Fondi Ue 2014-2020: Valenti (MSE), nuove strategie e lezioni del passato
L'Accordo di Partenariato, i Programmi Operativi nazionali e regionali, i metodi per un uso efficace dei fondi Ue 2014-2020. Sono alcuni dei temi affrontati da Marco Valenti, del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del MISE, nel corso del suo intervento al convegno 'Fondi Ue 2014-2020 e Finanziamenti Internazionali.
I principali documenti di programmazione europea, ha spiegato Marco Valenti, sono:
- il Quadro Strategico Comune (QSC), a livello europeo;
- l'Accordo di Partenariato tra Commissione europea e singolo Stato membro (notificato formalmente nell'aprile 2014 e attualmente in fase negoziale formale);
- i Programmi Operativi nazionali e regionali (notificati alla Commissione europea nel luglio 2014).
L'Accordo di Partenariato
L’Accordo di Partenariato è lo strumento di programmazione nazionale dei fondi strutturali e di investimento europei assegnati all’Italia per la programmazione 2014-2020. Per un uso efficace di tali fondi, l'Accordo - ha spiegato Valenti - propone tre opzioni strategiche, emerse dal rilancio del programma 2007-2013 e suggerite dal dibattito europeo e nazionale:
- Mezzogiorno;
- Città;
- Aree interne.
Inoltre, l'Accordo di Partenariato individua 11 aree tematiche in linea con gli Obiettivi Tematici (OT) stabiliti dall'Art. 9 del Reg. 1303/2013:
Crescita intelligente
1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
2. Tecnologie della comunicazione e dell’informazione
3. Competitività delle PMI
Crescita sostenibile
4. Transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio
5. Adattamento al cambiamento climatico e prevenzione e gestione dei rischi
6. Tutela dell’ambiente e uso efficiente delle risorse
7. Trasporti sostenibili e rimozione delle strozzature nelle principali infrastrutture di rete
Crescita inclusiva
8. Occupazione e sostegno alla mobilità del lavoro
9. Inclusione sociale e lotta alla povertà
10. Educazione, competenze e life-long learning
11. Capacità istituzionale ed amministrazioni pubbliche
Migliorare l'uso dei fondi europei
Parlando di metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi Ue, Valenti ha spiegato che è indispensabile trovare delle soluzioni basate su “tre lezioni apprese nel passato, anche recente”:
- la diagnosi del peggioramento nell’utilizzo dei fondi 2007-2013 e dei punti deboli della programmazione 2000-2006;
- le innovazioni di metodo proposte dall’Ue;
- l'esperienza nazionale del Piano d’Azione per la Coesione.
Le innovazioni di metodo necessarie a "superare le cause dell’insoddisfacente impiego dei fondi strutturali", ha continuato Valenti, devono riguardare sette aspetti:
- risultati attesi,
- azioni,
- tempi,
- partenariato,
- trasparenza,
- valutazione,
- presidio nazionale.
In particolare, sul tema dei tempi, Valenti ha specificato che è necessario rimettere questo aspetto al centro dell’azione pubblica e, nello specifico:
- stimare ex ante (e aggiornare tempestivamente) il flusso dei pagamenti da eseguire annualmente per ciascun programma/fondo, basato sui dati relativi all’attuazione prevista delle azioni,
- definire la composizione interna del programma, assicurando un corretto equilibrio tra azioni più rapide nell’attuazione (e quindi nei pagamenti) e azioni più complesse, che richiedono più tempo di preparazione e di attuazione.
Solo previsioni pluriennali di pagamento affidabili, ha aggiunto Valenti, potranno consentire di governare la spesa tanto a livello nazionale quanto a livello europeo nel quadro più complessivo delle compatibilità delle finanze pubbliche nazionali. Tali previsioni “non devono essere intese come di mero carattere sanzionatorio o punitivo, ma come uno strumento indispensabile affinché le scelte sulle azioni siano ben ponderate in fase di programmazione”.
I Programmi Operativi
Valenti ha infine illustrato i programmi operativi in Italia, dividendoli in:
1. Programmi nazionali che coprono tutte le regioni negli ambiti:
- Istruzione, in attuazione di risultati dell’OT 10 e OT 11,
- Occupazione, in attuazione di risultati dell’OT 8 e OT 11
- Inclusione,in attuazione di risultati dell’OT 9 e OT 11
- Città metropolitane, in attuazione dell’Agenda Urbana
- Governance, reti, progetti speciali e assistenza tecnica in attuazione di risultati dell’OT 11 e a supporto di altri risultati di diversi OT,
- Programma YEI - Iniziative per l’Occupazione dei Giovani
2. Programmi nazionali/multiregionali che operano nelle regioni in transizione e meno sviluppate negli ambiti:
- Ricerca e Innovazione
- Imprese e Competitività
3. Programmi nazionali/multiregionali per le sole regioni meno sviluppate, negli ambiti:
- Infrastrutture e reti,
- Beni culturali,
- Legalità.
4. Programmi Operativi Regionali.
Per alcuni Programmi operativi, Valenti ha poi ricordato l’importo indicativo di fondi Ue disponibili:
- PON Istruzione (FESR 460 milioni euro + FSE 1,154 miliardi di euro),
- PON Sistemi di politiche attive per l’occupazione (FSE 1,18 miliardi di euro),
- PON Inclusione (FSE 827 milioni di euro),
- PON Città metropolitane (FESR 445 milioni di euro + FSE 142 milioni di euro),
- PON Governance (FESR 225 milioni di euro + FSE 328 milioni di euro).
- PON Occupazione giovani (FSE 567 milioni di euro + YEI 567 milioni di euro),
- POR Lazio (POR FESR 456 milioni di euro - POR FSE 451 milioni di euro).
Photo credit: Images_of_Money / Foter / CC BY