Cooperazione italiana - Africa e settore privato sono le priorita' 2017-2019

Cooperazione allo sviluppo - Photo credit: https://globalquiz.org/en/africa-quiz/Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo 2017-2019. Tra le priorità, il dialogo e gli investimenti sostenibili in Africa e il coinvolgimento del settore privato, PMI comprese.

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Documento di programmazione sulla cooperazione: di cosa si tratta

Il Documento di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo 2017- 2019, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 16 febbraio 2018, fornisce un aggiornamento sugli sviluppi, in ambito europeo e nazionale, delle linee strategiche della Cooperazione italiana e approfondisce alcune priorità tematiche sulle quali ci si concentrerà nel triennio.

Il documento fornisce, inoltre, l'indicazione di obiettivi di spesa e stanziamenti per il periodo di riferimento relativamente all’attività della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), del Ministero dell’Economia e delle Finanze e degli altri dicasteri coinvolti in tali attività. 

Al documento è allegata la Relazione sulle attività della cooperazione allo sviluppo realizzate nel 2016, che dà conto di tutte le iniziative in corso di svolgimento o concluse - e le relative risorse finanziarie - svolte dalle amministrazioni italiane, a tutti i livelli, in tema di cooperazione allo sviluppo. Infine, viene analizzata la partecipazione dell’Italia a banche e fondi di sviluppo e agli altri organismi multilaterali di cooperazione. 

Cooperazione - il futuro dell'UE dipende dall'Africa

Africa e agenda europea

Tra le priorità individuate dalla Cooperazione italiana per il triennio 2017-2019 appare in prima linea la questione africana

L’Africa, si legge nel documento, è al centro dell’agenda europea e internazionale. Oltre al vertice di Abijdian (Costa d’Avorio), svoltosi il 29 e il 30 novembre 2017 per promuovere il dialogo tra nazioni africane ed europee e il rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Africa e UE, la questione ha occupato "un posto preminente anche nelle agende dei Vertici G7 e G20 del 2017". 

In tale contesto, l’Italia intende sostenere l'azione dell'UE volta a "dare centralità all’Africa", investendo in un "partenariato paritario e multidimensionale", che non si limiti ad affrontare le questioni migrazione e sicurezza, ma si estenda ai diversi "temi di comune interesse", quali: 

  • economia, investimenti e infrastrutture, 
  • governance e democrazia, 
  • diritti umani e ruolo delle donne, 
  • giovani, educazione e occupazione. 

Il Fondo italiano per l'Africa nella legge di Bilancio

E’ proprio a tal fine che l’Italia ha istituito, a valere sulla Legge di Bilancio 2017 (Legge 232 dell’11 dicembre 2016), il Fondo per l’Africa. Con uno stanziamento di 200 milioni di euro, lo strumento promuove interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i Paesi africani di importanza prioritaria per le rotte migratorie.  A definire le modalità di implementazione del Fondo è stato il decreto ministeriale 1° febbraio 2017.

I Paesi con cui l’Italia intende collaborare al fine di individuare necessità e aree tecnico-operative prioritarie su cui intervenire, sono, in primis, Libia, Niger e Tunisia, e poi: Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Ghana, Guinea, Nigeria, Senegal, Somalia e Sudan. 

Nel rispetto delle norme europee e internazionali sui diritti fondamentali, il fondo finanzia in particolare: 

  • interventi di cooperazione allo sviluppo, 
  • azioni di protezione dei più vulnerabili, dei minori non accompagnati e delle vittime di tratta;
  • programmi di formazione per le autorità di frontiera e giudiziarie; 
  • fornitura di equipaggiamenti e strumentazioni per il controllo e la prevenzione dei flussi di migranti irregolari e per la lotta al traffico di esseri umani; 
  • iniziative di sostegno istituzionale e delle capacità amministrative; 
  • aggiornamento e digitalizzazione dei registri di stato civile; 
  • programmi di accoglienza e assistenza ai migranti e ai rifugiati; 
  • rimpatri volontari assistiti dai Paesi africani di transito verso i Paesi di origine; 
  • coinvolgimento delle autorità locali; 
  • campagne informative sul rischio migratorio

Gli interventi finanziati dal Fondo per l’Africa possono essere attuati dall’AICS, ma anche dalle altre amministrazioni pubbliche nazionali, dall’Unione Europea e da agenzie da essa dipendenti, dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e da altre organizzazioni internazionali operanti nel comparto delle migrazioni e attive nei Paesi interessati. 

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Settore privato: il coinvolgimento delle imprese

In linea con la tendenza a livello internazionale di coinvolgimento del settore privato, l’art. 27 della Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo (Legge 125/2014) riconosce alle imprese "un ruolo crescente nell’attività di cooperazione allo sviluppo" nell’ottica di promuovere, si legge nel documento di programmazione, una cultura d’impresa che contribuisca alla realizzazione dell’Agenda 2030.

In particolare, si mira a: 

  • sostenere lo sviluppo di piccole e medie imprese a livello diffuso;
  • favorire una crescita economica sostenibile ed inclusiva che assicuri piena occupazione e lavoro dignitoso per tutti; 
  • ridurre le diseguaglianze promuovendo l’inclusione sociale, economica e politica senza discriminazioni; 
  • garantire una società più pacifica e più giusta con istituzioni solide e responsabili
  • favorire partenariati tra imprese italiane e locali, anche al fine di garantire la continuità degli investimenti;
  • incentivare investimenti sostenibili a impatto sociale e ambientale, in particolare in aree a rischio economicamente poco attraenti. 

Al fine di favorire la partecipazione delle imprese, soprattutto delle PMI, ai progetti di cooperazione, la disciplina italiana prevede l’utilizzo di finanziamenti agevolati, meccanismi innovativi di credito e blending, nella prospettiva di "coniugare l’obiettivo economico/imprenditoriale con la responsabilità sociale" delle imprese stesse. 

Consulta il documento di programmazione e indirizzo 2017-2019

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