Dall'automotive alla microelettronica: via ai primi partenariati UE per le competenze
Nel contesto dell'European vocational skills week la Commissione europea ha approvato il patto UE per le competenze, annunciando le prime European skills partnership in tre settori: automobilistico, microelettronica, aerospazio e difesa. Sul fronte delle digital skill, invece, Bruxelles lancia un nuovo allarme: a studenti e docenti europei mancano le digital skill di base.
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Il patto europeo per le competenze (EU Pact for Skills) - una delle 12 azioni dell'agenda delle competenze presentata a luglio dalla Commissione UE - intende massimizzare l'impatto degli investimenti nello sviluppo delle competenze esistenti (miglioramento del livello delle competenze) e nella formazione per l'acquisizione di nuove competenze (riqualificazione).
Come funziona l'EU Pact for Skills?
L'EU Pact for Skills invita l'industria, i datori di lavoro, le parti sociali, le camere di commercio, le autorità pubbliche, gli erogatori di istruzione e formazione e le agenzie per l'impiego a collaborare per investire nella formazione di tutte le persone in età lavorativa nell'UE.
Le competenze, infatti, sono fondamentali per la ripresa dalla pandemia di coronavirus e per la gestione delle transizioni verde e digitale.
Aderendo all'EU Pact for Skills i portatori di interessi potranno accedere a poli di conoscenze, risorse e networking. La Commissione UE fornirà inoltre informazioni e orientamenti sui finanziamenti e sui programmi dell'UE per lo sviluppo delle competenze, offrendo uno sportello unico a livello dell'UE. In aggiunta ai finanziamenti disponibili a titolo di REACT-EU, del Fondo sociale europeo Plus e di altri pertinenti programmi del nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027, il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione costituiscono una delle principali priorità di investimento del dispositivo per la ripresa e la resilienza, per un valore di 672,5 miliardi di euro.
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Il patto per le competenze è anche accompagnato da una carta che delinea una visione condivisa per quanto riguarda la formazione di qualità.
Affinché il patto sia elaborato di concerto con i pertinenti portatori di interessi, il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, e il commissario per il Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, hanno già dato avvio a una serie di tavole rotonde ad alto livello con i rappresentanti degli ecosistemi industriali, delle autorità regionali e nazionali, delle parti sociali, dei partner nel settore dell'istruzione e degli erogatori di istruzione e formazione. Ulteriori tavole rotonde di questo genere seguiranno nelle prossime settimane.
> Consulta il modulo per aderire all'EU Pact for Skills
Via alle prime European skills partnership
Sulla base delle discussioni condotte con industrie selezionate, il patto istituisce partenariati su vasta scala in ecosistemi industriali strategici duramente colpiti dall'attuale crisi e nei settori prioritari individuati nel quadro del Green Deal europeo al fine di ottenere impegni ambiziosi.
Nell'ambito della Settimana europea della formazione professionale 2020, la Commissione UE ha annunciato i primi partenariati europei per le competenze in tre ecosistemi industriali:
- settore automobilistico: l'obiettivo ambizioso di migliorare il livello di competenze del 5% della forza lavoro ogni anno consentirà a circa 700mila persone nell'intero ecosistema di migliorare le proprie competenze, il che rappresenta un potenziale investimento pubblico e privato di 7 miliardi di euro a partire da programmi pilota regionali;
- microelettronica: le iniziative su cui si fonda l'ambizione del partenariato in questione rappresentano un investimento pubblico e privato complessivo di 2 miliardi di euro, finalizzato a offrire opportunità di miglioramento delle competenze e di riqualificazione a oltre 250mila lavoratori e studenti (nel periodo 2021-2025) nei cluster europei dell'elettronica;
- settore aerospaziale e della difesa: l'ambizione è di migliorare il livello delle competenze di 200mila persone ogni anno, circa il 6% della forza lavoro, e di riqualificare 300mila persone affinché entrino nell'ecosistema; tale obiettivo si configura in un investimento pubblico e privato di un miliardo di euro da realizzare nel corso dei prossimi 10 anni.
Nei prossimi mesi saranno lanciate nuove European skills partnership in altri settori economici.
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Competenze digitali: studenti e docenti europei in ritardo
In Europa le competenze digitali di oltre il 15% della popolazione studentesca sono insufficienti. E' quanto emerge dall'ultima relazione della Commissione UE sul monitoraggio dell'istruzione e della formazione.
Nonostante negli ultimi anni gli Stati membri abbiano investito in infrastrutture digitali per l'istruzione e la formazione, persistono notevoli disparità sia tra paesi che a livello nazionale. Contrariamente alla percezione diffusa che i giovani di oggi appartengano a una generazione di "nativi digitali", i risultati dell'indagine indicano che molti non sviluppano competenze digitali sufficienti.
I dati OCSE indicano inoltre che gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado nei paesi dell'UE sono raramente formati sull'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) per l'insegnamento e che gli insegnanti segnalano un'imperante necessità di formazione nell'utilizzo delle competenze ICT per il settore.
Presentando il report la commissaria per l'innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e i giovani, Mariya Gabriel, ha ricordato che "recentemente la Commissione ha proposto un pacchetto di iniziative, compreso il nuovo piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027, che rafforzeranno il contributo dell'istruzione e della formazione alla ripresa dell'UE dalla crisi del coronavirus e contribuiranno a costruire un'Europa verde e digitale."