Costo del lavoro: Eurostat, Italia in linea con eurozona

Ufficio - foto di John FicaraUn recente sondaggio Eurostat rivela enormi differenze nel costo del lavoro tra gli Stati dell'Unione europea. Nel 2011 si va dai 3,5 euro l'ora della Bulgaria ai 39,3 euro/ora del Belgio. L'Italia risulta allineata agli altri paesi che condividono la moneta unica: il costo del lavoro si attesta sui 26,8 euro all'ora, poco al di sotto della media dell'eurozona, 27,6. Inferiore invece il costo medio nell'Ue a 27: 23,1 euro l'ora.

Oltre alla Bulgaria, tra i paesi con il costo del lavoro più basso, l'Eurostat individua la Romania (4,2 euro/ora), la Lituania (5,5 euro/ora), la Lettonia (5,9 euro/ora), la Polonia (7,1 euro/ora), l'Ungheria (7,6 euro/ora) e l'Estonia (8,1 euro/ora).

Tra i più alti, invece, oltre al Belgio, la Svezia (39,1 euro/ora) e la Danimarca (38,6 euro/ora).

Seguono la Francia e la Germania, le principali economie dell'Ue, per cui si segnala tuttavia una discreta differenza: se infatti in Germania il costo del lavoro orario si ferma a 30,1 euro, in Francia la cifra sale a 34,2 euro.

Dati questi che alimentano la linea del presidente francese Nicolas Sarkozy, che in campagna elettorale ha puntato molto sul progetto dell'Iva sociale, il provvedimento diretto a trasferire parte dei contributi pagati dai datori di lavoro sull’imposta sul valore aggiunto. Il carico fiscale si sposterebbe così dalle imprese al consumo, rendendo gli imprenditori francesi più competitivi sui mercati esteri.

Il risultato non sarebbe però così scontato. Secondo Eric Heyer, economista presso l'Osservatorio francese delle situazioni economiche (OFCE), l'Iva sociale potrebbe aumentare la competitività solo rispetto ai paesi con costi del lavoro simili, in particolare altri Stati membri dell'Ue, mentre gli effetti più probabili della misura sarebbero più "vicini a quelli di una svalutazione competitiva della moneta".

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Labour costs in the EU27 in 2011