Aiuti di Stato: nuovo Quadro temporaneo di crisi e transizione e modifiche al Regolamento GBER
Il nuovo quadro temporaneo sugli aiuti di Stato adottato dalla Commissione nell'ambito del Green Deal Industrial Plan permetterà ai 27 di sostenere maggiormente gli investimenti funzionali alla transizione verso un'economia a emissioni zero e all'autonomia energetica dell'Unione, in sinergia con le modifiche apportate da Bruxelles al Regolamento generale di esenzione per categoria.
Cosa prevede il Green Deal Industrial Plan
La normativa presentata dalla Commissione il 9 marzo va a modificare e prolungare l'attuale Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, il Temporary framework adottato il 23 marzo a sostegno dell'economia nel contesto della guerra in Ucraina e poi emendato il 20 luglio e il 28 ottobre dello scorso anno alla luce della crisi energetica e delle spinte inflazionistiche. Insieme alla modifica del Regolamento generale di esenzione per categoria, il Quadro temporaneo di crisi e transizione servirà ad accelerare gli investimenti per la produzione di energia pulita nell'UE, i cosiddetti investimenti Net-zero, proteggendo allo stesso tempo la parità di condizioni nel mercato unico e gli obiettivi di coesione, ha assicurato la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager.
Le proposte della Commissione sul nuovo Quadro temporaneo di crisi e transizione e sulle modifiche mirate al Regolamento GBER, come in generale tutto il Green deal industrial plan, rappresentano anche una risposta all'Inflation Reduction Act (IRA) degli Stati Uniti, tema oggi al centro dell'incontro tra il presidente Joe Biden e la presidente dell'Esecutivo UE Ursula von der Leyen, in missione negli USA.
Per approfondire: Bruxelles proroga e amplia il Quadro temporaneo aiuti di Stato guerra Ucraina
Un Quadro di crisi e transizione al posto del Temporary framework Ucraina
Il Quadro temporaneo adottato dalla Commissione, a seguito della consultazione pubblica condotta nelle scorse settimane per raccogliere il punto di vista degli Stati membri, proroga il Temporary framework fino al 31 dicembre 2025 e lo modifica con l'introduzione di norme volte a facilitare il sostegno alla diffusione di tutte le energie rinnovabili, lo stoccaggio di energia e gli investimenti che contribuiscono alla decarbonizzazione dell'industria.
In particolare il Quadro di crisi e transizione:
- semplifica le condizioni per la concessione di aiuti a favore di piccoli progetti e di tecnologie meno mature, come l'idrogeno rinnovabile, eliminando la necessità di una procedura di gara competitiva, soggetta a determinate salvaguardie
- amplia le possibilità di sostegno per la diffusione di tutti i tipi di fonti energetiche rinnovabili
- amplia le possibilità di supporto alla decarbonizzazione dei processi industriali attraverso il ricorso a combustibili derivati dall'idrogeno
- prevede massimali di aiuto più elevati e calcoli dell'aiuto semplificati.
Inoltre, Bruxelles propone di allentare le regole per gli aiuti agli investimenti produttivi relativi ad attrezzature che sono strategiche per la transizione verso un'economia a zero emissioni nette. Aliquote di aiuto più elevate potranno essere concesse alle PMI, alle imprese situate in regioni svantaggiate e quando il sostegno è fornito in forma di agevolazioni fiscali, prestiti o garanzie.
In casi eccezionali, in più, i 27 potranno contrastare il rischio di delocalizzazione degli investimenti fornendo al beneficiario lo stesso livello di sostegno che riceverebbe nell'ubicazione alternativa (il cosiddetto "aiuto complementare") o l'importo necessario per incentivare l'impresa a localizzare l'investimento nello spazio economico europeo (il cosiddetto "divario di finanziamento").
Questa opzione, molto rischiosa per l'unità del mercato interno alla luce delle differenze tra le economie dell'Unione, è soggetta a tre clausole di salvaguardia. In particolare:
- può essere utilizzata solo per investimenti che hanno luogo nelle aree assistite, come definite nella Carta degli aiuti a finalità regionale applicabile oppure per investimenti transfrontalieri che comportano progetti ubicati in almeno tre Stati membri, con una parte significativa dell'investimento complessivo realizzata in almeno due zone assistite, di cui una classificata come zona "a" (regioni ultraperiferiche o regioni le cui il PIL pro capite è inferiore o uguale al 75% della media UE)
- il beneficiario dovrebbe utilizzare una tecnologia di produzione all'avanguardia dal punto di vista delle emissioni ambientali
- l'aiuto non può comportare il trasferimento di investimenti tra Stati membri.
Le nuove regole, infine, potranno essere applicate dagli Stati membri anche a specifici investimenti previsti dai PNRR.
Le modifiche al Regolamento GBER
Questo nuovo Temporary framework è ulteriore rispetto alla revisione del Regolamento generale di esenzione per categoria, il testo che individua i casi esonerati dall'obbligo di notifica preventiva alla Commissione, consentendo agli Stati membri di concedere direttamente gli aiuti e di informarne l'Esecutivo UE solo ex post.
L'aggiornamento del Regolamento GBER introduce maggiore flessibilità riducendo i vincoli per gli aiuti ai settori strategici per la transizione green, dall'idrogeno alle auto elettriche, e limitando ulteriormente i casi che richiedono la notifica preventiva a Bruxelles.
In particolare, le nuove regole:
- aumentano e razionalizzano le possibilità di aiuti nel settore della tutela dell'ambiente e dell'energia, tra l'altro per sostenere la diffusione delle energie rinnovabili, i progetti di decarbonizzazione, la mobilità verde e la biodiversità, oltre che per agevolare gli investimenti nell'idrogeno rinnovabile e aumentare l'efficienza energetica;
- facilitano l'attuazione di alcuni progetti che coinvolgono beneficiari in diversi Stati membri, come gli importanti progetti di comune interesse europeo ("IPCEI"), nel settore della ricerca e dello sviluppo, innalzando le intensità di aiuto e le soglie di notifica;
- ampliano le possibilità di formazione e riqualificazione in tutti i settori, esentando dalla notifica gli aiuti alla formazione inferiori a 3 milioni di euro;
- accordano un'esenzione per categoria a misure di aiuto istituite dagli Stati membri per regolamentare i prezzi dell'energia, ad esempio i prezzi dell'elettricità, del gas e del calore prodotti a partire da gas naturale o elettricità;
- prevedono un forte aumento delle soglie di notifica per gli aiuti ambientali e per gli aiuti a ricerca, sviluppo e innovazione;
- chiariscono e razionalizzano le possibilità di aiuti per il finanziamento del rischio per PMI e le start-up, nonché per i prodotti finanziari sostenuti dal Fondo InvestEU;
- prorogano il Regolamento generale di esenzione per categoria fino al 31 dicembre 2026 per garantire la certezza del diritto e la stabilità della regolamentazione;
- innalzano le soglie del Regolamento generale di esenzione per categoria anche al di là dei settori oggetto di riesame specifico per tener conto della proroga del periodo di validità delle norme;
- allineano le disposizioni del Regolamento generale di esenzione per categoria ai nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, alla disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell'energia e dell'ambiente, agli orientamenti sul finanziamento del rischio, alla disciplina in materia di ricerca, sviluppo e innovazione e agli orientamenti sulle reti a banda larga.
Una volta tradotto in tutte le lingue ufficiali dell'UE, il Regolamento GBER rivisto sarà adottato formalmente nelle prossime settimane e poi pubblicato in Gazzetta ufficiale europea per entrare il vigore il giorno successivo.
Leggi la Comunicazione sul Quadro temporaneo di crisi e transizione
Consulta la documentazione sulla revisione del Regolamento GBER