Costruzioni - ANCE, imprese italiane sempre piu' attive sui mercati internazionali
Negli ultimi dieci anni il fatturato prodotto all'estero è aumentato del 237,5%
Fatturato oltreconfine per oltre 10 miliardi, grazie a 187 nuovi contratti. E' la performance nelle imprese di costruzioni italiane sui mercati esteri nel 2014, secondo l'ultimo rapporto ANCE presentato ieri alla Farnesina.
La fotografia scattata dall'ANCE rivela che la crescita delle imprese di costruzioni italiane all'estero interessa tanto i mercati europei quanto quelli extra-Ue.
Nei mercati europei, le imprese italiane hanno raggiunto nel 2014 la soglia del 40,7% di tutto il portafoglio lavori, contro il 10% del 2013, soprattutto grazie alle commesse in Francia (per un valore di 786 milioni) e in Polonia (per un importo di 678 milioni).
Quanto ai Paesi extra-europei, tra i nuovi mercati di penetrazione delle imprese italiane rientrano anche Gibuti, Benin, Tanzania e Uganda, mentre l'Algeria è prima per valore delle commesse con oltre 820 milioni di euro, seguita da Francia (786 milioni) e Russia (704 milioni). Trend positivo anche nei Paesi del G20, dove il fatturato 2014 ha superato i 4 miliardi di euro.
In generale, si tratta del decimo anno di aumento del fatturato prodotto oltreconfine, cresciuto del 237,5% dal 2004 ad oggi, con commesse per 72 miliardi di euro e 662 cantieri aperti.
“È un quadro che conferma come le imprese italiane di costruzione stiano acquisendo fette sempre più grandi di mercato a livello internazionale. Un risultato raggiunto anche grazie all’intenso lavoro di diplomazia economica, che vede al centro l’azione della Farnesina assieme al Ministero dello Sviluppo economico, all’Agenzia Ice, alla Sace e al sistema bancario, sempre al fianco delle imprese nelle missioni all’estero”, ha sottolineato il vicepresidente di ANCE Giandomenico Ghella.
Ulteriori opportunità, secondo Ghella, potrebbero venire dalla cooperazione allo sviluppo, settore che - ha anticipato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni - otterrà un aumento dei fondi dedicati nell'ambito della prossima legge di stabilità, dallo 0,17% allo 0,30% del Pil.
Secondo Gentiloni, a livello globale le opportunità per le imprese italiane tenderanno a crescere, soprattutto in Africa, un continente che "avrà bisogno di decine di miliardi di investimenti in infrastrutture ed energia nei prossimi anni" per fare fronte all'attesa crescita demografica, economica e civile.
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Rapporto ANCE 2015
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