Semplificazioni, competenze, investimenti: cosa prevede la Strategia UE per l'energia solare
Nel pieno di una tempesta perfetta dell’energia, il fotovoltaico continua a crescere in Europa e in Italia. Una buona notizia, che potrebbe essere ancor più positiva in presenza di competenze avanzate, semplificazioni burocratiche e supporto agli investimenti. Ed è proprio all’incrocio di questi tre elementi che si piazza la strategia europea per l’energia solare.
Mentre l’Europa cerca di sganciarsi dalla dipendenza dal gas russo senza subire pesanti ripercussioni, c’è un settore energetico che avanza a livello globale.
Il solare fotovoltaico è cresciuto a un ritmo particolarmente intenso nel 2021, sia in termini di nuove aggiunte di capacità che di nuovi mercati. L’energia solare ha rappresentato quasi la metà di tutta la potenza aggiunta nel 2021 nel mondo con 182 GW, e la sua produzione per la prima volta ha superato i 1.000 TWh, come riporta il Power Transition Trends di BloombergNEF.
I dati italiani non sono da meno: malgrado le difficoltà legate alle autorizzazioni, a luglio la produzione da fonte solare ha coperto circa il 36% della generazione rinnovabile complessiva, segnando livelli record (come indicato da Terna nel suo rapporto mensile).
Dati positivi che non devono però portare a cullarsi sugli allori. Per crescere ancora, il settore ha bisogno al più presto di tecnici specializzati, regole chiare e semplici e supporto agli investimenti privati.
Lavoro nel fotovoltaico: occupati in crescita ma servono competenze avanzate
La crescita del settore in Italia come nel resto del Vecchio Continente traina ovviamente l’occupazione. Nel suo EU Solar Jobs Report 2022, SolarPower Europe (la maggiore associazione europea di settore) calcola che il numero di occupati nel fotovoltaico è cresciuto di 100.000 unità tra il 2020 e il 2021. E altri 150.000 posti di lavoro sono previsti per il 2022.
Cifre che secondo Walburga Hemetsberger, CEO di SolarPower Europe, devono spingere il settore a fare un salto di qualità: “Dobbiamo assicurarci di avere le competenze e i lavoratori per raggiungere gli obiettivi europei in materia di sicurezza energetica e clima”.
Proprio per affrontare il problema delle competenze nel settore, SolarPower Europe lancerà il 1° dicembre 2022 la prima fiera del lavoro fotovoltaico online, la #SolarWorksFair.
Non solo competenze, il solare ha bisogno di semplificazioni
“Cresce l'allarme per la crisi energetica e i prezzi aumentano, ma gli investimenti per le rinnovabili rischiano di restare al palo”. A dirlo, il 22 settembre, è stata l'Alleanza per il fotovoltaico, che ha denunciato il rischio che più di 500 progetti di energia rinnovabile restino impantanati per via della burocrazia, soprattutto per l’attesa di autorizzazione da parte della Commissione VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). I due terzi dei progetti bloccati, spiega ancora l’Alleanza, è costituita proprio da impianti per la produzione di fotovoltaico.
Competenze e semplificazioni sono alcune delle parole chiave della strategia europea per il solare presentata dalla Commissione UE nell’ambito di REPowerEU.
Cosa prevede la strategia UE per l’energia solare?
Connettere alla rete oltre 320 GW di solare fotovoltaico di nuova installazione entro il 2025, più del doppio rispetto ai livelli odierni, e quasi 600 GW entro il 2030. Questi i macro obiettivi indicati nella strategia.
Per realizzarli la strategia UE per l’energia solare punta su tre iniziative concrete:
- l'iniziativa europea per i pannelli solari sui tetti, ancorata all'obbligo giuridicamente vincolante d'installare, a un ritmo sostenuto, pannelli solari sugli edifici;
- un partenariato europeo per le competenze per sviluppare la forza lavoro qualificata necessaria ad assicurare la produzione, l'installazione e la manutenzione di questi pannelli;
- un'alleanza UE per l'industria solare per aiutare l'industria europea ad espandere la produzione interna di pannelli fotovoltaici.
L’iniziativa europea per i tetti solari
Secondo alcune stime della Commissione, il fotovoltaico sui tetti potrebbe soddisfare quasi il 25% della domanda di energia elettrica dell'UE (quota superiore a quella odierna del gas naturale). Soprattutto, può tenere i consumatori al riparo dai rincari energetici.
L'iniziativa europea per i tetti solari, annunciata dalla Commissione nell’ambito del piano REPowerEU, per sbloccare il grande potenziale sottoutilizzato di produzione di energia solare sui tetti punta innanzitutto sulle semplificazioni. Bruxelles intende limitare la durata dell'iter autorizzativo per gli impianti solari sui tetti a un massimo di 3 mesi, compresi gli impianti di grandi dimensioni.
Installazione di impianti solari che sarà obbligatoria per tutti i nuovi edifici pubblici e commerciali con superficie utile superiore a 250 m2 entro il 2026, per quelli già esistenti che abbiano le stesse caratteristiche entro il 2027 e per tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2029.
Largo spazio alle comunità energetiche rinnovabili. L’iniziativa europea per i tetti solari impone infatti di creare almeno una comunità energetica in ogni Comune con più di 10.000 abitanti entro il 2025.
Guida all'autoconsumo, alle comunità energetiche e agli incentivi a disposizione
Affinché questi obiettivi non restino sulla carta servono investimenti importanti. Per questo la Commissione chiede ai Paesi UE innanzitutto di predisporre un solido quadro di sostegno agli impianti sui tetti (anche in combinazione con sistemi di stoccaggio dell'energia e pompe di calore) che sia fondato su tempi di ammortamento prevedibili e inferiori ai 10 anni. Nell'ambito di tale quadro, laddove sia necessario, gli Stati saranno tenuti a istituire un programma di sostegno nazionale per garantire che dal 2023:
- il solare sui tetti si diffonda su larga scala, in primis sugli edifici di classe energetica A, B, C o D, i più adatti a interventi rapidi;
- l'installazione di impianti solari sia combinata alla ristrutturazione dei tetti e alla realizzazione di sistemi di stoccaggio dell'energia.
Secondo l'analisi della Commissione gli investimenti aggiuntivi a favore del solare fotovoltaico nell'ambito del piano REPowerEU ammonterebbero a 26 miliardi di euro da qui al 2027, oltre a quelli necessari per realizzare gli obiettivi delle proposte del pacchetto "Fit for 55". Gran parte sarà costituita da fondi privati, per quanto in parte stimolati da finanziamenti pubblici.
Un partenariato per le green skills
L’altro cardine della strategia UE per il solare sono le competenze avanzate e specializzate. Bruxelles propone un partenariato europeo su vasta scala per le competenze nel settore delle energie rinnovabili onshore, compresa quella solare.
Il partenariato dovrebbe contribuire a individuare chiaramente misure concrete finalizzate al miglioramento delle competenze e alla riqualificazione professionale per favorire la diffusione dell'energia solare. Ciò dovrebbe includere una cooperazione in materia di formazione tra le aziende lungo la catena del valore, le parti sociali, gli enti di formazione e le autorità regionali.
I fondi privati, locali e nazionali possono sostenere gli obiettivi del partenariato ed essere integrati con finanziamenti dell'UE, dal Fondo sociale europeo fino al programma Erasmus+ e alle azioni Marie Skłodowska-Curie.
Una panoramica dei fondi europei per le green skills
L’alleanza UE per l'industria solare fotovoltaica
L’ultimo tassello del puzzle della strategia UE per il solare non poteva che essere la produzione.
L'aumento della domanda di impianti fotovoltaici nell'UE e l'incremento dei costi di trasporto a livello mondiale stanno stimolando l'interesse per gli investimenti nella fabbricazione del fotovoltaico nell'UE. L’Alleanza dell'UE per l'industria solare si pone proprio in questo contesto con un obiettivo: riunire operatori dell'industria, istituti di ricerca, associazioni di consumatori e altri portatori di interessi per individuare le opportunità di investimento, i progetti e i portafogli tecnologici e tracciare la rotta per l'evoluzione dell'ecosistema industriale del solare in Europa.
Tra i suoi compiti ci sarà anche quello di scovare le opportunità di sostegno finanziario per il settore, che in ambito europeo possono essere rappresentate principalmente da InvestEU, dall’Innovation Fund, dai Recovery Plan e dai fondi della politica di coesione.
L'alleanza avrà poi un focus dedicato alla ricerca e all'innovazione con forti legami con il programma Horizon Europe.
Novità per aste e appalti per l’energia rinnovabile
Se l'iniziativa europea per i pannelli solari sui tetti, il partenariato per le green skills e l'alleanza per l'industria solare rappresentano l'ossatura della strategia, tuttavia la comunicazione della Commissione europea non contiene solo questi tre elementi. Non mancano riferimenti interessanti agli appalti per il fotovoltaico.
Nell'ambito della strategia europea per il solare si parla anche di un possibile restyling alle aste FER e agli appalti per l'energia rinnovabile.
Al 2020, 19 Stati membri avevano organizzato gare d'appalto nazionali, note anche come aste per le energie rinnovabili, un meccanismo che ha contribuito al calo dei costi, premette la Commissione. A mano a mano che aumenta la quota di fonti rinnovabili variabili nel sistema elettrico, le aste dovrebbero sostenere anche le tecnologie basate sulle rinnovabili in grado di ridurre i costi connessi alla stabilità della rete e all'integrazione nel sistema. Il solare a concentrazione (Concentrated Solar Power, CSP) con accumulo termico e il solare fotovoltaico con batterie sono esempi di tecnologie che possono offrire questi vantaggi.
Oltre alle aste, anche gli appalti pubblici possono essere un mezzo per promuovere ulteriormente la diffusione dell'energia solare, creando al contempo incentivi per migliorare la sostenibilità delle apparecchiature. Inoltre l'aggregazione della domanda di energia solare dei grandi acquirenti pubblici può ridurre i rischi di investimento e promuovere modelli commerciali innovativi in questo settore.
A tal fine la Commissione propone la creazione di una comunità di pratica dedicata agli appalti per l'energia solare, che condividerà le conoscenze e svilupperà migliori pratiche in materia di appalti per le tecnologie solari.
Il testo della Strategia dell'UE per l'energia solare
Foto di Gustavo Fring