Piano per il Sud: tre miliardi per infrastrutture con flessibilita' Ue

Foto: Tiberio Barchielli

Le ultime novità sulle misure allo studio per la manovra. Confermato il taglio dell'Ires

Un pacchetto di investimenti da tre miliardi, che sarà pagato principalmente grazie ai fondi europei e al cofinanziamento nazionale. A un mese esatto dalla presentazione della legge di Stabilità, sono queste le coordinate attorno alle quali gira il capitolo dedicato alle infrastrutture del piano che il Governo sta mettendo a punto per il Mezzogiorno. Dopo gli sgravi contributivi e i bonus fiscali, le ultime indiscrezioni riguardano proprio la questione degli investimenti. Un peso decisivo sarà affidato agli interventi cantierabili dei piccoli Comuni. Anche se le risorse fresche saranno meno del previsto.

La flessibilità Ue

La leva di tutto sarà la clausola di flessibilità Ue, che consente di escludere dal calcolo del deficit la quota di risorse dedicata al cofinanziamento. In questo modo Bruxelles può tenere sotto controllo stretto gli investimenti per i quali viene concessa la deroga. Quindi, un pezzo fondamentale del nuovo piano per il Sud sarà il Pon Reti e Infrastrutture 2014-2020, dal quale arriveranno 1,8 miliardi di euro, con poco meno di mezzo miliardo a carico dei nostri bilanci.

Padoan: implementare le riforme esistenti

Insomma, si conferma che, sul fronte delle infrastrutture ma anche sul resto, non si cercheranno tanto risorse fresche ma, piuttosto, si cercherà di spendere rapidamente quelle a disposizione. D’altronde, lo stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha spiegato: “Sul Sud non servono riforme eccezionali ma l’implementazione puntuale delle riforme esistenti, su istruzione, salute, giustizia e lavoro”.

I compiti di Delrio

Un ruolo primario sarà affidato al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che dovrà individuare gli elenchi delle opere immediatamente cantierabili. Oltre ad alcuni progetti più rilevanti, come l’Alta velocità Napoli-Bari e Palermo-Messina o i porti di Taranto e Gioia Tauro, nelle liste entreranno interventi piccoli ma diffusi sul territorio. L’applicazione della clausola, comunque, non viene concessa in automatico. Per questo sarà fondamentale anche la partenza a pieno regime del lavoro sulla programmazione 2014-2020, ancora piuttosto indietro. Senza dimenticare la chiusura della programmazione 2007-2013, per la quale siamo allo sprint decisivo. Passerà soprattutto dal nuovo ruolo dell’Agenzia per la coesione.

Pil, migliorano le previsioni

In sostanza, il bonus che il nostro Governo si aspetta di incassare grazie alle migliori previsioni di crescita per il 2015 e il 2016 sarà speso in buona parte per il Sud. Il premier Matteo Renzi, infatti, ha spiegato che quest’anno la crescita non sarà dello 0,7%, come previsto, ma dello 0,9%, mentre per il 2016 si sfonderà il muro dell’1,4% preventivato: l’ipotesi è che si possa giungere all’1,6 per cento. Stime al rialzo che avranno un riflesso positivo anche sui vincoli di bilancio imposti dall’Europa.

Conferme per il taglio Ires

A questo pacchetto, comunque, saranno accompagnati altri capitoli dedicati agli incentivi, sui quali si lavora a testa bassa in queste ore. Confermata l’ipotesi di tagliare l’Ires per le imprese del Mezzogiorno, ma non è tutto. L’altro elemento allo studio sono gli sgravi contributivi e il credito di imposta per le nuove assunzioni. Chi crea occupazione al Sud sarà agevolato, allora, in più forme.

Le altre misure

Per completare il quadro, arriveranno anche sconti sui contributi sociali, come previdenza e premi Inail. Anche in questo caso non si agirà soltanto sulle nuove misure, ma sull’implementazione e la messa a sistema di quelle già attivate negli anni scorsi. Un esempio è la riduzione dell’11,5% dei contributi per gli operai edili assunti a tempo pieno. L’aliquota a loro dedicata potrebbe essere migliorata. Infine, è allo studio un bonus specifico per favorire le operazioni di fusione e acquisizione, in modo da aumentare il peso delle imprese del Mezzogiorno.

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