Euro-bond: la proposta di Tremonti non convince la Germania
Euro-bond per emergere dalla crisi. A lanciare l'idea dalle colonne del Financial Times, oggi, il nostro ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e il presidente dell'Eurogruppo, nonchè ministro del tesoro lussembrughese, Jean-Claude Juncker. I due economisti esordiscono ricordando che, nonostante le recenti decisioni prese dalle authority europee fiscali e monetarie, i mercati sono ancora caratterizzati da un notevole stress.
L'Europa deve formulare una risposta forte e sistemica alla crisi per inviare un messaggio chiaro al mercati globali e ai cittadini europei sui propositi politici riguardo all'unione economica e monetaria e all'irreversibilità dell'euro.
L'obiettivo può essere raggiunto attraverso il lancio degli e-bond (detti anche european sovereign bonds), emessi dall'Agenzia europea del Debito (EDA), in sostituzione dell'attuale European Financial Stability Facility (EFSF).
La tempistica in questo caso gioca un ruolo fondamentale. Per creare tale agenzia il Consiglio Europeo dovrebbe muoversi entro dicembre con il mandato di raggiungere gradualmente un ammontare di emissioni equivalenti al 40% del prodotto interno lordo dell'Unione europea e di ciascun Stato membro.
In tal caso ci troveremmo dinanzi al più grande bond market europeo, in grado di raggiungere una liquidità paragonabile a quella del dipartimento del Tesoro americano.
Due passi ulteriori sono necessari affinchè ciò accada. Per prima cosa l'EDA dovrebbe finanziare più del 50% delle emissioni dei paesi membri dell'UE con l'obiettivo di creare un mercato "liquido" e importante.
In circostanze eccezionali per quegli stati membri il cui mercato del debito è compromesso, il 100% delle emissioni potrebbe essere finanziato in questo modo.
In secondo luogo l'EDA dovrebbe offrire la possibilità di cambiare gli e-bonds cone quelli esistenti a livello nazionale. Il tasso di cambio dovrebbe essere alla pari, ma sarebbe preferita un'opzione di sconto proporzionale allo stress dei mercati.
Conoscendo in anticipo l'evoluzione degli spread, gli stati membri sarebbero incentivati a ridurre il proprio deficit.
L'idea lanciata dal duo Tremonti-Juncker non piace troppo al ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble, interpellato anch'egli dal Financial Times, in quanto "Questo richiederebbe cambiamenti fondamentali nei trattati europei". Peter Schauble, tra le altre cose, è stato proclamato ministro economico europeo dell'anno dal prestigioso quotidiano inglese.
Nella classifica Giulio Tremonti è inserito al quattordicesimo posto, mentre maglia nera è andata all'irlandese Brian Lenihan. La top 19 stilata dal quotidiano finanziario si basa su una combinazione di tre misurazioni: abilità politica, performance economica e credibilità dei mercati.
Nel frattempo l'FMI preme per l'adozione di un meccanismo permanente di sostegno ai paesi in difficoltà, un tema centrale che il suo presidente, Dominque Strauss Khan, porterà all'attenzione dell'Eurogruppo in corso oggi a Bruxelles.