soggetti e rafforzamento patrimoniale della startup innovative, incentivando, in una fase successiva al percorso di incubazione/accelerazione anche l’investimento nelle start up da parte di investitori qualificati (misura “Smart Money”). La concessione di tali contributi sarà disciplinata con decreto del Ministro dello sviluppo economico
Infine, la legge di conversione estende le agevolazioni previste da Smart&Start Italia in favore delle startup innovative localizzate nel territorio del cratere sismico aquilano anche alle startup innovative localizzate nel territorio dei comuni colpiti dagli eventi sismici del 2016 e 2017, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente.
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Accesso al Fondo di garanzia PMI
La legge di conversione del decreto Rilancio interviene anche sulla sezione startup del Fondo centrale di garanzia con lo stanziamento di 200 milioni.
Incentivi per chi investe in imprese innovative
Si aggiunge un tassello sul fronte degli incentivi in regime "de minimis" destinati a chi investe in startup e PMI innovative. Ad oggi, sono due le misure volte a stimolare la partecipazione al capitale delle imprese innovative:
- gli incentivi fiscali per investimenti effettuati da persone fisiche e giuridiche in start up e PMI innovative che si focalizza su un taglio di investimenti più elevato (agevolazioni fiscali del 30% fino a 1 milione di euro per le persone fisiche e del 30% fino a 1,8 milioni per le persone giuridiche)
- il Fondo Nazionale di Innovazione, che interviene con investimenti diretti e indiretti in minoranze qualificate nel capitale di imprese innovative con Fondi generalisti, verticali o Fondi di Fondi, a supporto di start-up, scaleup e PMI innovative.
A queste la legge di conversione del decreto Rilancio aggiunge un regime fiscale agevolato rivolto esclusivamente alle persone fisiche che investono in startup o in PMI innovative.
Una detrazione d’imposta pari al 50% della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più startup o PMI innovative direttamente ovvero per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio che investano prevalentemente in tali imprese. L’investimento massimo detraibile non può eccedere, in ciascun periodo d’imposta, l’importo di 300mila euro e deve essere mantenuto per almeno tre anni.
Startup Visa a maglie più larghe
Finora poco apprezzato, il regime Startup Visa - il visto “speciale” è destinato a cittadini stranieri extra-Ue che intendono avviare sul territorio italiano una startup innovativa - allenta i suoi requisiti, abbassando il livello minimo di investimento necessario per accedere al visto: da 1 milione si passa a 500mila euro per le operazioni nelle società di capitali e 250mila per le startup.
Credito di imposta ricerca e sviluppo anche per le startup
Per incentivare studi e sperimentazioni utili per fronteggiare l'emergenza Covid-19, il provvedimento interviene anche sul credito di imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, equiparando le sole startup innovative – nel caso di contratti di ricerca extra muros – alle università e agli istituti di ricerca ai fini della maggiorazione delle spese ammissibili rilevanti.
1 anno in più nel registro speciale delle imprese
Un’altra novità significativa riguarda il prolungamento della permanenza di startup, incubatori certificati e PMI nel registro speciale delle imprese, che dà diritto a incentivi e semplificazioni: un anno in più, quindi non più 5 ma 6 anni dalla data di costituzione.
Eventuali termini previsti a pena di decadenza dall’accesso a incentivi pubblici e o per la revoca dei medesimi sono prorogati di 12 mesi.
First Playable Fund: 4 milioni per i videogiochi
Per sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale, è istituito presso il Ministero dello sviluppo economico il fondo per l’intrattenimento digitale denominato First Playable Fund, con dotazione iniziale di 4 milioni di euro nel 2020.
Il Fondo intende sostenere le fasi di concezione e preproduzione dei videogames, necessarie alla realizzazione di prototipi, tramite l’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50% delle spese ammissibili, e per un importo compreso da 10.000 euro a 200.000 euro per singolo prototipo.
L’impresa beneficiaria è tenuta a realizzare il prototipo di videogames entro il termine di 18 mesi dal riconoscimento dell’ammissibilità della domanda da parte del MISE.
Fondo per il trasferimento tecnologico
L’articolo 42 della legge di conversione del decreto, infine, istituisce il Fondo per il Trasferimento tecnologico, con una dotazione di 500 milioni per il 2020. Obiettivo: la promozione di iniziative e investimenti utili alla valorizzazione e all’utilizzo dei risultati della ricerca, con particolare riferimento a startup e PMI innovative.
Il fondo intende favorire la collaborazione tra soggetti pubblici e privati nella realizzazione di progetti di innovazione e spin-off, che possono prevedere lo svolgimento di attivita di progettazione, coordinamento, promozione, stimolo alla ricerca e allo sviluppo attraverso l’offerta di soluzioni tecnologicamente avanzate, processi o prodotti innovativi, attività di rafforzamento delle strutture e diffusione dei risultati della ricerca, di consulenza tecnico-scientifica e formazione, nonché attività di supporto alla crescita delle start-up e PMI ad alto potenziale innovativo.
Il MISE potrà intervenire attraverso la partecipazione indiretta in capitale di rischio e di debito. Per l’attuazione di questi interventi il Ministero di avvale di Enea, che agirà attraverso una Fondazione che dovrà essere costituita, la “Fondazione Enea Tech”.
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Contributi per le startup della moda
5 milioni di euro di aiuti mirati a sostenere l'industria della moda, del tessile e degli accessori, con un occhio di riguardo alle startup che investono nel design e nella creazione.
Prevista l’erogazione di contributi a fondo perduto riconosciuti nella misura massima del 50% delle spese. Sarà un decreto del Ministero dello Sviluppo economico a stabilire le modalità di presentazione delle domande, i criteri per la selezione delle stesse, le spese ammissibili, le modalità di erogazione dei contributi, e di verifica, controllo e rendicontazione delle spese.