Fondi comunitari di Coesione, allarme sulla cassa
La disponibilità di cassa dei fondi di coesione della Commissione europea rischia di esaurirsi prima della chiusura del bilancio 2012, probabilmente già a metà anno. E' l'allarme lanciato dal commissario Ue alla Programmazione finanziaria e al Bilancio, il polacco Janusz Lewandowski, in riferimento all'andamento dei rimborsi per le politiche di coesione avanzati dagli Stati membri alla Commissione europea. Serve, allora, un rifinanziamento di questa voce con un'integrazione in corsa al bilancio.
Per comprendere la denuncia va fatto un passo indietro, andando a guardare tra le pieghe del bilancio 2012 alla voce “fondo di coesione”. Qui troviamo allocati 11,8 miliardi di euro circa per il 2012. Questo nel quadro di una politica regionale europea che, tra le sue varie voci, vale qualcosa come 52,8 miliardi di euro totali.
Il sistema della politica di coesione funziona sulle “fatture”: prove di pagamenti che sono stati effettuati e che vengono inviate dagli Stati membri alla Commissione europea per ottenere i finanziamenti. In pratica, ciascun paese spende i soldi e, soltanto una volta che li ha spesi e che può dimostrare di averlo fatto, ottiene un rimborso, totale o parziale a seconda dei casi.
In questo contesto, il bilancio 2012 non ha seguito l’andamento crescente delle richieste (probabili) dei paesi membri. Il 2012 cade quasi alla fine del periodo finanziario 2007-2013, sette anni nei quali il pacchetto delle politiche regionali è stato già definito. “Adesso che arriviamo alla fine del periodo finanziario 2007-2013 ci aspettiamo di ricevere un sacco di fatture per progetti conclusi”, spiega Patrizio Fiorilli, portavoce del commissario.
Per fare fronte a questa probabile impennata delle domande, Lewandowski aveva chiesto un aumento dell’ordine del 4% del bilancio della Commissione alla voce “fondo di coesione”. Ma le richieste del commissario non sono state accolte ed è arrivato un taglio di 3,5 miliardi di euro.
Le fatture, però, sono piovute lo stesso su Bruxelles. “Dopo la conciliazione per il bilancio 2012 (a novembre 2011, ndr) abbiamo ricevuto fatture per il rimborso da parte dei 27 paesi dell’Ue per 15miliardi di euro”, ha detto il commissario. “Siamo stati in grado di pagare quattro miliardi sui 15. Il 2012, allora, si apre già con 11 miliardi di pagamenti da effettuare, ai quali se ne aggiungeranno certamente altri nei prossimi mesi. La Commissione, a questo punto, si aspetta una carenza di fondi nel corso del prossimo anno addirittura superiore alle previsioni. E’ probabile, insomma, che nella seconda metà del 2012 le risorse di cassa finiscano esaurite.
Una soluzione, però, c’è. “Dato il basso livello di pagamenti concordato per il 2012, posso aspettare un emendamento al bilancio che indichi una carenza nei pagamenti nei prossimi mesi di quest’anno”, ha detto il commissario. A metterci una pezza, allora, potrà essere soltanto un emendamento in corsa di Commissione e Parlamento al bilancio 2012.