Professionisti: le proposte della Commissione per lavorare in Europa

Intervento - Foto di Medical Travel RigaRegole più semplici per il riconoscimento delle qualifiche professionali e introduzione di una tessera professionale europea. Queste sono le principali novità proposte dalla Commissione europea per aggiornare la direttiva del 2005 sulle qualifiche professionali, affinché l'UE possa affrontare al meglio la crescente richiesta di personale qualificato.

Secondo le stime della Commissione, infatti, l'invecchiamento della popolazione e la diminuzione dei cittadini in età lavorativa determinerà un aumento della domanda di professionisti pari a 16 milioni di unità entro il 2020. La richiesta di personale qualificato interesserà soprattutto i settori sanitario, educativo, edile e dei servizi.

Per far fronte a questa domanda l'UE dovrà migliorare le vigenti previsioni normative per il riconoscimento delle qualifiche professionali, tutelando al contempo la salute e la sicurezza dei cittadini.

I recenti sondaggi dell'Eurobarometro hanno rilevato che da parte dei cittadini europei non manca la volontà di trasferirsi in altri Stati membri per lavorare (28% circa), ma il trasferimento è non privo di difficoltà, come dimostrato dalla consultazione del 2010 sulla direttiva. I contributi inviati dai cittadini e dalle organizzazioni professionali hanno infatti portato alla luce la necessità di:

  • semplificare le procedure per il riconoscimento delle qualifiche professionali, delle esperienze formative e lavorative,
  • adottare standard e piattaforme comuni per il riconoscimento automatico delle professioni.

La Commissione ha risposto a tali richieste proponendo di:

  • migliorare l'accesso alle informazioni relative al riconoscimento delle qualifiche professionali da parte dei cittadini mediante l'introduzione di servizi di e-Government,
  • armonizzare i requisiti minimi di formazione per medici, dentisti, farmacisti, infermieri, ostetriche, veterinari e architetti,
  • introdurre un quadro di formazione e di verifiche professionali comuni,
  • tutelare il diritto alla salute dei pazienti garantendo la conoscenza della lingua nazionale da parte dei personale sanitario e l'adozione di sanzioni nei confronti del personale inadempiente,
  • adottare una tessera professionale europea che permetterà ai professionisti interessati di vedere riconosciute in breve tempo le proprie qualifiche professionali, offendo loro la possibilità di stabilirsi rapidamente in un altro Stato membro.

Per i notai comunitari che vogliono stabilirsi in un altro Paese membro, la proposta lascia agli Stati la possibilità di prevedere una misura compensativa (test attitudinale o periodo di tirocinio). Tale previsione rispetta la sentenza emanata lo scorso maggio dalla Corte di giustizia comunitaria, in base alla quale non possono essere imposti requisiti nazionali per la categoria notarile, al fine di evitare discriminazioni nei confronti dei professionisti del settore.

Per i farmacisti, invece, la proposta cancella la possibilità, per le autorità nazionali, di limitare l'apertura di nuove farmacie da parte di coloro che si sono qualificati in un altro Stati membro.

"La proposta - ha dichiarato Michel Barnier, commissario europeo per il Mercato interno e i servizi - risponde all’esigenza di disporre di un buon sistema di riconoscimento delle qualifiche per sostenere la mobilità dei professionisti di tutta Europa, contribuendo così alla crescita dell’economia europea. La tessera, ha proseguito Barnier, "consentirà di semplificare e accelerare le procedure di riconoscimento per i professionisti disposti a trasferirsi per lavoro".

Se Parlamento europeo e Consiglio aderiranno alla proposta della Commissione, gli Stati membri dovranno fornire un elenco delle professioni regolamentate e "giustificare la necessità della regolamentazione", evitando l'introduzione di ostacoli alla libera circolazione.

Links

Proposta della Commissione europea per l'aggiornamento della direttiva sulle qualifiche professionali (2005/36/CE)