Auto elettriche – Terna analizza l’impatto sui consumi energetici
E’ dedicato alla mobilità elettrica il rapporto di Terna sul sistema elettrico di gennaio: benché ad oggi la quota di mercato delle e-cars sia ridotta, entro il 2030 potrebbero rappresentare fino al 27% delle autovetture. Quale sarà l'impatto sui consumi?
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Le aspettative sulla diffusione delle auto elettriche assumono un ruolo centrale nel dibattito sugli scenari energetici, data la possibilità che questi siano un fattore di crescita per la domanda elettrica, ma anche per gli investimenti in reti di trasmissione e distribuzione che generano, nonché per l’impatto che possono avere sul bilanciamento della rete.
Ad oggi la quota di mercato dei veicoli elettrici infatti è inferiore allo 0,1% nella maggior parte dei mercati europei e più specificamente nei mercati italiano, tedesco, francese e belga presi in considerazione da Terna nel focus mensile di gennaio 2018.
Gli scenari analizzati per questi quattro paesi appaiono quanto meno sfidanti se si considera che dal basso livello di penetrazione di partenza le auto elettriche dovranno raggiungere una ‘quota di mercato’ considerevolmente più alta, fino al 27%, implicando cioè una crescita esponenziale di e-cars in relazione alle nuove immatricolazioni.
Uno sviluppo potrebbe essere sostenuto dalla nuova regolamentazione europea, come il Clean Mobility Package, che prevede di ridurre al 2030 le emissioni delle automobili del 30% rispetto al 2021.
Nonostante il forte aumento ipotizzato di veicoli elettrici nei quattro mercati analizzati, l’impatto sulla domanda elettrica, seppur positivo, dovrebbe essere relativamente contenuto, fino ad un 5% della domanda complessiva.
6,5 milioni di auto elettriche in Italia nel 2030
L’associazione europea degli operatori di trasmissione elettrica, ENTSO-E, nel suo piano decennale considera due scenari per il 2030: Sustainable Transition (ST) e Distributed Generation (DG).
Il primo (ST) rappresenta una crescita delle rinnovabili in linea con gli obiettivi e una crescita moderata di tecnologie innovative come l’auto elettrica, mentre il secondo (DG) è più ambizioso in termini di rinnovabili ed elettrificazione. In questi scenari per l’Italia il numero di veicoli elettrici nel 2030 è compreso in un range di 4,3-6,2 milioni.
A livello nazionale, un altro scenario da considerare è lo studio di ENEL e Ambrosetti che quantifica l'impatto economico della crescita dei veicoli elettrici in Italia, sviluppando quattro scenari di crescita. Questi sono basati su diverse ipotesi, tra cui la potenziale parità di costo tra motori elettrici e motori a combustione interna.
Secondo lo studio, la penetrazione di veicoli elettrici nel mercato italiano delle autovetture potrebbe variare tra 2 e 9 milioni di auto elettriche entro il 2030.
La media tra gli scenari ENTSO-E e lo scenario alto di ENEL è pari a circa 6,5 milioni di e-cars. Ciò rappresenterebbe il 17% dell'attuale flotta di 38 milioni di automobili.
Tali obiettivi risultano senz’altro sfidanti, nota Terna, forse non tanto in termini assoluti, ma in termini relativi considerata la esigua base di partenza. Per esempio, nel 2016 in Italia i veicoli elettrici plug-in (plug-in Hybrid Electric Vehicles – PHEV) o i veicoli elettrici a batteria (Battery Electric Vehicles – BEV) avevano una quota di mercato pari solo allo 0,03%.
Prospettive di sviluppo in Germania, Francia e Belgio
Per la Germania, i quattro gestori dei sistemi di trasmissione hanno recentemente pubblicato tre scenari per lo sviluppo futuro del sistema elettrico con l’approvazione del regolatore Bundesnetzagentur. Secondo questi scenari, il numero di veicoli elettrici potrebbe variare tra 1,1 e 6 milioni nel 2030, rappresentando fino al 13% dell'attuale flotta, che ammontava a 45 milioni nel 2015. I veicoli elettrici di tipo BEV e PHEV detenevano una quota di mercato dello 0,02% anno.
Per la Francia, il gestore del sistema di trasmissione RTE ha sviluppato quattro possibili scenari al 2035 per i mutevoli trend della produzione e del consumo di elettricità. Lo studio include previsioni per il mercato dei veicoli elettrici, indicando tra 3,1 e 8,6 milioni di autovetture elettriche entro il 2030. Quest'ultimo valore rappresenta il 27% dell'attuale parco autovetture, costituito da 32 milioni di automobili nel 2015. I veicoli elettrici di tipo PHEV e BEV rappresentano invece solo lo 0,02% di parco circolante.
Per il Belgio, sono stati infine preparati tre scenari dal gestore del sistema di trasmissione Elia per valutare i potenziali sviluppi futuri nel settore dell'elettricità. Secondo lo studio, il numero di veicoli elettrici in Belgio crescerebbe gradualmente, raggiungendo tra i 400mila e i 900mila veicoli nel 2030. Ciò rappresenterebbe una quota del 16% dell'attuale flotta di autovetture del Belgio di 5,6 milioni contro una quota di mercato ad oggi pari a solo lo 0,07% per i veicoli elettrici di tipo PHEV e BEV.
E’ evidente che ci si aspetta in Europa una forte crescita di veicoli elettrici, pur tuttavia con livelli di ambizione che variano da paese e paese, la cui fattibilità è legata, tra gli altri, ai processi di sostituzioni e di rinnovo del parco di autovetture e dall’evolversi del quadro normativo.
Consumi fino al 5% della domanda elettrica
Nel suo focus mensile Terna prova quindi a stimare l’impatto sulla domanda dal consumo dei veicoli elettrici. In Italia si avrebbe l’impatto maggiore rispetto agli altri paesi presi in considerazione e si raggiungerebbe fino al 5,2% della domanda di elettricità del 2016: in termini assoluti, il consumo di elettricità potrebbe oscillare tra 5 e 16 TWh nel 2030.
Si tratta comunque di una crescita nell’arco di più di dieci anni, quindi di un valore piuttosto modesto e da ritenersi gestibile. Tuttavia, nota Terna, l'elettrificazione dei trasporti potrebbe diventare un ulteriore fattore chiave alla base della crescita della domanda di elettricità ridandole vigore dopo un periodo di stagnazione che ha caratterizzato la maggior parte dei paesi europei.
Per gli altri paesi ci si aspetta un impatto più basso: la Francia potrebbe raggiungere una quota del 4,5% o 22 TWh in termini assoluti, mentre gli scenari tedeschi e belgi dovrebbero avere un impatto relativamente basso sul consumo totale.
Al di là delle singole previsioni, la diffusione dei veicoli elettrici potrebbe modificare la domanda di picco e, più in generale, il profilo orario dei consumi, fatto questo di particolare interesse dal punto di vista della rete elettrica. Il comportamento del consumatore e l’infrastruttura di ricarica sono i principali fattori che determinano l'impatto della ricarica dei veicoli elettrici sul profilo totale della domanda di elettricità.
La diffusione delle e-cars dovrebbe avere un impatto positivo in termini di crescita della domanda elettrica offrendo al contempo servizi di accumulo alla rete che almeno in parte dovrebbero smussare l’impatto (al rialzo) sui carichi orari.
Una volta garantita una gestione di ricarica intelligente (non solo a livello locale ma dal punto di vista del sistema), conclude Terna, le auto elettriche potrebbero anche diventare una fonte di flessibilità importante considerando che un milione di veicoli elettrici equivale a circa 40-60 GWh di volume di accumulo.