Antisismica - il Senato approva ordine del giorno per incentivi
In un ordine del giorno accolto dal Governo nel corso della discussione del decreto Genova appare l’impegno per la costituzione di un fondo che incentiva i proprietari di immobili a commissionare perizie antisismiche.
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Nell’ambito della discussione del decreto Genova, Palazzo Madama ha approvato un ordine del giorno di cui è primo firmatario il senatore Salvatore Margiotta (PD) per favorire le iniziative in materia di prevenzione antisismica.
“In questo momento è fondamentale che i proprietari e gli enti pubblici abbiano piena contezza della situazione dei loro edifici e degli eventuali interventi necessari per prevenire future tragedie. Per gestire i costi di perizie relative alla staticità e all’antisismica è necessario supportare ed incentivare i proprietari affinché siano alleggeriti da questo peso economico”, si legge.
L’ordine del giorno approvato impegna il Governo su due fronti: da un lato, la previsione di un fondo che incentivi, con un adeguato vantaggio fiscale, i proprietari di immobili a commissionare a professionisti le perizie relative alla staticità degli edifici stessi; dall’altro, la definizione di un fondo a vantaggio degli Enti pubblici proprietari con l’obiettivo di effettuare le stesse perizie sugli immobili destinati a edilizia residenziale pubblica.
L’obiettivo è avere in un tempo celere e certo una mappatura completa della sicurezza statica e antisismica della proprietà edilizia italiana, al fine di intervenire tempestivamente dove necessario, alleggerendo al contempo i proprietari dal costo delle perizie.
“Si tratta di una buona notizia per chi, come noi, da sempre si batte su questo punto” ha commentato Egidio Comodo, Presidente di Fondazione Inarcassa.
“Non più di un mese fa la nostra Fondazione, infatti, ha promosso una Giornata nazionale proprio sul tema della prevenzione sismica ottenendo un grande risultato in termini di partecipazione non solo da parte degli architetti e ingegneri presenti in circa 500 piazze italiane, ma anche per quanto riguarda il riscontro dei cittadini”.
“Mi auguro che si giunga a rendere pienamente operativo quanto previsto dall’OdG in modo da iniziare ad intervenire concretamente sulle condizioni strutturali dei nostri edifici”, conclude Comodo.
Sismabonus: le proposte dell’Associazione Ingegneria sismica italiana
Stabilizzare e completare il quadro delle agevolazioni fiscali per l’adeguamento sismico degli edifici. E’ quanto l’Associazione ISI – Ingegneria Sismica Italiana chiede al Governo.
In attesa del testo definitivo della Legge di Bilancio, che, per quanto noto finora, non dovrebbe intervenire con modifiche sostanziali sul pacchetto di norme che regolano le agevolazioni fiscali per interventi di riduzione del rischio sismico sugli edifici, ISI ha presentato una serie di proposte sull’applicazione del sismabonus sugli edifici ad uso produttivo e residenziale e per incentivare la prevenzione.
Per quanto riguarda gli interventi sugli edifici ad uso produttivo, ISI propone di:
- rimodulare l’importo della detrazione per gli interventi di messa in sicurezza sismica nel settore non residenziale, fissando un tetto massimo parametrato alla superficie dell’immobile;
- intervenire con un correttivo tecnico sul DM 68/2017 concernente le modalità di prestazione delle garanzie finanziarie da parte dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, allineando la normativa in questione a quella in materia di sicurezza di macchinari, impianti e scaffalature industriali/commerciali;
- estendere il credito d’imposta anche agli interventi eseguiti sulle unità destinate ad uso produttivo.
Nel caso del settore residenziale, ISI suggerisce di:
- estendere al sismabonus (essendo già prevista per le detrazioni fiscali per interventi di efficientamento energetico) l’opzione riservata ai soli soggetti incapienti (ovvero ai contribuenti che rientrano nella “no tax area” e sono quindi esclusi dall’imposizione IRPEF) di cedere il credito d’imposta alle banche ed intermediari finanziari;
- ampliare la platea degli immobili su cui è consentita la fruizione del sismabonus nei casi di “demolizione e ricostruzione senza aumento di volumetrie” a quelli ubicati nelle zone 2 (che si configurano comunque come zona ad alta pericolosità) ed in zona 3 (in cui possono verificarsi forti terremoti ma rari, come riportato nella stessa relazione tecnica della legge 232 del 2016);
- estendere i benefici fiscali alle spese sostenute per l’effettuazione di studi ed indagini propedeutiche agli interventi antisismici, indipendentemente dall’effettiva realizzazione degli interventi stessi.
Infine, le proposte per una strategia di lungo termine di incentivi alla prevenzione:
- garantire al dispositivo fiscale un periodo sufficientemente lungo per il suo rodaggio e per la sua sedimentazione nella sensibilità dei cittadini; dare pertanto certezza della sua conferma e stabilizzazione;
- coinvolgere i cittadini in un processo di conoscenza e condivisione degli strumenti attualmente in vigore, anche attraverso la predisposizione di apposita documentazione divulgativa da inviare ai proprietari degli immobili, sottolineandone le ricadute in termini economici e sociali;
- nel contesto della campagna di comunicazione di cui sopra, sostenere e dare eco alle campagne di informazione organizzate dai principali attori della filiera (associazioni, ordini e collegi professionali, casse di previdenza dei professionisti etc.);
- studiare anche per l’Italia, come già è stato fatto in altri Paesi, una strategia per lo sviluppo di una cultura della copertura del rischio con strumenti assicurativi; evitando imposizioni vessatorie nei confronti dei cittadini, ed evitando cioè meccanismi di obbligatorietà della copertura assicurativa dell’immobile, favorire la graduale diffusione e penetrazione nel mercato di polizze assicurative che associno alla sicurezza dell’immobile un tangibile e monetizzabile ritorno economico (in termini di valore dell’immobile e di certezza del danno rimborsato in caso di evento calamitoso).