Mutui prima casa, prorogata la sospensione con Fondo Gasparrini
Sarà concesso un altro anno di sospensione per chi non riesce a stare al passo con le rate dei mutui prima casa, compresi i titolari di partita Iva: la proroga al 2023 è tra le misure introdotte dalla nuova legge di Bilancio.
Cosa prevede la legge di Bilancio 2023
Con la Manovra del governo Meloni si estende al 31 dicembre 2023 l’operatività straordinaria del Fondo di solidarietà per la sospensione delle rate dei mutui per l'acquisto della prima casa, il cosiddetto Fondo Gasparrini.
Insieme al rinvio della scadenza per accedere al Fondo, la legge di Bilancio proroga la validità del bonus prima casa per gli under 36 fino alla fine del 2023 e assegna 430 milioni al Fondo di garanzia per la prima casa.
Sospensione mutui prima casa, cos’è il Fondo Gasparrini?
Istituito presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, con la legge n. 244 del 2007, il Fondo Gasparrini è lo strumento che permette ai titolari di un mutuo contratto per l’acquisto della prima casa, con un tetto massimo di 250mila euro, in caso di difficoltà economica, di presentare domanda per la sospensione delle rate per un periodo massimo complessivo di 18 mesi.
Per far fronte all’emergenza Covid, limitando i danni economici e sociali, l’operatività del Fondo è stata estesa. L’articolo 54 del decreto Cura Italia, infatti, ha allargato la platea di riferimento dello strumento anche ad autonomi e professionisti in presenza di specifici requisiti.
La scadenza per poter beneficiare della sospensione dei mutui con le regole emergenziali, inizialmente fissata al 17 dicembre 2020, ha subito una prima proroga con il decreto Sostegni bis - che ha esteso le disposizioni straordinarie fino al 31 dicembre 2021 - e successivamente è stato rinviato senza modifiche dalla scorsa legge di Bilancio al 31 dicembre 2022.
La Manovra 2023 conferma, senza modifiche, per tutto il 2023 il canale di accesso alla misura inaugurato all’inizio della pandemia.
Proroga Fondo Gasparrini nel 2023
Fino alla fine del prossimo anno, quindi, ai benefici del Fondo possono accedere anche le seguenti categorie di soggetti:
- lavoratori autonomi, liberi professionisti, imprenditori individuali, coltivatori diretti, artigiani e piccoli commercianti che hanno registrato una riduzione del fatturato superiore al 33% su base trimestrale;
- titolari di mutui per un importo massimo di 400mila euro;
- cooperative edilizie a proprietà indivisa, per i mutui ipotecari erogati alle stesse;
- titolari di mutui che fruiscono del Fondo di garanzia per i mutui prima casa.
Le regole di accesso rimangono invariate rispetto al dl Cura Italia. Di conseguenza, l’agevolazione non è vincolata alla presentazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) e il Fondo sostiene fino al 50% degli interessi che maturano nel periodo della sospensione.
Continuano, inoltre, ad essere ammissibili i mutui di importo non superiore a 400mila euro ed è confermato lo stop al pagamento delle rate anche per i mutui già ammessi ai benefici del Fondo per i quali sia ripreso, per almeno tre mesi, il regolare ammortamento delle rate.
Per coprire le richieste di sospensione delle rate nel 2023 si stima che bastino le attuali disponibilità del Fondo, pari a circa 6 milioni di euro.
Come presentare domanda
Per ottenere la sospensione del mutuo, il cittadino in possesso dei requisiti previsti per l’accesso al Fondo deve presentare la domanda alla banca che ha concesso il mutuo, dietro presentazione della documentazione necessaria, già a disposizione online sul sito di Consap Spa e su quello del Dipartimento del Tesoro.