Fondo di solidarietà dell'UE: stallo sull'invio degli aiuti
Disaccordo tra Parlamento e Consiglio dei Ministri sulla mobilizzazione del Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) a favore di sei Paesi dell'Europa centrale colpiti dall'alluvione. I principali contrasti riguardano la decisione del Consiglio di aumentare i pagamenti del 2,91%, senza prevedere margini per gli eventi imprevisti.
La maggior parte dei membri della Commissione per i Bilanci non condivide la decisione del Consiglio di stanziare oltre 182,3 milioni di euro da destinare ai sei Paesi in questione (Polonia, Svolacchia, Ungheria, Repubblica Ceca, Croazia, Romania), poiché andrebbe a creare una riserva negativa, che annualmente può ammontare a circa 200 milioni di euro.
Sulla base della decisione del Consiglio le risorse dovrebbero essere ripartite nel modo seguente:
- 105.567.155 euro per la Polonia,
- 20.430.841 euro per la Slovacchia,
- 22.485.772 euro per l'Ungheria,
- 5.111.401 euro per la Repubblica Ceca,
- 3.825.983 euro per la Croazia,
- 24.967.741 euro per la Romania.
Secondo la Commissione per i bilanci l'impiego di tutte queste risorse rischia di esaurire quasi completamente il Fondo, limitando la possibilità dell'UE di far fronte a calamità improvvise. Ci occorre un accordo basato su una soluzione sostenibile, che faccia fronte agli eventi imprevisti, ha affermato il Presidente della Commissione per i bilanci, Alain Lamassoure.
Nella riunione del prossimo 30 marzo con la Presidenza ungherese e la Commissione, gli europarlamentari sperano di poter raggiungere un accordo che permetta di sbloccare le risorse ed aiutare i Paesi in attesa.