Commissione europea: dalle PMI spinta all'occupazione

Antonio Tajani - Credit © European Union, 2011Il tessuto imprenditoriale europeo vede impegnate un'infinità di imprese medie, piccole e micro, capaci di sostenere la crescita dell'occupazione più delle grandi aziende. E' quanto risulta da uno studio presentato oggi della Commissione europea: pur pesando per il 67% sull'occupazione totale dell'UE, alle PMI si deve, tra il 2002 e il 2010, l'85% dei nuovi posti di lavoro.

Lo studio - che ha coinvolto nel 2010 imprese dei 27 stati membri e dei 10 paesi del Programma Competitività e Innovazione (CIP) - ha rivelato che le PMI manifestano un tasso annuo di crescita dell'occupazione, pari all'1%, superiore a quello delle grandi imprese, con un contributo significativo delle aziende micro e di quelle entrate da meno tempo sul mercato.

Alle microimprese si deve infatti il 58% della crescita netta complessiva dell'occupazione, mentre le nuove realtà economiche sono importanti soprattutto nei servizi e contribuiscono a innalzare il livello di competitività.

Le PMI sono però anche molto vulnerabili agli effetti della crisi, che le colpisce non solo sul piano occupazionale, ma anche per la contrazione della domanda, l'allungamento dei tempi di pagamento e la stretta sul credito.

Per questo, ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Antonio Tajani, responsabile per l'imprenditoria e l'industria, bisogna “agire, ad ogni livello, per sostenerle” e porle al centro della strategia europea per la ripresa.

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