Molise: Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 (PSR)

Il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 della regione Molise e' caratterizzato dalle seguenti novità:

  • Miglioramento della sostenibilità del processo di sviluppo,
  • Rafforzamento ed allargamento della base produttiva,
  • Crescita dell’occupazione e qualificazione del capitale umano,
  • Riduzione degli squilibri sul mercato del lavoro,
  • Valorizzazione e tutela del patrimonio culturale ed ambientale,
  • Miglioramento dei processi di Governance. 

Misure del programma di sviluppo rurale 2007-2013:

Asse 1: Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale
Allocazione di bilancio e obiettivi prioritari: Spesa totale: 85,9 mio EUR – Tasso di cofinanziamento del FEASR: 44%

Partecipazione FEASR: 37,8 mio EUR – Peso finanziario dell’asse: 44%.

Priorità principali:

  • ammodernamento delle aziende agricole (30,5% della spesa totale dell’asse 1);
  • accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli (23%);
  • infrastruttura (15,6%);
  • prepensionamento (9,8%);
  • insediamento di giovani agricoltori (7%).

Asse 2: “Miglioramento dell’ambiente e dello spazio urale”
Allocazione di bilancio e obiettivi prioritari: Spesa totale: 65,9 mio EUR – Tasso di cofinanziamento del FEASR: 44%

Partecipazione FEASR: 29,01 mio EUR - Peso finanziario dell’asse: 34%.

Priorità principali:

  • agroambiente (35,6% della spesa totale dell’asse 2);
  • indennità zona svantaggiata (23,5%);
  • imboschimento di terreni agricoli (26,5%);
  • imboschimento di superfici non agricole (4,5%);
  • ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi (6,1%).

Asse 3: “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale”
Allocazione di bilancio e obiettivi prioritari: Spesa totale: 27,5 mio EUR – Tasso di cofinanziamento del FEASR: 44%

Partecipazione FEASR: 12,1 mio EUR – Peso finanziario dell’asse: 14%.

Priorità principali:

  • diversificazione (35,6% della spesa totale dell’asse 3);
  • servizi di base per l’economia rurale (20,7%);
  • sviluppo e rinnovamento dei villaggi (16,4%);
  • tutela e riqualificazione del patrimonio rurale (13,8%);
  • creazione e sviluppo di imprese (13,5%).

Asse 4: “Leader”
Allocazione di bilancio e obiettivi generali: Spesa totale: 9,7 mio EUR – Tasso di cofinanziamento del FEASR: 44%

Partecipazione FEASR: 4,3 mio EUR - Peso finanziario dell’asse: 5%.

Priorità principali:

  • potenziamento delle capacità di progettazione e di gestione dei progetti delle amministrazioni locali;
  • promozione delle risorse locali.

Priorità

          1. Aree urbane
            Il PSR intende difendere gli spazi agricoli dalla pressione urbana e dalle diverse fonti di inquinamento a cui questi sono sottoposti, contribuendo al miglioramento delle performances dell’agricoltura in termini ambientali e paesaggistici e favorendo la permanenza ed il rafforzamento delle aziende competitive. In particolare, si ritiene cruciale intervenire:
                -   sul fronte della competitività, attraverso l’adeguamento delle strutture delle aziende agricole con prospettive di mercato, sostenendo processi di innovazione di prodotto/processo e l’adesione a sistemi di certificazione della qualità ed il ricorso a pratiche sostenibili e rispettose delle normative vigenti in materia di sicurezza alimentare, igiene e benessere degli animali, a salvaguardia della qualità dei prodotti;
                -   sul versante della multifunzionalità, favorendo la permanenza delle aziende agricole anche attraverso forme di diversificazione del reddito, con particolare riferimento alla produzione di beni sociali e servizi extra agricoli a vantaggio delle popolazioni urbane e di specifiche categorie di cittadini (anziani, bambini, soggetti diversamente abili).
            Gli interventi materiali saranno affiancati da azioni di rafforzamento del capitale umano, tesi alla diffusione di pratiche meno invasive per l’ambiente ed alla sensibilizzazione in materia di sicurezza alimentare.

          2. Aree di collina ad agricoltura irrigua
            Il PSR concentra la propria attenzione sull’obiettivo del miglioramento delle condizioni di competitività delle filiere agroalimentari, ma anche bio-energetiche, introducendo e/o rafforzando i processi di innovazione tecnologica (di prodotto e/o di processo), in funzione della ecocompatibilità (tecniche a basso impatto e biologico), del miglioramento delle caratteristiche qualitative dei prodotti, dell’introduzione di sistemi di certificazione e/o della capacità di incidere positivamente sull’ambiente ed il paesaggio (filiera bioenergetica, da un lato, e costruzione della rete biologica, dall’altro).
            Tale strategia richiede un incisivo intervento sul capitale umano, allo scopo di qualificare professionalmente gli operatori delle filiere, con azioni di formazione e attività di affiancamento assistenza tecnica e sensibilizzazione (soprattutto sui temi ambientali, della sicurezza alimentare e della commercializzazione), ma anche per creare le condizioni per una crescita ed un rafforzamento delle reti relazionali, della cooperazione e dell’integrazione di filiera.

          3. Aree di collina rurale
            La strategia di azione dovrà essere indirizzata ad uno sviluppo integrato del territorio. La sua attuazione prevede interventi a carattere materiale e immateriale, finalizzati da un lato al sostegno della diversificazione economica ed a conseguire un elevato livello di integrazione delle proposte a livello territoriale; per altro lato l’attuazione della strategia di azione deve rivolgersi alla rimozione delle principali criticità dell’area in esame. In definitiva si tratta di intervenire su:
                -   processo di isolamento;
                -   processo di desertificazione sociale.

          4. Aree montane
            In questa area, come per le colline interne, occorre attuare interventi a carattere materiale e immateriale tesi ad uno sviluppo integrato del territorio, nel rispetto dei criteri di valorizzazione e conservazione del patrimonio ambientale esistente (in particolare di aree ad elevato interesse naturalistico). Si tratta di:
                -   sostenere la diversificazione economica;
                -   stimolare la diffusione di un approccio manageriale (attraverso azioni sul capitale umano, organizzazione delle filiere, associazionismo);
                -   intervenire a sostegno dell’adeguamento strutturale, favorendo l’innovazione tecnologica, la riconversione produttiva ed il miglioramento della qualità con interventi a carattere materiale.