Bruxelles propone lo stop alle auto diesel e benzina dal 2035. Italia pronta a dare battaglia
La misura più discussa del Pacchetto Clima è senz’altro quella che decreta lo stop delle auto a diesel e benzina dal 2035. Una misura contestata in primis dal governo italiano, pronto a rivedere la proposta della Commissione per non intaccare la Motor Valley.
Le emissioni di gas serra del settore trasporti rappresentano attualmente fino a un quarto delle emissioni totali dell'UE e, a differenza di altri settori, sono ancora in aumento.
Entro il 2050, dovranno diminuire del 90%. La transizione verso un sistema di mobilità più verde e intelligente è già iniziata, ma deve essere accelerata.
Parte da queste premesse la Commissione europea nel presentare le misure per il settore trasporti nell’ambito del Pacchetto Clima.
Il set di proposte su cui punta Bruxelles è ampio, anche se le attenzioni mediatiche, politiche e industriali si sono concentrate soprattutto su un punto: le norme più rigorose in materia di emissioni inquinanti per le auto.
Stop alle auto diesel e benzina dal 2035
La proposta di Bruxelles punta sulla transizione verso una mobilità a emissioni zero, imponendo che la Co2 prodotta dalle autovetture nuove diminuisca del 55% a partire dal 2030 e del 100% a partire dal 2035 rispetto ai livelli del 2021.
Di conseguenza, tutte le autovetture nuove immatricolate a partire dal 2035 saranno a zero emissioni.
Per i nuovi furgoni, gli obiettivi di riduzione sono rispettivamente del 50% e del 100%.
Per consentire ai guidatori di avere accesso ad una rete affidabile in tutta Europa per la ricarica o il rifornimento dei loro veicoli, il Pacchetto Clima prevede anche la revisione del regolamento sull'infrastruttura per i combustibili alternativi, che imporrà agli Stati membri di aumentare la capacità di ricarica in linea con le vendite di autovetture a emissioni zero e di installare punti di ricarica e di rifornimento a intervalli regolari sulle principali autostrade: ogni 60 km per la ricarica elettrica e ogni 150 km per il rifornimento di idrogeno.
Il punto sulla rete di ricarica
In dettaglio, per garantire la piena connettività attraverso la rete delle autostrade europee, sarà necessario installare almeno 300 kW di capacità fornita da punti di ricarica rapida (con almeno uno di una capacità di 150 kW) per ogni tratto di 60 km della rete entro il 2025 e una capacità di 600 kW entro il 2030. Sulla rete globale (TEN-T) tali obiettivi devono essere raggiunti rispettivamente entro il 2030 e il 2035. Per il rifornimento di idrogeno dovrà essere disponibile una stazione di rifornimento ogni 150 km lungo la rete centrale TEN-T e in ogni nodo urbano che servirà sia i veicoli leggeri, comprese le autovetture, sia i veicoli pesanti.
Punti di ricarica ogni 60 km
Per i veicoli pesanti elettrici, devono essere forniti punti di ricarica lungo la rete centrale ogni 60 km, una potenza di almeno 1400 kW deve essere fornita entro il 2025 e 3500 kW entro il 2030. Sulla rete autostradale globale va assicurato in un punto di ricarica ogni 100 km rispettivamente entro il 2030 e il 2035. Allo stesso modo, devono essere previsti punti di ricarica nei parcheggi sicuri e protetti e nelle principali città e agglomerati sulla rete di trasporto transeuropea europea (nodi urbani) per consentire in particolare la ricarica dei camion per le consegne urbane. Le lacune nelle infrastrutture di rifornimento di GNL per i camion saranno colmate fino al 2025.
Per approfondire: la revisione del regolamento sull'infrastruttura per i combustibili alternativi
Perché l’Italia è pronta a dare battaglia sul dossier auto?
Le case automobilistiche hanno criticato all’unisono il pacchetto che comprende il divieto di vendita delle nuove auto diesel e a benzina dal 2035. Non poteva essere altrimenti e Acea, la principale associazione europea dei produttori di automobili non ha risparmiato parole pesanti per commentare il maxipiano europeo, definendolo “irrazionale”.
L’associazione fa presente alla Commissione europea che sta commettendo un “errore cercando di eliminare le auto a benzina e diesel dalla circolazione entro il 2035”. I produttori affermano di sostenere “tutti gli sforzi per rendere l’Europa a emissioni zero entro il 2050, come previsto dalla proposta di legge sul clima, ma vietare una singola tecnologia non è una via razionale da perseguire in questo momento”.
Dello stesso parere il governo italiano, che per bocca del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.
“C'è una grandissima opportunità nell'elettrificazione. Ma è stato comunicato dalla commissione UE che anche le produzioni di nicchia, come Ferrari, Lamborghini, Maserati, McLaren, dovranno adeguarsi al 2030 al full electric. Questo vuol dire che, a tecnologia costante, con l'assetto costante, la Motor valley la chiudiamo”, ha affermato Cingolani al seminario estivo della Fondazione Symbola, parlando del pacchetto UE sul clima.
“Se noi oggi pensassimo di avere una penetrazione del 50% di auto elettriche d'emblée - aggiunge - non avremmo neanche le materie prime per farle, né la grid per gestirla. Su un ciclo produttivo di 14 anni, pensare che le nicchie automobilistiche e supersport si riadattino è impensabile”.
Non solo automotive: le misure per i trasporto aereo e marittimo
Fra le misure del Pacchetto Clima anche azioni mirate per il trasporto aereo e marittimo, i cui carburanti causano un inquinamento significativo e richiedono anche un'azione dedicata per integrare lo scambio di emissioni.
ReFuelEU Aviation
Contrariamente al settore del trasporto su strada, gli aeromobili a zero emissioni non sono ancora disponibili sul mercato e non saranno ampiamente utilizzati prima del 2035 per i voli a corto raggio.
Le opzioni per decarbonizzare l'aviazione insomma sono limitate. Bruxelles punta quindi sul decarbonizzare i carburanti per l'aviazione poiché rimarranno la norma per alimentare gli aerei nei decenni a venire.
Il combustibile sostenibile per aviazione (SAF) ha il potenziale per fornire riduzioni significative delle emissioni, sottolinea la Commissione europea.
ReFuelEU Aviation aumenterà quindi la produzione e l'adozione di SAF già a breve termine e fornirà un segnale a lungo termine al mercato, per incoraggiare gli investimenti. Ulteriori contributi alla riduzione delle emissioni proverranno da misure basate sul mercato relative alla revisione del sistema di scambio delle emissioni e la tassazione dell'energia.
Consulta il testo dell'iniziativa "ReFuelEU Aviation"
FuelEU Maritime
Stesso discorso per il trasporto marittimo, oggi basato quasi interamente su idrocarburi liquidi altamente inquinanti e ad alta intensità di carbonio, come oli combustibili pesanti o gasolio. Per cambiare rapidamente rotta la Commissione propone di estendere il sistema di scambio di quote di emissione dell'UE al settore marittimo: ciò farà sì che per la prima volta anche le emissioni del trasporto marittimo rientreranno nel limite generale e creerà un segnale di prezzo per guidare la decarbonizzazione. Oltre allo scambio di emissioni, FuelEU Maritime aumenterà l'uso di combustibili alternativi sostenibili nel trasporto marittimo e nei porti europei.
Inoltre, la revisione della direttiva sulla tassazione dell'energia sosterrà anche la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra proponendo aliquote minime di tassazione sui relativi combustibili utilizzati per traghetti, navi da pesca e merci all'interno dell'UE.
Infine, per supportare l'uso di combustibili puliti all'ormeggio, il nuovo regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi richiede ai porti marittimi TEN-T di installare la fornitura di energia elettrica per soddisfare la domanda di almeno il 90% delle navi porta-container e passeggeri che fanno scalo in quel porto. Un impianto elettrico a terra deve essere fornito in ogni porto fluviale TEN-T.