La strategia UE per rafforzare la sicurezza economica

Foto di Dušan Cvetanović da PixabayDavanti a crescenti tensioni geopolitiche, Bruxelles ha di fatto avviato i lavori per la definizione di una strategia europea per la sicurezza economica, in modo da assicurare un'adeguata gestione di rischi su aspetti come: gli approvvigionamenti, le infrastrutture critiche, la tecnologia e la coercizione economica.

Il pilastro commerciale del Grean Deal Industrial Plan

Tali rischi, infatti, se non adeguatamente gestiti, possono mettere in discussione il funzionamento delle nostre società ed economie. Per questo il 20 giugno la Commissione europea e l'alto rappresentante UE hanno pubblicato una comunicazione congiunta su questa strategia, con l’obiettivo ultimo di adeguare le azioni interne ed esterne dell’Unione al cangiante e complesso scenario geopolitico internazionale.

Per approfondire: la mappa dei rischi 2023 di SACE 

La strategia UE per la sicurezza economica

La strategia disegnata all'interno della comunicazione della Commissione e dell’alto rappresentante, definisce un quadro comune per raggiungere la sicurezza economica: promuovendo la base economica e la competitività dell'UE; proteggendoci dai rischi; e collaborando con la più ampia gamma possibile di paesi per affrontare preoccupazioni e interessi condivisi.

Serve, infatti, che l'UE sviluppi un approccio globale per l'identificazione, la valutazione e la gestione comune dei rischi per la sua sicurezza economica, effettuando una valutazione approfondita dei rischi in quattro aree:

  • i rischi per la resilienza delle catene di approvvigionamento, compresa la sicurezza energetica;
  • i rischi per la sicurezza fisica e informatica delle infrastrutture critiche;
  • i rischi legati alla sicurezza tecnologica e alla perdita di tecnologia;
  • i rischi che le dipendenze economiche diventino un’arma in mano a stati terzi o il pericolo rappresentato dalla coercizione economica.

Per far ciò, la strategia propone una metodologia per questa valutazione del rischio, che dovrebbe essere svolto dalla Commissione e dagli Stati membri in collaborazione con l'alto rappresentante e, se del caso, con il contributo del settore privato. 

Oltre ad individuare i pericoli, la strategia stabilisce anche come mitigarli attraverso un triplice approccio:

  • promuovendo la competitività dell'UE, rafforzando il mercato unico, sostenendo un'economia forte e resiliente, investendo nelle competenze e promuovendo la ricerca, la base tecnologica e industriale dell'UE;
  • tutelando la sicurezza economica UE sia attraverso una serie di politiche e strumenti esistenti, sia tramite l'esame di nuovi strumenti necessari per colmare eventuali lacune;
  • collaborando con la più ampia gamma possibile di partner, anche attraverso accordi commerciali e altri partenariati, senza dimenticare la promozione di un ordine economico internazionale basato sempre più su regole e istituzioni multilaterali.

In tale contesto, la comunicazione definisce le seguenti nuove azioni:

  • sviluppare con gli Stati membri un quadro per la valutazione dei rischi che incidono sulla sicurezza economica dell'UE; ciò include la definizione di un elenco di tecnologie che sono fondamentali per la sicurezza economica e la valutazione dei relativi rischi al fine di elaborare adeguate misure di mitigazione;
  • impegnarsi in un dialogo strutturato con il settore privato per sviluppare una comprensione collettiva della sicurezza economica e incoraggiarlo a condurre la due diligence e la gestione del rischio alla luce dei problemi di sicurezza economica;
  • sostenere ulteriormente la sovranità tecnologica europea e la resilienza delle catene del valore dell'UE, anche sviluppando tecnologie critiche attraverso STEP;
  • rivedere il regolamento sul controllo degli investimenti esteri diretti.
  • vagliare opzioni per garantire un adeguato sostegno mirato alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie dual use;
  • dare piena attuazione al regolamento UE sul controllo delle esportazioni dual use e presentare una proposta per garantirne l'efficacia e l'efficienza;
  • esaminare, insieme agli Stati membri, quali rischi per la sicurezza possano derivare dagli investimenti in uscita e su tale base proporre un'iniziativa entro la fine dell'anno;
  • proporre misure per migliorare la sicurezza della ricerca garantendo un'applicazione sistematica e rigorosa degli strumenti esistenti e individuando e affrontando eventuali lacune rimanenti;
  • esaminare l'uso mirato degli strumenti della politica estera e di sicurezza comune (PESC) per rafforzare la sicurezza economica dell'UE, compresi gli strumenti della diplomazia ibrida e informatica e gli strumenti per la manipolazione e l'interferenza delle informazioni estere (FIMI);
  • incaricare la capacità unica di analisi dell'intelligence dell'UE (SIAC) di lavorare specificamente all'individuazione di possibili minacce alla sicurezza economica dell'UE;
  • garantire che la protezione e la promozione della sicurezza economica dell'UE siano pienamente integrate nell'azione esterna dell'Unione europea e intensificare la cooperazione con i paesi terzi su questioni di sicurezza economica.

I prossimi step per l'adozione della Strategia UE per la sicurezza economica

La comunicazione presentata il 20 giugno da Commissione e Alto rappresentante, pone le basi per un dibattito strategico con gli Stati membri e con il Parlamento europeo, al fine di sviluppare un approccio globale per proteggere la sicurezza economica dell'Unione. 

In tale contesto, il Consiglio europeo esaminerà la strategia durante la riunione del 29 e 30 giugno 2023.