Le università europee chiedono il congelamento del terzo bando IMI - Innovative Medicines Initiative:
L’IMI, Innovative Medicines Initiative, è una partnership pubblico-privata volta a sostenere la scoperta e lo sviluppo di farmaci innovativi, che gode di fondi per 2 miliardi di euro e ha già pubblicato due inviti a presentare proposte da quando è stata lanciata nel 2007. Tuttavia il mondo accademico l’ha accolta tiepidamente e ne critica le forme di finanziamento e il regime di proprietà intellettuale.
L’iniziativa è cofinanziata dalla Federazione Europea delle Associazioni dell'Industria Farmaceutica (EFPIA) e dalla Commissione europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro; le condizioni per i ricercatori sono però differenti rispetto a quelle tipiche dei fondi per la ricerca europea e le università, attraverso la Lega delle università di ricerca europee (LERU), si sono espresse in modo critico nei confronti del programma.
In particolare la LERU sostiene che la copertura delle spese di ricerca è insufficiente e che l'intero costo dei progetti dovrebbe essere rimborsato, come avviene per le altre sovvenzioni nell'ambito del 7PQ, mentre la politica di proprietà intellettuale prevista dovrebbe essere modificata in quanto sbilanciata a favore dell'industria.
I ricercatori hanno dichiarato che parteciperanno all’IMI solo quando saranno state apportate le necessarie modifiche al regime di proprietà intellettuale ed ai modelli di finanziamento, cioè quando il programma presenterà “evidenti benefici per entrambe le parti”, mondo universitario e industria farmaceutica.
Per questo motivo la LERU chiede che il terzo invito a presentare proposte venga congelato fino a quando le dispute non saranno risolte.
L’IMI però smentisce l’assenza di coinvolgimento da parte del mondo accademico, affermando che 155 università e 24 PMI stanno già partecipando a progetti nell'ambito del primo invito e che il tasso di risposta al secondo bando è stato ancora migliore; difende inoltre il regime di proprietà intellettuale sviluppato per l'iniziativa che sarebbe stato studiato appositamente per accelerare la scoperta e lo sviluppo nel settore farmaceutico: "E' stata progettata una politica specifica di proprietà intellettuata per promuovere la divulgazione rapida e lo sfruttamento delle nuove conoscenze, prevedendo diritti di accesso a terzi, come alcune terze parti che possono essere in una posizione migliore per garantire una diffusione rapida ed uno sfruttamento appropriato".