Piemonte: Programma per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro

DonneApprovato il Programma attuativo per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, al fine di accrescere la presenza delle donne nel mercato del lavoro. Il Programma dotato di uno stanziamento di oltre 2,9 milioni di euro supporterà azioni volte a conciliare la vita professionale e la vita privata, garantendo le pari opportunità tra donne e uomini.

Gli obiettivi del Programma sono i seguenti:

  • la creazione o implementazione di nidi, nidi famiglia, servizi e interventi simili,
  • azioni volte a facilitare il rientro al lavoro di lavoratrici che abbiano usufruito di congedo parentale o per altri motivi legati ad esigenze di conciliazione,
  • il sostegno a modalità di prestazione di lavoro e tipologie contrattuali facilitanti (family friendly).

A tal fine la Regione attuerà i seguenti interventi:

SOSTEGNO ALLA REALIZZAZIONE DI CENTRI DI CUSTODIA ORARIA E DI NIDI IN FAMIGLIA IN COMUNI PRIVI DI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA - (1.000.000 euro)

I progetti potranno essere presentati da Comuni, singoli o associati, Comunità Montane, Collinari, IPAB, Onlus, Fondazioni, Cooperative Sociali ed altri enti del settore socio-educativo.

I progetti potranno prevedere i seguenti servizi:

  • il nido in famiglia di cui alla DGR n. 48-14482 del 2004,
  • il centro di custodia oraria di cui alla DGR 19-1361 del 2000.

REALIZZAZIONE E PRIMA ATTIVAZIONE DI NIDI AZIENDALI, ANCHE IN AMBITO RURALE - (750.000 euro)

I soggetti pubblici e privati potranno presentare progetti finalizzati alla realizzazione di nidi o micro-nidi nei luoghi di lavoro. Verranno riconosciute le spese relative all’adeguamento dei locali, all'acquisto di attrezzature e materiali di consumo ed all'erogazione del servizio nel periodo di realizzazione dei progetti.

AZIONI FINALIZZATE ALL’AGGIORNAMENTO CONTINUO DELLE DONNE ASSENTI DAL LAVORO PER PERIODI MEDIO/LUNGHI LEGATE AD ESIGENZE DI CONCILIAZIONE E ALLA FACILITAZIONE DEL RIENTRO AL LAVORO - (379.951 euro)

Gli interventi dovranno riguardare:

  • il mantenimento, nel periodo di assenza, di un flusso costante di informazioni relative all’ambito di lavoro, anche tramite attivazione di collegamenti telematici;
  • la realizzazione di attività di aggiornamento/formazione mirate al positivo reinserimento lavorativo, tale da consentire la continuità e lo sviluppo del proprio percorso professionale, con l’eventuale introduzione di una figura, adeguatamente formata e specializzata, per l’accompagnamento al rientro delle lavoratrici.

SOSTEGNO A MODALITÀ FLESSIBILI DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO - (400.000 euro)

I progetti potranno essere presentati da soggetti pubblici e privati, e dovranno incidere sull’organizzazione del lavoro, favorendo un cambiamento culturale aziendale attraverso la sensibilizzazione alla responsabilità sociale delle imprese.

I progetti potranno prevedere le seguenti azioni:

  • la realizzazione di formule organizzative di lavoro decentrato per introdurre e/o rafforzare modelli flessibili di telelavoro (es.: domiciliare, presso telecentri, postazioni mobili); l'attivazione dell’utilizzo del part-time con modalità flessibili e reversibili, destinato anche ai livelli più alti;
  • l'attivazione di soluzioni innovative di job sharing (lavoro ripartito o condiviso tra più
    lavoratori/trici) anche in posizioni medio-alte e di job rotation (rotazione o sostituzione tra lavoratori/trici).

SOSTEGNO ALLA COSTITUZIONE DELLE “BANCHE DEI TEMPI” - (200.000 euro)

Gli Enti locali potranno presentare progetti per la realizzazione delle “Banche dei tempi”, volte a:

  • favorire lo scambio di servizi di vicinato,
  • facilitare l’utilizzo dei servizi cittadini e il rapporto con le pubbliche amministrazioni,
  • favorire l’estensione della solidarietà nelle comunità locali,
  • incentivare le iniziative di singoli e di gruppi di cittadini, associazioni, organizzazioni ed enti.

INTERVENTO INNOVATIVO E SPERIMENTALE DI INCENTIVO ALL’UTILIZZO DEL CONGEDO PARENTALE DA PARTE DEI PADRI – (200.000 euro)

L’intervento è costituito da una forma di parziale integrazione al reddito rispetto al 30% previsto dalla normativa vigente, per i padri lavoratori dipendenti di imprese private che fruiscono del congedo parentale in tutto o in parte al posto della madre lavoratrice dipendente.

L’intervento sarà accompagnato da iniziative di sensibilizzazione volte a superare gli ostacoli di carattere sociale che limitano una cultura di condivisione delle responsabilità familiari da parte dei padri.