Avanzamento fondi europei e riprogrammazione STEP: il punto sulla Coesione in Italia
La sovrapposizione con la chiusura dei Programmi a valere sui fondi europei 2014-2020 e con il PNRR sta rallentando fortemente l'avanzamento dei PR e dei PN 2021-2027, fermo al 16,7% in base ai dati aggiornati ad agosto. In parallelo, si registra una forte adesione all'iniziativa STEP, la Piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa, con quasi 3 miliardi di fondi riprogrammati in Italia, su 6,2 miliardi totali a livello UE. Cosa è emerso alla Riunione annuale di riesame 2024.
Riesame intermedio e obiettivi STEP: opportunità per ricalibrare i Programmi europei 2021-27
Il 29 e il 30 ottobre il Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud, con il supporto del Programma Nazionale Capacità per la Coesione 2021-2027, ha infatti organizzato a Roma la Riunione annuale di riesame 2024, durante la quale i rappresentanti della Commissione europea e le Autorità di Gestione dei Programmi Nazionali (PN) e Regionali (PR) a valere su risorse FESR, FSE+ e JTF hanno esaminato la performance di ciascun Programma sulla base dei dati di attuazione al 31 dicembre 2023 e le ultime evidenze emerse dall'attività di monitoraggio.
Sul tavolo anche il quadro delle riprogrammazioni STEP presentate dalle AdG che hanno aderito alla Strategic Technologies for Europe Platform, la Piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa con cui Bruxelles intende accrescere la competitività dell’Unione e rafforzarne l’autonomia strategica sul piano industriale ed economico. Il Regolamento STEP permette infatti di riorientare una quota dei fondi europei della Politica di Coesione 2021-2027 per inserire nei Programmi nuove Priorità e Azioni dirette a sostenere gli investimenti nelle tecnologie critiche rilevanti per le transizioni verde e digitale, in particolare tecnologie digitali e deep tech, tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse e biotecnologie. L'Italia vi ha visto una grande occasione per la politica industriale e al momento incide per quasi il 50% sul totale dei fondi riprogrammati a livello UE.
L'avanzamento dei fondi europei 2021-2027 e 2014-2020
Complessivamente i Programmi FESR, FSE+ e JTF 2021-2027 valgono 74 miliardi di euro e presentano, secondo i dati aggiornati al 31 agosto 2024, un avanzamento medio del 16,7%, con i Programmi nazionali al 14,3% e i Programmi regionali al 18%.
Notevoli le disparità di avanzamento con riferimento ai PN, con alcuni Programmi Nazionali che appaiono ancora fermi e altri ad uno stadio decisamente avanzato, come il PN Legalità (65%) e il PN Cultura (50,1%).
Anche tra i Programmi Regionali si registrano forti ritardi, sempre con livelli di avanzamento differenziati. Tra le Regioni meno sviluppate l'avanzamento medio è del 12,4%, ma spicca la performance della Puglia, che ha livelli prossimi al 30% sia con riferimento al FESR che per il FSE+. Nelle Regioni in transizione ci si attesta invece al 16,1%, ma ben sopra la media si colloca il PR FSE+ Marche, al 32%. Infine, le Regioni più sviluppate presentano un avanzamento medio del 26,2%, con picchi superiori al 50% per Bolzano, Emilia Romagna e Valle d'Aosta.
Se ci si concentra sulla sola quota di risorse UE programmate, pari complessivamente a 42 miliardi e 179,53 milioni di euro, a fronte di un target N+3 UE al 31 dicembre 2025 di 4,7 miliardi, la quota certificata al 24 ottobre di quest'anno si arresta a soli 258,1 milioni di euro.
Per quanto riguarda l'attuazione finanziaria dei Programmi 2014-2020, invece, dal monitoraggio emerge che su oltre 47,8 miliardi di fondi europei programmati, sono state certificate spese per più di 42 miliardi.
Per approfondire: Bilancio UE: verso una centralizzazione dei fondi europei per Coesione e PAC
La riprogrammazione STEP in Italia
Al centro della Riunione di riesame anche il quadro sull'adesione alla Piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa a seguito della chiusura della prima finestra per sottoporre le modifiche dei Programmi a Bruxelles, il 31 agosto scorso.
Sei Stati membri hanno presentato proposte di modifica nell'ambito di questa prima finestra (Germania, Danimarca, Spagna, Francia, Italia e Romania), per un totale di 33 Programmi e un importo riprogrammato pari a 6,2 miliardi di euro. Ulteriori adesioni sono attese nei prossimi mesi, dal momento che una seconda finesta è prevista dal Regolamento STEP in relazione alla revisione intermedia dei Programmi, quindi entro la deadline del 31 marzo 2025, ma intanto la Commissione europea sta approvando le riprogrammazioni già presentate.
Nel caso dell'Italia al 14 ottobre tutti i Programmi contenenti le riprogrammazioni STEP sono stati approvati dalla Commissione, per un importo complessivo di quasi 3 miliardi, il 48% delle somme riprogrammate al 31 agosto a livello UE.
In questo primo gruppo rientrano il Programma nazionale "Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale (PN RIC) 2021-2027" e nove Programmi regionali facenti capo a Puglia, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Sardegna, Umbria, Sicilia, Emilia-Romagna.
Dall'analisi delle riprogrammazioni emerge anzitutto il grande interesse del Mezzogiorno verso STEP: il 70,2% dei fondi riprogrammati fa infatti rifermento ai PR FESR 2021-2027 delle Regioni Meno Sviluppate, mentre le Regioni più sviluppate incidono per il 10% e quelle in transizione per l’1,1%. Il 18,7% residuo viene invece dal PN RIC 21-27.
Il secondo dato riguarda il contenuto delle riprogrammazioni, caratterizzate dal prevalente utilizzo dei codici di intervento relativi agli investimenti produttivi delle grandi imprese (62,62%), che attraverso STEP sono ammesse a beneficiare delle risorse FESR. Il 30,23% degli importi riprogrammati va invece a supportare gli investimenti delle PMI, mentre le quote residue sono destinate a ricerca (5,13%) e sviluppo delle competenze (2,02%).
Attraverso un questionario somministrato alle Autorità di Gestione è possibile accedere al quadro delle traiettorie tecnologiche e settoriali al centro delle riprogrammazioni approvate da Bruxelles, che in parte coincidono con quelle individuati come prioritarie dal MIMIT nel Libro Verde «Made in Italy 2030» (in grassetto nell'elenco che segue):
- Automotive e motoristica (MIMIT, Puglia, Emilia Romagna),
- Eolico on- e off-shore (Puglia, Sardegna, Lazio),
- Idrogeno verde (Puglia, Calabria),
- Aerospazio (MIMIT, Puglia, Emilia Romagna),
- Informatica avanzata e quantum computing (MIMIT, Calabria, Puglia, Campania e Sardegna, Lazio),
- Farmaceutica e tecnologie per la salute (MIMIT, Puglia, Campania, Sardegna, Lazio)
- Produzione/recupero di nuovi materiali anche in sostituzione di materie prime critiche (Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lombardia)
- Ingegneria tissutale e cellulare (Sardegna, Campania, Umbria, Emilia Romagna)
- Tecnologie per la depurazione e desalinizzazione delle acque (Sicilia, Campania),
- Combustibili alternativi (Sicilia, Lazio),
- Meccanica e meccatronica (MIMIT, Umbria, Emilia Romagna).
Infine, è stata tracciata una prima roadmap dei passaggi attuativi, che consistono anzitutto nell'aggiornamento dei criteri di selezione delle operazioni nell'ambito dei Programmi e poi nella predisposizione dei calendari aggiornati dei bandi e nell'emanazione e pubblicazione degli avvisi. Le AdG contano di completare questi step entro fine 2024 o, al più tardi, entro i primi mesi del 2025.