La UE affida alla presidenza di turno belga il nodo della supervisione finanziaria
Passi in avanti dell'Unione Europea su uno dei progetti chiave per il rafforzamento della supervisione del settore finanziario. E' stato infatti raggiunto un accordo tra i ministri delle Finanze sui prossimi negoziati da intraprendere con l'Europarlamento. I tesorieri dell'UE, riuniti lo scorso 13 luglio a Bruxelles, hanno accettato di affidare alla presidenza di turno belga il mandato di negoziare con gli eurodeputati, attualmente divisi su questo tema. I negoziati potrebbero concludersi a settembre.
Si tiene oggi un incontro per presentare agli eurodeputati il testo approvato dall'Ecofin. Il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schäuble, si è detto ottimista sulle possibilità di raggiungere durante l'estate l'intesa con Strasburgo.
Erano ripartite i primi di luglio le discussioni su un progetto che prevede la creazione di tre nuove autorità incaricate di sorvegliare le banche, le società di assicurazioni e i mercati. I paesi europei avevano raggiunto un compromesso alla fine del 2009, che tuttavia è stato definito troppo poco ambizioso dal Parlamento, in quanto non darebbe abbastanza potere alle nuove, costituende, autorità. Tra i paesi contrari campeggia la Gran Bretagna, che rifiuta a priori di prendere ordini da un'autorità sovranazionale, qualora una banca inglese si trovasse in difficoltà.
Inoltre i ministri delle finanze hanno promesso una maggiore trasparenza grazIe alla pubblicazione, il prossimo 23 luglio, dei risultati degli stress test sui principali gruppi bancari. A organizzare e pubblicare i dati integrati sarà il CEBS (Committee of European Banking Supervisors).
"L'obiettivo è quello di presentare dei dati che possano conferire le più grandi garanzie di credibilità alle istituzioni" ha dichiarato il ministro del tesoro belga, Didier Reynders.
Nel frattempo la Francia è stata incaricata a livello europeo di valutare la competitività dell'economia tedesca, un'esercitazione che rischia di attirare non poca attenzione, dopo le critiche espresse da Parigi sul modello seguito da Berlino. Questa esercitazione, chiamata "peer review", prevede che un paese verifichi gli impegni presi da un altro, segnali le mancanze e ciò che potrebbe essere migliorato. Questo meccanismo messo in atto dai paesi dell'eurozona serve ad individuare le eventuali debolezze del sistema. Finora la Spagna è stata monitorata dalla Germania e la Finlandia ha ricevuto i consigli dell'Irlanda.