Il commissario europeo designato Tajani passa l'esame dell'Europarlamento

Antonio TajaniVolge al termine il giro di valzer delle audizioni dei commissari designati sotto il fuoco degli europarlamentari. Una rassegna non priva di colpi di scena, come quello che ha visto la candidata bulgara, Rumiana Jeleva, dare forfait proprio in queste ultime ore. Ieri i riflettori si sono accesi sull’italiano Antonio Tajani (Pdl), già commissario europeo per i Trasporti del primo esecutivo Barroso, ora candidato al portafoglio dell'Industria e dell'Imprenditoria.

Nella sua audizione di tre ore in cui ha chiesto la fiducia dell’Europarlamento, il politico romano, già europarlamentare, ha invocato la necessità di “una nuova politica industriale”, spiegando che la crisi economica e quella ambientale possono essere l'occasione per il rilancio della competitività europea.

Si tratta della sua prima investitura ufficiale da parte di Strasburgo, visto che nello scorso mandato Tajani aveva sostituito in corsa Franco Frattini, che nel frattempo aveva deciso di lasciare la poltrona di commissario per quella di titolare della Farnesina.

In cima all’agenda di Tajani c’è il sostegno all’innovazione. “Non esistono crescita nè competitività senza innovazione. Ogni industria ha le sue esigenze specifiche. L’azione che mi propongo mira a semplificare l’accesso agli strumenti finanziari per l’innovazione e a sostenere le sinergie tra i laboratori e le fabbriche”.

La crisi finanziaria, ha esordito Tajani, ha dimostrato che non si può fare a meno di una solida politica industriale, che deve restare “pilastro solido della nostra politica e dell'economia”. Il rilancio dell'industria deve avvenire “nel quadro della Strategia 2020” proposta dal presidente della Commissione Barroso, per accrescere la competitività europea “senza cedere a tentazioni protezionistiche”. Tajani ha sottolineato il ruolo di accompagnamento nelle ristrutturazione non indolore che purtroppo coinvolgerà moltri settori industriali. Spetta all’UE, infatti, la funzione di indirizzo ed il coordinamento. Allo stesso tempo Tajani si è soffermato sulle attività di rilancio dell’industria automobilistica alla luce delle opportunità legate alla Green Economy.

Think small first è un altro il leit motiv dell’audizione. Tajani ha insistito sulla necessità di sostenere le Piccole e Medie Imprese, “la nostra forza industriale”, per evitare drammatiche ricadute sociali della crisi. In tal senso è importante mettere in atto i principi e le azioni previste dallo Small Business Act e facilitare l'accesso al credito “garantendo che i 30 miliardi di euro stanziati dalla Banca. Bisogna inoltre valorizzare le esperienze innovative del network dei cluster e dei distretti produttivi. Per uscire nell’immediato dalla crisi bisogna sbloccare l’accesso al credito e ai fondi propri e consentire una normale ripresa del flusso del credito, lavorando a stretto contatto con la Bei.

Sul tema degli oneri amministrativi, il commissario designato ha ribadito la necessità di ridurre gli oneri a carico degli imprese e di implementare il sistema di fatturazione elettonica, che può contribuire a risparmiare tempi e risorse.

Sempre sul fronte della Green Economy (“non uno slogan, ma un’opportunità per creare posti di lavoro”), Tajani è entrato nel vivo dei rapporti fra industria e ambiente, affrontando il tema della lotta al cambiamento climatico, definito “una sfida etica ed economica”. Secondo lui si tratta di un matrimonio di interesse che può trasformarsi in un matrimonio d’amore, in cui l'industria  colga l'occasione per rinnovarsi ed essere più efficiente, più verde e più competitiva grazie all' innovazione. Per quanto riguarda i settori che potrebbero ottenere il 100% delle quote di emissione gratuite di CO2, il commissario designato ha dichiarato che la lista non potrà essere redatta prima di prendere visione delle valutazioni che i rappresentanti di tutto il mondo faranno nel consesso delle Nazioni Unite, in seguito all’incontro che si è svolto nel dicembre Copenhagen.

Tajani ha inoltre posto l’accento sul Turismo e sulla politica spaziale, considerati i due nuovi settori strategici per l’UE.
Altra priorità, la dimensione esterna e l’internazionalizzazione: per Tajani è importante esportare i nostri standard senza subire quelli dei paesi terzi, consolidando al tempo stesso il mercato interno.

Rispondendo a una domanda di Amalia Sartori (PdL), Tajani ha assicurato che l'entrata in vigore di REACH (il Regolamento per la Registrazione, la Valutazione, l'Autorizzazione e la Restrizione delle sostanze Chimiche) sarà seguita da vicino, mentre ai deputati del PD Patrizia Toia e Francesco De Angelis ha garantito che una politica industriale “orizzontale” e “europea” e “l'accesso al credito per le PMI” saranno il perno delle sue decisioni.

Per difendere la Commissione dell’influenza negativa dei lobbisti, Tajani ha ribadito che chiederà a tutti coloro che lo contatteranno con questo intento a iscriversi prioritariamente al registro dei lobbisti volontari, come prevede la recente legislazione europea.

Alla parlamentare portoghese Ilda Figueredo, che ha sottolineato la dimensione sociale della crisi economica, Tajani ha risposto: "Dobbiamo dire la verità, cioè che la crisi c'è, ma dobbiamo avere una strategia per uscirne. Green Economy, imprenditoria femminile e giovanili secondo Tajani possono rappresentare una soluzione per creare nuovi posti di lavoro".
(a cura di Alessandra Flora)

IL VIDEO DELL'AUDIZIONE