Studi di settore: no agli automatismi nell'applicazione dei parametri presuntivi del reddito
La Corte suprema di Cassazione, attraverso un ordinanza del 31 agosto 2010 in merito ad un contenzioso tra l'Agenzia delle entrate e un’azienda tessile del pratese, ha fornito indicazioni per una corretta applicazione degli studi di settore. La raccomandazione è quella di non utilizzare i parametri statistici in maniera rigida e di confrontarli sempre con l’attività specifica esercitata dal contribuente e con il contesto di riferimento.
Il caso oggetto del contenzioso su cui si è espressa la Cassazione è un accertamento a carico di una società tessile dell’area di Prato che ha presentato e vinto il ricorso contro l’Agenzia delle Entrate, riconducendo le discordanze tra le proprie dichiarazioni e gli standard previsti dagli studi di settore alla mancata corrispondenza tra l’attività effettivamente esercitata e quella analizzata dalle griglie di Gerico e alla situazione di particolare crisi che interessa il distretto tessile pratese.
Il successivo ricorso dell’Agenzia è stato respinto in quanto la mera applicazione dei parametri degli studi di settore, e quindi l’individuazione di uno scostamento rispetto agli standard, non è ritenuta condizione sufficiente per giustificare l’accertamento tributario, in assenza della dimostrazione della loro concreta applicabilità.
La Cassazione ha confermato quindi che, se al contribuente spetta dimostrare l’eventuale presenza di motivazioni che giustifichino lo scostamento contestato, l’applicazione degli studi di settore deve tenere conto della loro natura di formulazioni statistiche, insufficienti a supportare un accertamento tributario in assenza di altri elementi concreti relativi all’impresa, compresa la realtà in cui opera, e del contraddittorio con il contribuente.
Sulla materia si è espressa anche l’Agenzia delle Entrate, che ha invitato, in una lettera pubblicata sul quotidiano "Il Sole 24 ore", consulenti e professionisti a "comunicare eventuali comportamenti anomali da parte degli uffici".